(riproduzione riservata)
“sugli organi di informazione trovano spazio le misure di contenimento della presenza di cinghiali, i provvedimenti sanitari restrittivi, gli abbattimenti dei suini, la richiesta di indennizzi delle associazioni di allevatori e le attivita’ di controllo sul territorio di polizia provinciale e altre forze dell’ordine”, afferma in un comunicato gian carlo BATTAGLIA, presidente regionale fvm – federazione veterinari, medici e dirigenti sanitari lombardia. “nessun cenno invece – prosegue – al gravoso e difficile impegno aggiuntivo dei veterinari ufficiali delle ats, che stanno moltiplicando il lavoro per i controlli sanitari negli allevamenti e per l’estinzione dei focolai. i veterinari ufficiali, professionisti del servizio sanitario regionale, stanno lavorando con senso di alta responsabilita’ e abnegazione con organici insufficienti. promesse di riconoscimento per il lavoro aggiuntivo in corso in questi mesi sono state effettuate. auspichiamo che abbiano miglior fortuna di quelle fatte per il 2023 che chiediamo vengano finalmente onorate”. “in carenza di quanto sopra fvm, che rappresenta il 75% dei veterinari ufficiali, si trovera’ costretta – conclude BATTAGLIA – ad assumere le iniziative sindacali del caso, come la proclamazione dello stato di agitazione e altre idonee a tutelare il diritto al giusto riconoscimento del lavoro aggiuntivo effettuato”.