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“serve un ambientalismo pragmatico, che tuteli l’ecosistema senza distruggere l’opera e la presenza dell’uomo come ribadiremo come delegazione italiana nel partito popolare europeo ad ursula VON DER LEYEN; per questo alcune normative, sia in politica agricola che industriale sono per noi inaccettabili”, ha detto il vicepresidente del consiglio e ministro degli esteri, antonio TAJANI, aprendo la seconda giornata dell’assemblea anbi. “la presidente della commissione non potra’ non tener conto di questa impostazione”, ha aggiunto. “il tema acqua e’ fondamentale per uno dei due settori portanti della nostra economia, che e’ l’agricoltura; per questo, la questione invasi e’ centrale”, ha aggiunto TAJANI, che ha proseguito: “e’ necessaria una strategia europea sui bacini e siamo riusciti a far si’ che roma possa essere un punto di riferimento per l’intera area del mediterraneo, perche’ la questione non puo’ essere affrontata solo a livello nazionale. ne abbiamo fatto una questione politica importante ed aver ottenuto il forum euromediterraneo dell’acqua nel 2026 e’ una scelta, che abbiamo fatto, perche’ riteniamo che il tema debba diventare di politica internazionale. anche nel mediterraneo dobbiamo fare in modo che anche attraverso l’utilizzo dell’acqua possa esserci crescita. ne faro’ un punto anche in occasione dei due g7 che guidero’: uno in calabria sul commercio internazionale ed un altro a pescara sulla cooperazione internazionale. vedremo, se riusciremo con la diplomazia a convincere sia i palestinesi che israeliani, ad esempio, ad affrontare la questione dell’acqua”. il vicepresidente del consiglio ha ringraziato l’esponente dei cinque stelle stefano PATUANELLI che, da “rappresentante serio dell’opposizione”, ha dato atto dell’impegno del governo in tema di risorse idriche. “condivido l’impegno europeista della vostra organizzazione perche’ senza europa non andiamo da nessuna parte”, ha sottolineato TAJANI riprendendo quanto affermato dal direttore generale di anbi massimo GARGANO che ha introdotto la seconda giornata di lavori con queste parola: “siamo fortemente europeisti anche quando ci sono cose che non ci piacciono”. “ma essere europeisti – ha puntualizzato il vicepresidente del consiglio – non significa dire che va tutto bene; significa che dobbiamo far ascoltare la nostra voce su alcuni errori fatti anche in vista dell’adesione di altri paesi come ucraina o montenegro”. grazie al ministro per le sue parole e per la concretezza, ha chiosato il presidente di anbi francesco VINCENZI che ha ripetuto: “siamo convintamente europei e dobbiamo mettere al centro dell’attenzione dell’europa le peculiarita’ del made in mediterraneo”. concludendo i lavori VINCENZI ha aggiunto: “abbiamo bisogno di un’Italia che sia piu’ in europa… un’ europa che metta al centro l’agricoltura e le politiche sull’acqua e che l’Italia riprenda la capacita’ di investire”. all’assemblea, per il governo, sono intervenuti anche il ministro dell’ambiente gilberto pichetto FRATIN e il sottosegretario all’agricoltura luigi D’ERAMO. la seconda giornata si e’ conclusa con gli interventi del presidente della coldiretti ettore PRANDINI e della cia cristiano FINI. “Il Problema sono le tempistiche” ha chiarito PRANDINI ribadendo la necessita’ di un “cambio di passo” con la realizzazione degli invasi e la manutenzione bacini esistenti. serve – ha aggiunto il presidente di coldiretti – sinergia con le istituzioni. a proposito dell’annuncio fatto ieri dal ministro SALVINI circa lo sblocco di fondi per una serie di progetti il presidente di coldiretti ha affermato che sarebbe opportuno un commissario che bypassi problemi burocratici. anche il presidente di coldiretti ha parlato di europa quando ha asserito: “nessuno di noi e’ contro l’europa ma c’e’ modo e modo di essere in europa…. c’e’ qualcosa che non funziona tra chi pensa i regolamenti e la realta’ del territorio”. PRANDINI ha anche detto la sua su uno dei temi affrontati oggi: il riuso delle acque reflue. “non siamo contrari al riuso dell’acqua ma ci deve essere la certificazione dell’acqua che utilizziamo perche’ non siano gli agricoltori a doverne rispondere in caso di inquinamento”, ha chiarito. per il presidente della cia FINI e’ positivo l’annuncio dello stanziamento di risorse da parte di SALVINI. Ma – ha aggiunto il presidente della cia – quando ci sono poche risorse bisogna fare scelte di priorita’ a cominciare da un piano invasi integrato, messo a punto da tecnici con un’unica regia. anche per FINI l’idea di utilizzare le acque reflue va bene, ma – ha aggiunto – serve posizione politica forte che avvi un piano di gestione. la mancanza di acqua crea disparita’ nelle aree piu’ fragili con conseguente spopolamento e il piano integrato deve tenerne conto, ha aggiunto. per FINI sarebbe stato preferibile che l’unione europea invece di sfornare norme penalizzanti per l’agricoltura avesse fatto un piano di gestione delle acque. “dove servono vanno fatte strutture nuove. Manca, e serve, in italia, una visione complessiva dell’approvvigionamento idrico primario” che comprenda la valutazione dei costi, ha dichiarato nicola DELL’ACQUA, commissario straordinario alle risorse idriche.