A MANTOVA CONVEGNO ANAS SU SFIDE E PROSPETTIVE SUINICOLTURA EUROPEA E ITALIANA E RUOLO DOP ECONOMY

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“nella splendida cornice di corte villa peron a marmirolo (mantova ) si e’ tenuto il convegno anas su sfide e prospettive della suinicoltura europea ed italiana, e ruolo della dop economy, che ha visto la partecipazione di piu’ di duecento allevatori ed operatori della filiera suinicola”. lo rende noto un comunicato di anas-associazione nazionale allevatori suini, che cosi’ prosegue: “il presidente anas thomas RONCONI ha introdotto i lavori, sottolineando che il settore zootecnico e la suinicoltura stanno vivendo in europa un momento complicato per la pressione di campagne di comunicazione che puntano a delegittimare l’allevamento intensivo, per problematiche di carattere sanitario, quali la diffusione della psa che condiziona pesantemente gli scambi commerciali e per l’impatto di norme riguardanti il benessere animale e le emissioni. nel 2023 la produzione in europa ed in italia e’ diminuita in modo significativo e le proiezioni di medio periodo (2025 – 2035) indicano un costane declino della produzione e del consumo a livello europeo. RONCONI ha presentato alcune stime anas su dati istat e bdn: ‘il dato positivo del valore franco azienda di 3,377 miliardi, in aumento del 14,5%, e’ l’effetto dello straordinario andamento del mercato dei suini vivi. l’import di carni e’ leggermente aumentato (+ 2,5%), si tratta prevalentemente di cosce (circa 54 milioni) per prosciutti cotti ed altri crudi. le esportazioni hanno tenuto, nonostante le restrizioni dovute alla psa. inoltre, il cosi’ detto utilizzo pro-capite (indicatore del consumo) e’ diminuito e questa e’ una pessima notizia’. altri temi affrontati dal presidente anas sono stati l’emergenza della peste suina africana, la critica attuazione del piano d’azione per prevenire il taglio delle code routinario e le novita’ circa la proposta della commissione sul benessere durante il trasporto e il recente aggiornamento delle soglie della direttiva sulle emissioni industriali (ied), che comportera’ adempimenti gravosi anche per allevamenti suinicoli di ridotte dimensioni. RONCONI ha concluso: ‘pur consapevoli della necessita’ di continuare ad impegnarci per migliorare le pratiche di allevamento riguardanti benessere e impatto ambientale, preoccupa l’atteggiamento di decisori politici e di alcune autorita’ competenti non sufficientemente attento alla sostenibilita’ economica di certe scelte: impatto sui costi di produzione e sui consumi. per quanto riguarda il nostro paese, il rilancio della suinicoltura non puo’ prescindere dalle produzioni di qualita’ tutelate, in primis i due grandi prosciutti dop. le produzioni dop sono indicate dalla fao come modelli di sostenibilita’ economica, sociale ed etica. si tratta di continuare a lavorare per rafforzare questo modello produttivo’. il presidente coldiretti ettore PRANDINI, intervenuto in collegamento, ha fatto un’approfondita disamina della situazione e delle iniziative adottate. in particolare, ha trattato il tema delle informazioni al consumatore, stigmatizzando la proposta riguardante il nutriscore e informando sull’iniziativa per la raccolta di 1 milione di firme in diversi paesi europei per una trasparente informazione sull’origine dei prodotti. per quanto riguarda le iniziative per eradicare la psa ha informato sul lavoro che coldiretti sta svolgendo a livello europeo per rivedere la regolamentazione e far si’ che i casi rilevati nei suini selvatici non determinino l’adozione di misure che impediscono la movimentazione di suini e carni dagli allevamenti domestici e l’esportazione verso altri paesi. PRANDINI ha affrontato anche i temi delle norme su emissioni e benessere dei suini. purtroppo, il recente aggiornamento della direttiva ied ha penalizzato il settore suinicolo, ma ci si sta impegnando per riproporre la questione alla nuova commissione e parlamento ue. per quanto concerne il benessere, coldiretti si sta spendendo con successo per correggere alcune rigidita’ del piano di azione per la prevenzione del taglio code e rimuovere condizioni che attualmente sono penalizzanti per i suinicoltori italiani rispetto ai colleghi degli altri stati membri. il presidente coldiretti ha rivendicato anche i risultati ottenuti nell’applicazione di alcune misure squilibrate della pac, con la rettifica di quelle riguardanti l’uso di fitofarmaci e la gestione del cover crops. sul fronte ambientale ha informato sulla semplificazione amministrativa ottenuta in lombardia e da estendere ad altre regioni circa l’autorizzazione di impianti di biogas e della battaglia per regolamentare l’uso del digestato come ammendante e fertilizzante dei terrenti in una logica di economica circolare. infine, PRANDINI ha assicurato l’impegno costante a tutela del lavoro e del reddito dei suinicoltori italiani. antonio TAVARES, presidente di copa-cogeca pigmeat working