VENETO: PASSARINI (CIA), ECONOMIA AGRICOLA CON TANTE OMBRE E POCHE LUCI, AUMENTANO COSTI DI PRODUZIONE

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“l’economia agricola veneta sull’altalena, come registra l’ultimo report annuale dell’istat. a motivo dei fenomeni climatici estremi (su tutti, le gelate tardive e le grandinate che si sono verificate tra marzo e agosto dello scorso anno), crollano i raccolti della frutta – in particolare pere, ciliegie, nettarine, susine e albicocche – con picchi fino ad un -45,2%”. lo rende noto un comunicato di cia veneto che cosi’ prosegue: “diminuisce la produzione di vino (-9,1%), il caldo e l’assenza di precipitazioni hanno si’ favorito la qualita’ delle uve, tuttavia, il prolungamento di tali condizioni nella stagione autunnale hanno causato una consistente riduzione del raccolto. poco performanti anche i risultati dell’olio di oliva (-3% in volume): in questo caso a compromettere le rese e’ stato il clima fresco e umido durante la fioritura. giu’ il comparto vivaistico (-3,9%), floricolo (-3,8%), il miele (-10,9%), e il settore zootecnico (-0,9%). annata favorevole, invece, per i cereali (+6,6%). abbiamo assistito ad un ulteriore recupero della produzione di mais e frumento tenero – precisa cia veneto – dopo una contrazione legata alla siccita’, in particolar modo nel 2022. per quanto riguarda i prezzi, l’andamento va letto nel suo complesso. se e’ vero che i prezzi agricoli (cio’ che rimane agli agricoltori) sono aumentati del 3,9%, e’ altrettanto vero che i costi di produzione continuano a restare elevati: + 30,6% nel 2022. e il fatto che abbiano subito una contrazione (-2,5%) nel 2023, non va comunque a compensare la bilancia”. “in pratica – sottolinea il presidente di cia veneto, gianmichele PASSARINI – gli imprenditori agricoli rischiano di lavorare in perdita. questi numeri dimostrano quanto andiamo sostenendo da anni: fatto 100 il prezzo finale di un prodotto che si trova sugli scaffali dei supermercati, all’agricoltore rimane, se e’ tanto, il 10%. nel contempo, pero’, aumentano le spese fisse e quelle di produzione. chiaro che, alla lunga, il comparto e’ destinato ad andare in sofferenza”. il giusto valore, e’ uno dei temi in cima all’agenda politica di cia: “oggi non e’ piu’ procrastinabile una legge nazionale sull’argomento, che dia delle garanzie agli stessi imprenditori agricoli in termini di reddito”. in ogni caso, “siamo tenuti ad agire pure a livello europeo. in primo luogo, oltre alla revisione della direttiva per le pratiche sleali, al nuovo parlamento europeo chiediamo un osservatorio ue su costi, prezzi e marginalita’”. in altri termini, conclude PASSARINI, “dobbiamo salvare un comparto che, nonostante le difficolta’, e’ strategico per la comunita’. serve, pero’, il sostegno di tutte le istituzioni: regionali, nazionali ed europee”.