(rirpduzione riservata)
“dopo un periodo avaro di precipitazioni, la perturbazione che ha colpito il centro italia, ha interessato a macchia di leopardo pure alcune zone dell’umbria, con segnalazioni di danni causati al tabacco da temporali, vento e grandine che arrivano da san giustino”, informa con un comunicato coldiretti umbria, sottolineando altresi’ “come oltre al clima sempre piu’ penalizzante, gli agricoltori del luogo si trovino pure a scontare le problematiche legate agli approvvigionamenti e ai costi dell’acqua nella zona del montedoglio. da inizio luglio si contano 347 eventi estremi che si sono abbattuti sull’italia, tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento, secondo l’analisi coldiretti su dati eswd”. “con i sempre piu’ repentini cambiamenti climatici e quindi pure con il moltiplicarsi degli eventi estremi, stiamo insistendo da diversi anni sulla necessita’ di un’attivita’ di forte prevenzione che mitighi in parte le emergenze, ribadendo pure l’importanza di assicurarsi contro le calamita’. uno scenario non nuovo, specie in estate: con zone purtroppo alle prese con gravi fenomeni siccitosi e altre devastate repentinamente da bombe d’acqua e grandine”, ha affermato albano AGABITI, presidente coldiretti umbria. “se queste problematiche accomunano ormai tutte le aree della nostra regione, nella zona del montedoglio le difficolta’ pero’ non finiscono qui: abbiamo ripetutamente denunciato gli alti costi dell’acqua, con difformita’ di prezzo con i territori vicini, e quelli ‘straordinari’ per le manutenzioni degli impianti, che rischiano di far chiudere le aziende soggette a pesanti spese. se nel breve periodo occorre intervenire per dare quindi un ‘respiro’ sul fronte economico agli imprenditori, in ottica futura serve accelerare concretamente, per mettere in piedi un sistema di gestione delle risorse idriche moderno e piu’ attento al mondo imprenditoriale. e le esperienze e le competenze maturate in quest’ambito dagli agricoltori, come nel caso dei consorzi di bonifica, per la gestione dell’ambiente, dell’assetto idrogeologico e delle varie criticita’, dovrebbero essere replicate in maniera funzionale anche su questi territori, aree fondamentali per tutto il settore primario umbro”, conclude AGABITI.