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“e’ stata presentata a palazzo dogana, sede della provincia di foggia, la ricerca ‘made in immigritaly. terre, colture, culture’, primo rapporto di ricerca su lavoratrici e lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano. il dossier raccoglie dati, analisi e proposte e approfondisce anche nove casi di studio territoriali, tra cui un focus sul foggiano con la raccolta del pomodoro nella capitanata”. lo rende noto un comunicato stampa della fai cisl che cosi’ prosegue: “all’appuntamento sono intervenuti, tra gli altri, la segretaria cisl puglia valentina DONNO, la segretaria generale cisl foggia carla COSTANTINO, il presidente della provincia di foggia giuseppe NOBILETTI, pasquale COTUGNO direttore della caritas di cerignola – ascoli satriano. commissionato dalla fai-cisl, il rapporto ‘made in immigritaly’ e’ stato realizzato dal centro studi confronti ed e’ curato da maurizio AMBROSINI, rando DEVOLE, paolo NASO, claudio PARAVATI. la ricerca esamina i modi in cui il lavoro immigrato viene gestito in contesti specifici e analizza, oltre alle criticita’, i diversi profili del fenomeno, inclusi gli esiti piu’ incoraggianti, frutto di meccanismi virtuosi di cooperazione, apprendimento reciproco, integrazione locale che si stanno realizzando sui luoghi di lavoro”. nel saluto introduttivo il segretario generale della fai-cisl foggia donato DI LELLA ha ricordato come “in puglia ci sono complessivamente oltre 156.600 lavoratori immigrati, di questi 46.147 solo a foggia, con 31.324 uomini e 14.823 donne. sono piu’ di 60 gli insediamenti informali distribuiti in tutta la provincia. il rapporto – ha proseguito DI LELLA – aiuta a tenere accesi i riflettori sulle criticita’ ma evidenzia anche i progetti virtuosi come quelli avviati con la caritas di cerignola, con la cooperativa pietra di scarto, con le nostre attivita’ di ‘tutele in movimento’. questo per mettere al centro la persona, creare buona accoglienza e integrazione, favorire la legalita’ e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.