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“la moratoria sui prestiti per le aziende agricole che hanno subito riduzioni del volume d’affari, prevista nel cosiddetto ‘dl agricoltura’, e’ una misura positiva e utile per dare ossigeno alle migliaia di produttori alle prese con gli effetti della congiuntura economica negativa e degli eventi climatici estremi; la bonta’ della misura, pero’, andra’ verificata sul piano concreto, dal momento che non vi possono accedere le aziende con crediti gia’ classificati deteriorati e che, soprattutto, gli istituti di credito dovranno fare le proprie valutazioni sull’accettazione o meno della proposta di moratoria”. lo evidenzia il presidente della copagri tommaso BATTISTA, ricordando che proprio questo tema era stato sollevato dalla confederazione in occasione di una recente audizione parlamentare sul provvedimento. “accogliamo quindi con grande soddisfazione l’appello alla cautela avanzato dal vicedirettore generale vicario dell’associazione bancaria italiana-abi gianfranco TORRIERO, rimarcando la necessita’ di un’attenta attivita’ di vigilanza, perche’ se da un lato l’accettazione della moratoria proposta da un’azienda non incide di per se’ stessa sulla valutazione che le singole banche effettuano sul livello di solvibilita’ del debitore, nulla vieta che i medesimi istituti possano poi classificare i crediti oggetto di estensione della moratoria come ‘forborne’, ossia come crediti su cui esistono ‘concessioni’ riguardanti modifiche nei tempi e nelle modalita’ di rimborso rispetto alle condizioni contrattuali originarie”, prosegue BATTISTA. “al contrario, il passaggio da crediti ‘in bonis’ a ‘forborne’ deve avvenire non solo e non tanto per effetto della presenza della moratoria, ma deve essere la risultante di una valutazione effettuata dalla banca circa la possibilita’ effettiva dell’impresa debitrice di rimborsare i prestiti ricevuti”, spiega il presidente, chiarendo che “con il passaggio di un credito a ‘forborne’, la banca valuta che il prestito sia rimborsabile solo ricorrendo a strumenti di recupero del credito, quali l’attivazione di eventuali garanzie presenti”. “senza attivita’ di sorveglianza sugli istituti bancari ricorre, pertanto, il rischio che la misura possa essere meno appetibile per le numerose aziende agricole che gia’ scontano notevoli difficolta’ di accesso al credito e che ritengono quindi preferibile scongiurare un peggioramento del loro rating; un ragionamento analogo vale anche per la possibile segnalazione alla centrale dei rischi, per scongiurare la quale sara’ quindi fondamentale una attenta attivita’ di vigilanza da parte della banca d’italia, finalizzata a scongiurare il pericolo che dalla mera richiesta di moratoria l’azienda possa essere identificata quale ‘cattivo pagatore'”, conclude BATTISTA, facendo appello al governo e ai neoeletti europarlamentari affinche’ “si attivino per intervenire sulle criticita’ di alcune regole della vigilanza bancaria, che rischiano di risultare vessatorie per numerose aziende agricole gia’ in difficolta’”.