ELEZIONI EUROPEE: EUROPARLAMENTO CHIEDE PIU’ PARTICIPAZIONEA VOTO E UN RUOLO PIU’ FORTE IN SCELTA COMMISSIONE

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il parlamento europeo ha approvato, con 365 voti favorevoli, 178 contrari e 71 astensioni una risoluzione non vincolante sulle elezioni dell’assemblea del 2024 e sulla successiva formazione della commissione ue. il parlamento esorta gli stati membri a fare quanto in loro potere per aumentare la partecipazione e salvaguardare il diritto al voto, in particolare approvando rapidamente la riforma della legge elettorale europea e le nuove norme che disciplinano i partiti politici europei e le fondazioni politiche europee, in modo tale che almeno queste ultime entrino in vigore in tempo per la corsa alle elezioni 2024. per garantire che tutti i cittadini dell’ue possano esercitare il loro diritto di voto, gli eurodeputati chiedono che i paesi ue introducano misure che facilitino l’accesso alle informazioni e ai seggi per le persone con disabilita’. il desiderio dei deputati e’ poi quello di incoraggiare la partecipazione di cittadini europei appartenenti a categorie specifiche, ad esempio le persone senza fissa dimora e quelle che risiedono in un altro stato membro dell’ue o in un paese terzo. altre raccomandazioni mirano a difendere le elezioni da qualsiasi ingerenza straniera e interna introducendo misure e garanzie piu’ solide contro la disinformazione. all’indomani delle elezioni, i deputati auspicano che ci sia un legame evidente e credibile tra le preferenze espresse dai cittadini alle urne e l’elezione del presidente della commissione. secondo le loro proposte, il processo dovrebbe dipendere dal raggiungimento di una maggioranza in parlamento, in linea con il trattato di lisbona, mentre si dovrebbe porre fine alla pratica degli accordi a porte chiuse raggiunti in seno al consiglio europeo. i deputati chiedono pertanto un accordo vincolante tra parlamento e consiglio europeo in modo da garantire che i negoziati tra partiti politici e gruppi parlamentari europei per la scelta di un candidato comune prendano avvio subito dopo le elezioni e prima che il consiglio europeo presenti la sua proposta. durante il primo ciclo di negoziati, alla guida del processo dovrebbe esserci il candidato capolista del partito europeo che si e’ aggiudicato il maggior numero di seggi, se necessario con la partecipazione del presidente del parlamento. tra le richieste dei deputati figura inoltre un “accordo legislativo” tra i gruppi e i partiti politici allo scopo di raggiungere una maggioranza in parlamento, gettare le basi del programma di lavoro della commissione e garantire che venga dato un seguito adeguato al voto degli elettori.