MACFRUT: CONVEGNO COOP ALLEANZA 3.0 SU INNOVAZIONE CON GAMBETTI, MAMMI, MARETTI

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“tradizione e innovazione tecnologica; capacita’ umane ed efficienza produttiva; sostenibilita’ economica e sostenibilita’ ambientale; logiche di mercato ‘pure’ e attenzione lungo tutta la filiera, dalle modalita’ di produzione a quelle di consumo. sono solo alcune delle dicotomie che oggi devono trovare sintesi nel settore agricolo e proprio a partire da questa esigenza coop alleanza 3.0 ha organizzato al macfrut di rimini, l’8 maggio, l’appuntamento dal titolo ‘innovazione, intelligenza artificiale e pianificazione: l’impegno di coop alleanza 3.0 per sostenere il settore agricolo’. le attuali tecnologie, infatti, consentono di modificare alcuni dei paradigmi che, da sempre, caratterizzano la storia dell’agricoltura, con importanti riflessi sugli operatori del settore, sulle intere filiere produttive e, in generale, sui tessuti sociali delle aree a piu’ spiccata vocazione agricola”. lo rende noto un comunicato stampa dell’alleanza che cosi’ prosegue: “a confrontarsi su questi temi edy GAMBETTI, vicepresidente coop alleanza 3.0, stefano GRILLENZONI, business development manager di ammagamma part of accenture e mario TAMANTI, direttore aop gruppo vi.va. nel corso dell’appuntamento sono intervenuti cristian MARETTI, presidente legacoop agroalimentare con le conclusioni istituzionali di alessio MAMMI, assessore all’agricoltura, agroalimentare, caccia e pesca della regione emilia-romagna. coop alleanza 3.0 vede nell’agricoltura un settore in cui e’ necessario proporre e attuare – in sinergia con tutti gli attori della filiera – un vero e proprio cambiamento di paradigma, che deve avvenire sia in termini di produzione, con l’ausilio di strumenti innovativi come l’intelligenza artificiale – attorno alle cui modalita’ di utilizzo sta crescendo l’attenzione del dibattito anche in chiave etica – sia in termini di logiche del mercato”. “le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale ci consentono di definire le future necessita’ di acquisto su orizzonti temporali fino a pochi anni fa inconcepibili – sostiene infatti edy GAMBETTI – ma ottimizzare i nostri processi di pianificazione con soluzioni ai non e’ un esercizio fine a se stesso: e’ una delle chiavi che ci abilitano a introdurre e rafforzare nuove logiche di mercato, sviluppare e consolidare relazioni dirette e di lungo periodo con gli attori della filiera. la valorizzazione di tutti i soggetti che operano nel settore e’ imprescindibile, cosi’ come l’equa ripartizione del valore tra loro e i nostri soci e consumatori”. che questa prospettiva sia possibile lo conferma anche stefano GRILLENZONI, secondo il quale “l’applicazione di tecnologie come l’intelligenza artificiale puo’ portare benefici concreti in campo agricolo, da una piu’ efficiente pianificazione ortofrutticola alla riduzione consistente di scarti alimentari. come partner innovativo di questo progetto, siamo orgogliosi di poter mettere le nostre competenze matematiche decennali al servizio dell’intera filiera agroalimentare, ottimizzando la produzione delle cooperative agricole in maniera predittiva e migliorando l’efficienza e la qualita’ dei prodotti venduti al consumatore finale”. “il mercato si sta evolvendo molto velocemente e le tecnologie ed i processi tradizionali, operativi da decine di anni, faticano a restare al passo con i nuovi standard – conclude mario TAMANTI – introdurre tecnologie innovative supportate da intelligenza artificiale nella fase produttiva “di campo” consentira’ di migliorare la produttivita’, abbattere gli sprechi e aumentare la qualita’ dei prodotti, con il giusto equilibrio tra l’impiego di macchine e il capitale umano, promuovendo l’innovazione e la formazione per garantire un futuro sostenibile, volto anche a tutelare il patrimonio intergenerazionale”. “l’attuale contesto globale – prosegue il comunicato -, caratterizzato pero’ da crescente richiesta di ‘localismo’ in termini di prodotti e produzioni, non puo’ che accentuare il ruolo di cardine che coop alleanza 3.0 ricopre, colmando le distanze tra soci e consumatori da un lato e agli attori della filiera dall’altro. un ruolo reso allo stesso tempo sempre piu’ complesso, per svolgere il quale la cooperativa ha deciso di per approfondire l’utilizzo di strumenti che rendano la produzione sempre piu’ innovativa e competitiva, a vantaggio dell’intero sistema. l’approccio della cooperativa (e, in senso piu’ lato, della cooperazione) e’ infatti teso a superare la pura logica dell’incontro tra domanda e offerta e si prefigge invece l’intento di sviluppare relazioni dirette e positive con i suoi interlocutori, e attraverso queste generare, innanzi tutto, una maggiore utilita’ condivisa e una equa ripartizione del valore lungo tutta la filiera, ma anche sollecitare l’adozione di modalita’ produttive in grado di rispettare l’ambiente, le risorse naturali, la salvaguardia e il rispetto la salute dei lavoratori, nel segno della legalita’ e della responsabilita’ sociale d’impresa. la sfida per realta’ cooperative come coop alleanza 3.0 e aop gruppo vi.va e’ coinvolgente, perche’ si tratta dell’incontro tra elementi identitari – come il radicamento della cooperazione nel settore agricolo – ed elementi di profonda innovazione che, se introdotti con successo, renderanno palese che un modo alternativo di fare agricoltura e’ possibile, cosi’ come possibile e’ un modo differente di essere presenti sul mercato, con vantaggi equi e reciproci lungo tutta la filiera, sino ai destinatari piu’ diretti dei prodotti, ossia i consumatori. in quest’ottica, la filiera agroalimentare va intesa come un sistema in cui il processo conta quanto il prodotto e che si conferma in grado di produrre valore economico e sociale a tutto tondo. lo raccontano anche i numeri contenuti nell’analisi di nomisma sull’impatto della presenza di coop alleanza 3.0 nel settore agroalimentare come racconta emanuele DI FAUSTINO, responsabile industria retail e servizi di nomisma”. “l’agroalimentare – ha detto – e’ il primo settore beneficiario delle attivita’ di coop alleanza 3.0 e da solo convoglia ben un quarto del valore aggiunto creato dalla cooperativa in termini diretti, indiretti e indotti. parliamo di un valore superiore a 1 miliardo di euro, che si concentra per il 40% nella regione emilia-romagna. altre filiere agroalimentari territoriali che beneficiano della presenza di alleanza sono quelle di lombardia e veneto (con un peso rispettivamente del 19% e 9%) grazie alla presenza in questi territori di importanti aziende fornitrici della cooperativa e a seguire puglia e marche, entrambe con un peso del 3%”.