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“un recente briefing pubblicato dall’agenzia europea dell’ambiente (aea), intitolato ‘soluzioni per il ripristino degli ecosistemi agricoli in europa’ (disponibile qui bit.ly/3Am7V5Z), evidenzia come l’adozione di pratiche agricole rispettose della biodiversita’ possa promuovere la sostenibilita’ e la resilienza nel settore agricolo. tra queste pratiche vi sono il ripristino delle praterie, la gestione delle condizioni idrologiche, l’agrosilvicoltura, la paludicoltura, la gestione dei terreni incolti, la rotazione delle colture e la copertura del suolo con residui colturali. e’ essenziale anche la definizione e il mantenimento delle caratteristiche del paesaggio”. lo rende noto un comunicato stampa di uncai. “i benefici per la biodiversita’ e l’ambiente sono chiari. queste pratiche riducono drasticamente l’uso di agrofarmaci e fertilizzanti, diminuendo l’inquinamento di suolo, acqua e aria”, spiega aproniano TASSINARI, presidente di uncai. “ma sono vantaggiose anche per gli agricoltori? e le ambizioni ambientali che vogliamo trasmettere sono dettate dal buon senso?” si interroga TASSINARI, aggiungendo che “in molti casi, il bilancio complessivo o i pagamenti mirati sono troppo bassi”. “il problema principale – prosegue il comunicato – e’ conciliare il ripristino degli ecosistemi agricoli con attivita’ che permettano agli agricoltori di generare profitto. pratiche rigenerative come il riposo dei terreni e l’aumento degli anni di sovescio comportano costi di produzione piu’ elevati e mancati redditi”. “nel documento si parla di coinvolgimento volontario degli agricoltori. no, devono essere coinvolti con programmi di sostegno e riconosciuti per il loro contributo alla qualita’ dell’ambiente e alla salute umana”, afferma TASSINARI. “per uncai e’ cruciale aumentare gli elementi principali della pac che incentivano pratiche rispettose della biodiversita’, come i regimi ecologici, ‘ma i pagamenti per la transizione verso sistemi piu’ sostenibili devono essere adeguati’ con un sostegno finanziario progressivo e bonus per impegni a lungo termine. e’ anche fondamentale – continua il comunicato – sostenere la cooperazione tra agricoltori e contoterzisti per l’implementazione su vasta scala di queste pratiche”. “l’italia deve portare avanti un regime innovativo di politica agricola, valorizzando lo storico legame tra aziende agricole e agromeccaniche e tra agromeccanici e comunita’ rurali. non si tratta solo di produrre cibo di qualita’, ma anche di garantire un ambiente sano”, conclude TASSINARI.