party, ha presentato le iniziative del copa-cogeca a tutela della suinicoltura. TAVARES ha fatto presente: ‘abbiamo scelto una strategia proattiva, confrontandoci con la commissione sul piano strategico, predisponendo proposte per la commissione e cercando l’accordo anche con gli altri interlocutori quali i rappresentanti delle associazioni animaliste’. in merito al piano strategico, il gruppo carni suine, copa-cogeca ha preso posizione sui seguenti punti chiave: il ruolo degli allevatori nella filiera, il giusto reddito per gli allevatori, commercio ed accesso ai mercati, il prodotto, gli aspetti sociali, l’impatto sul clima e l’ambiente, il benessere e la salute animale, l’antibiotico resistenza, le relazioni con i consumatori. TAVARES ha informato sul lavoro fatto a partire dal 2020, anno nel quale la commissione ha annunciato la rivisitazione della legislazione sul benessere. i punti qualificanti sono l’abbandono delle gabbie, i pavimenti e le superficie a capo dei suini all’ingrasso, le alternative alla castrazione, l’abbandono del taglio coda. infine, TAVARES si e’ soffermato sul problema della diffusione della psa ed ha affermato che i punti qualificanti sono: il rafforzamento della biosicurezza degli allevamenti europei, la riduzione della popolazione di cinghiali e un piu’ efficace controllo della movimentazione dei suini vivi e delle carni suine. miguel angel HIGUERA, direttore anprogapor – associazione suinicoltori spagnoli, ha illustrato le strategie della suinicoltura spagnola per coniugare sviluppo e sostenibilita’. la suinicoltura spagnola ha il primato della produzione in europa ed il terzo posto a livello mondiale. inoltre, e’ la prima a livello europeo per l’esportazione verso i paesi terzi e la seconda a livello mondiale. HIGUERA ha descritto in modo dettagliato la crescita negli anni del settore suinicolo spagnolo. la svolta e’ iniziata nel 1995 con la definitiva eradicazione della peste suina africana, da paese deficitario la spagna ha raggiunto un grado di autoapprovvigionamento superiore al 200%. il modello di sviluppo della suinicoltura spagnola e’ basato su una forte integrazione verticale, che ha raggiunto il 75% della produzione, era il 55% nel 2010. solo l’11% del prodotto e’ ottenuto da allevatori indipendenti ed un altro 14% da cooperative. infine, secondo HIGUERA, le priorita’ della strategia per la sostenibilita’ della suinicoltura spagnola sono: contribuire alla neutralita’ climatica, migliorare la qualita’ dell’aria, riducendo le emissioni di ammoniaca, ottimizzare la gestione dei reflui in una logica di economia circolare, ottimizzare l’utilizzo delle risorse (acqua, energia, alimenti,..), valorizzare la certificazione dei prodotti, aggiornare le tecnologie adottate sulla base dei risultati della ricerca, assicurare la sostenibilita’ sociale ed economica dell’allevamento dei suini e favorire la transizione verso un modello produttivo efficiente, sano e sostenibile. mauro ROSATI, direttore generale di origin italiane e fondazione qualivita, ha trattato il tema della dop economy e delle prospettive delle produzioni tutelate alla luce della recente riforma ue. il valore della produzione ad indicazione geografica ha superato i 20 miliardi di euro, era di 5 miliardi nel 2003. le esportazioni ammontano a 11,6 miliardi di euro e rappresentano il 20% dell’export agroalimentare. i prodotti dop-igp a base di carne sono 43 con un valore alla produzione ed al consumo rispettivamente di 2,3 e 5,6 miliardi di euro. mentre l’export vale 635 milioni di euro. ROSATI ha affermato ‘la dop economy ha un indiscusso rilievo economico e sociale, le filiere ad indicazione geografica sono i driver dello sviluppo economico locale e sono strumento per la diffusione della cultura della qualita’. l’italia e’ leader a livello europeo’. il direttore di origin italia ha quindi affrontato il tema della riforma ue del sistema delle indicazioni geografiche. sono stati rafforzati il ruolo dei consorzi e la protezione dei prodotti, semplificati alcuni adempimenti amministrativi. inoltre, ci sono importanti innovazioni: la possibilita’ di concordare impegni di filiera, la predisposizione di programmi di sostenibilita’ (ambientale, sociale, economico e del benessere animale) e l’indicazione del produttore in etichetta. per quanto riguarda i consorzi interessanti i compiti di adottare misure di contrasto a pratiche svalorizzanti, di gestione di attivita’ turistiche, di predisposizione dei piani di regolazione dell’offerta la cui durata e’ estesa da 3 a 6 anni. ROSATI ha messo in evidenza alcuni focus della riforma, tra i quali: la condivisione del valore su tutta la catena di commercializzazione per garantire remunerazione equa ai produttori; la coesione della filiera attraverso il coinvolgimento nell’attivita’ dei consorzi di tutti gli attori della filiera a partire dagli allevatori; e la implementazione di politiche coordinate e coerenti con l’obiettivo della sostenibilita’”.