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“‘serve una maggiore valorizzazione della mozzarella di bufala campana dop e soprattutto e’ necessario ripristinare la qualita’ del prodotto, vietando tecniche, come l’utilizzo del fusore. uno strumento di cottura della mozzarella che restringe i tempi di lavorazione, diminuisce la quantita’ di latte utile, con conseguente aumento del latte congelato. a riprova di questo le scorte di latte nell’ultimo anno sono notevolmente aumentate’, afferma il presidente di coldiretti lazio, david GRANIERI, che in merito ha scritto alla regione per chiedere anche di vietare la produzione di prodotti dop e non certificati nello stesso stabilimento in cui viene prodotta la mozzarella di bufala campana a denominazione di origine protetta”. lo rende noto un comunicato di coldiretti lazio. “e’ fondamentale definire il prezzo del latte alla stalla, ripristinando la stagionalita’”, prosegue GRANIERI, che aggiunge: “cosi’ come e’ indispensabile migliorare i controlli dell’ente terzo di certificazione dqa e dare attenzione ai prodotti sottocosto proposti dalle grande distribuzione organizzata”. “coldiretti lazio chiede anche un confronto con il consorzio della mozzarella di bufala campana dop per analizzare questi elementi fondamentali per garantire una maggiore tutela del prodotto e agli stessi allevatori”, rende noto il comunicato, nel sottolineare che “questi fattori porteranno, infatti, inevitabilmente a un abbassamento del prezzo del latte alla stalla”. “manca una vera campagna di valorizzazione della mozzarella di bufala campana dop: il consorzio, nonostante la sua grande importanza, non da’ forza a una produzione che ha fatto della tipicita’ e della stagionalita’ la sua principale bandiera”, conclude GRANIERI.