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la campagna 2024 della patata non e’ iniziata nel migliore dei modi nel bolognese, uno degli areali italiani piu’ vocati a questa coltura, afferma confagricoltura provinciale in un comunicato. diverse le cause, tra cui la difficolta’ nel reperimento delle patate da seme, il cui prezzo e’ aumentato del 30%, e la competizione sul prezzo del prodotto importato. queste hanno portato a un calo del 50% dei terreni coltivati negli ultimi due anni, passati da 1.102 ettari del 2022 ai 523 di questa campagna dei produttori affiliati ad agripat, che rappresenta il 95% della produzione pataticola regionale. secondo davide VENTURI, presidente di confagricoltura bologna, “se le cose non cambieranno la coltura rischia di ridursi ai minimi termini”. per luca MATTEI, membro di giunta di confagricoltura bologna e vicepresidente di agripat, “difficilmente riusciremo a essere autosufficienti, ma e’ fondamentale contrastare le importazioni massicce e vigilare sulla corretta vendita del prodotto italiano e di quello importato” e i produttori devono essere messi in condizione di essere competitivi. l’organizzazione agricola rivendica quindi un supporto per i produttori, intensificando i tavoli di incontro con le istituzioni, con focus sulle criticita’, affinche’ la coltura della patata possa continuare ad essere una delle colonne portanti dell’agricoltura bolognese.