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nel contesto di tensioni che ha caratterizzato in questi ultimi tempi il mondo dell’agricoltura, il prossimo commissario europeo incaricato delle questioni agricole dovra’ sin dal momento della sua nomina dare risposte concrete, che si distinguano dalle arguzie tecnocratiche abituali, scrive su “les echos” il 26 marzo olivier BABEAU, docente universitario nonche’ presidente e fondatore dell’istituto sapiens e dei rencontres des sablons. il rischio – scrive – e’ che questo portafoglio sia assegnato a qualcuno “poco esperto del soggetto e poco abituato agli usi e alle specificita’ dei vari paesi, in particolare di una grande nazione agricola come la francia”. a suo avviso, la nomina di un commissario francese all’agricoltura e’ “indispensabile” perche’ solo “solo un esperto di queste questioni, familiare con le sfide della ‘ferme france’, sarebbe in grado di condurre la politica al contempo pragmatica e coraggiosa di cui l’agricoltura europea ha bisogno, nel rispetto dei fondamenti del progetto dell’unione: libero scambio e progresso”. la francia – conclude BABEAU – deve fare campagna in questo senso sin da ora. “e’ una delle condizioni per uscire finalmente dalla crisi agricola nazionale e prevenire le prossime un po’ dappertutto in europa”.