LATTE BUFALINO: GRANIERI (COLDIRETTI LAZIO), ESPOSTO ALL’ICQRF PER STOP A FRODI NEL SETTORE

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il presidente di coldiretti lazio, david GRANIERI chiede all’icqrf di verificare la presenza di “notevoli giacenze di latte di bufala e di cagliate anche provenienti da altri paesi il cui illecito impiego costituisca la ragione di alterazione dei prezzi alla stalla” e lo fa con un esposto inviato a felice ASSENZA, capo dipartimento dell’ispettorato centrale della tutela della qualita’ e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del masaf, per chiedere un suo intervento a riguardo. si tratta – sottolinea coldiretti lazio – di una situazione che sta determinando un abbassamento del prezzo del latte alla stalla e mettendo a rischio il futuro delle aziende che operano nel settore. l’organizzazione agricola aveva gia’ chiesto alla regione lazio, lo scorso 24 settembre, la convocazione di un tavolo di crisi, e ora chiede alla repressione frodi di intervenire urgentemente “con una ampia azione di controllo” sul comparto del latte bufalino, che nel lazio sta attraversando una grave crisi. una crisi che stanno vivendo in particolare le imprese di allevamento gia’ interessate dalla diffusione della brucellosi e dai conseguenti provvedimenti di abbattimento di numerosi capi con riduzione della produzione. “si ritiene opportuno procedere ad una verifica mirata dei sistemi di tracciabilita’ – prosegue GRANIERI – e di corretta indicazione della provenienza dei prodotti destinati alla trasformazione nella filiera certificata, anche in relazione alla necessaria corrispondenza con le razze bufaline dichiarate secondo le regole del disciplinare. per questo e’ importante che al tavolo di crisi siano presenti sia il consorzio che la grande distribuzione organizzata”. “denunceremo all’authority – conclude GRANIERI – chi ha disdetto illecitamente i contratti con le aziende avviando una battaglia legale nei loro confronti per contrastare le pratiche commerciali sleali che affliggono gli operatori, quali parte debole dei contratti di cessione, con la puntuale verifica dei termini di pagamento e della congruita’ dei prezzi riconosciuti rispetto ai costi di produzione”.