GRANAIO ITALIA: CIA, BENE AVVIO REGISTRO TELEMATICO PER TRASPARENZA SUI MERCATI

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“finalmente parte granaio italia. l’attivazione, dal primo luglio, del registro telematico sulle giacenze dei cereali e’ quanto di piu’ urgente. bene, quindi, che il governo abbia stretto i tempi per iniziare a riportare trasparenza sui mercati”. lo afferma in un comunicato stampa cia-agricoltori italiani al termini del tavolo dedicato e riunito, oggi, al masaf dal sottosegretario patrizio giacomo LA PIETRA (fdi) che ringraziamo. “la tracciabilita’ dei grani italiani – torna a dire cia – e’ da tempo tra le priorita’ della confederazione, a partire dalla petizione nazionale ‘salva-grano’, arrivata a oltre 75 mila firme, messe nero su bianco sul documento consegnato alle istituzioni, anche in occasione della mobilitazione del 26 ottobre, per porre un freno concreto alla crisi del comparto, tra costi di produzione alle stelle e caro-prezzi. granaio italia rappresenta il riconoscimento del valore del settore, a salvaguardia dei cerealicoltori, a promozione del vero made in italy, a tutela della qualita’ per i consumatori. ora e’ fondamentale che la tracciabilita’ non sia solo una responsabilita’ degli agricoltori, ma dell’intera filiera. prossimo passo – ricorda cia – l’introduzione di uno strumento di certificazione dei costi di produzione per definire, in modo chiaro, anche i termini di contrattazione. in gioco il nostro patrimonio cerealicolo, materia prima d’eccellenza per la pasta, simbolo del made in italy nel mondo con quasi 4 milioni di tonnellate di produzione nazionale annua e un fatturato sui 7 miliardi di euro. per quanto riguarda lo stato di settore, l’italia importa il 40% del fabbisogno di grano duro, il 65% di tenero e il 55% del mais. eppure, nonostante la carenza di prodotto nazionale e la continua richiesta da parte dei consumatori di prodotti 100% italiani, le quotazioni dei maggiori cereali sono sempre piu’ mortificanti per gli agricoltori. oggi, considerando le ultime quotazioni sul grano duro pari a circa 34 euro al quintale e le rese degli agricoltori di circa 30 quintali a ettaro, si arriva di fatto a una produzione lorda vendibile di 1.100 euro a ettaro, ma con costi di produzione di gran lunga superiori ai 1.400 euro a ettaro. i dati cia sulle nuove semine segnalano un preoccupante calo delle superfici coltivate a grano duro di circa 130 mila ettari. anche a causa dei cambiamenti climatici, si prospetta per il paese un raccolto tra i piu’ bassi di sempre”.