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“siamo vicini ai consorzi e all’intero settore della pesca e dell’acquacoltura, colpiti dall’invasione del granchio blu. i dati del calo di produzione sono drammatici, si sta lavorando per contenere i danni e trovare contromisure adeguate, ma la situazione e’ grave: per tutelare il prodotto e mettere un freno alla specie aliena ci deve essere collaborazione e impegno da parte di tutti, a partire dalla necessita’ di una strategia comune di livello nazionale”. lo ha detto la presidente della regione facente funzioni irene PRIOLO al termine dell’incontro oggi a bologna con il commissario straordinario per l’emergenza granchio blu, enrico CATERINO. un faccia a faccia, al quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’agricoltura e pesca, alessio MAMMI, e durante il quale sono state ribadite le priorita’ di azione nelle prossime settimane: un sostegno concreto alle imprese e ai consorzi per tutelare il reddito, la tutela degli allevamenti di vongole, la salvaguardia della biodiversita’, un aiuto per la cattura e lo smaltimento del crostaceo infestante. lo rende noto un comunicato stampa della regione che cosi’ prosegue: “‘debellarlo purtroppo e’ molto complicato, dunque il nostro impegno e’ quello di mettere in campo tutti gli strumenti di ricerca e innovazione possibili per affrontare e contenere la proliferazione del granchio blu, prosegue PRIOLO. al commissario abbiamo ribadito la nostra disponibilita’ a collaborare con serieta’ e responsabilita’ come abbiamo fatto in questi mesi, restando al fianco di operatori e lavoratori. nel 2023 la regione ha gia’ messo a disposizione delle imprese aiuti per un milione di euro e un altro milione e’ stato messo a bando per lo smaltimento dei crostacei, ma per contrastare un’emergenza di tale portata non e’ sufficiente l’intervento di un singolo territorio: e’ fondamentale una strategia nazionale omogenea che disponga di strumenti straordinari per contrastare quella che e’ una vera e propria emergenza economica e sociale’, conclude la presidente. nel delta del po e nelle aree costiere di ferrara e ravenna, dove si concentrano gli allevamenti e la raccolta delle vongole, il fenomeno ha dimensioni molto estese e ha causato perdite produttive tra goro e comacchio di enorme entita’. da parte del commissario e’ stata confermata la disponibilita’ all’elaborazione di un piano, con il contributo dei soggetti coinvolti, per trovare soluzioni e mettere a punto una strategia nazionale in accordo con i ministeri dell’ambiente e dell’agricoltura. ‘il commissario – ha dichiarato l’assessore MAMMI – deve essere messo nelle condizioni di operare con strumenti straordinari e non ordinari nei vari ambiti di intervento, perche’ abbiamo bisogno di fare presto e lavorare in modo concreto per salvare gli allevamenti di vongole e l’acquacoltura delle marinerie di goro e comacchio. questi territori sono un grande patrimonio per il paese: qui si produce il 55% delle vongole a livello nazionale e il 40% a livello europeo. si tratta di un’occupazione fondamentale che ha anche un grande valore sociale per le comunita’ che vivono sul territorio’. tra le richieste della regione, maggiori risorse rispetto a quelle stanziate fino a oggi dal governo nazionale per la raccolta e lo smaltimento del granchio, aiuti diretti e decontribuzioni per i consorzi di pesca e allevamento, agevolazioni fiscali, sospensione e moratorie dei mutui, diminuzione del costo del lavoro, la possibilita’ per le imprese di avviare investimenti per essere competitive e finanziamenti in ricerca per trovare sistemi antagonisti efficaci di protezione degli allevamenti”.