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“‘la burocrazia, insieme alle problematiche degli ecoschemi e dell’informatica, sta spingendo molte aziende ad abbandonare la politica agricola comune. questa e’ una perdita per tutta l’agricoltura, poiche’ sembra che la pac si stia allontanando sempre di piu’ sia dall’agricoltura che dall’ambiente’. a dirlo e’ luca GIANNOZZI, vicepresidente di confagricoltura toscana, in occasione del convegno ‘coltivare nella pac’, organizzato da confagricoltura toscana e dedicato alle novita’ per la nuova campagna agraria a seguito delle ultime indicazioni fornite dal ministero delle politiche agricole alimentari e forestali”. lo rende noto un comunicato di confagricotura toscana, che cosi’ prosegue: “durante l’iniziativa, trasmessa in diretta su italia 7 e sul canale youtube di confagricoltura toscana, si sono confrontati vincenzo LENUCCI, direttore politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari di confagricoltura, angelo FRASCARELLI, professore dipartimento di scienze agrarie alimentari e ambientali universita’ degli studi di perugia, mario BRAGA, presidente nazionale del collegio dei periti agrari e periti agrari laureati, aproniano TASSINARI, presidente uncai unione nazionale contoterzisti agromeccanici ed industriali. ‘lo scorso maggio l’ue ha introdotto una mini-riforma della pac che alleggerisce alcuni vincoli ambientali, per sostenere la produzione agricola – dice GIANNOZZI -. in particolare, le buone condizioni agronomiche e ambientali sono state riviste e la rotazione obbligatoria delle colture, che era biennale, e’ stata semplificata in una diversificazione annuale. questo offre maggiore flessibilita’ agli agricoltori, nel rispetto degli obiettivi ambientali ma rispondendo anche alle necessita’ economiche e produttive’. ‘stiamo lavorando a questo periodo di transizione con proposte come l’implementazione di rotazioni nello stesso anno solare attraverso colture secondarie e una gestione chiara tra ecoschemi e diversificazione – dice gianluca CAVICCHIOLI, direttore di confagricoltura toscana -. l’auspicio, molto spesso vanificato, sarebbe quello di conoscere per tempo le direttive da rispettare. in campagna ci sono esigenze agronomiche che non si conciliano con i tempi del sistema legislativo. non si puo’ aggiustare una coltivazione in vegetazione’. ‘la pac negli ultimi anni ha deluso il suo obiettivo principale – dice CAVICCHIOLI – abbandonando il concetto di quantita’ delle produzioni ed incrementando gli aspetti burocratici. serve un nuovo modello di pac, che veda al centro l’impresa e le produzioni, con attenzione alla qualita’, ovviamente con forte attenzione alla sostenibilita’. dobbiamo ottimizzare al massimo la ricerca, la sperimentazione e le attivita’ formative del sistema scolastico e universitario. l’innovazione sara’ certamente elemento dirimente per una qualificazione della redditivita’. la professionalita’ e la competenza dei professionisti, come i periti agrari, costituiscono solide mura per una dinamica risposta al mercato. la pac, ricordiamolo, e’ strumento ove le imprese non possono recitare un ruolo di secondo piano, tutt’altro. i contoterzisti sono preziosi professionisti che offrono servizi agricoli con macchinari avanzati e svolgono un ruolo cruciale per l’agricoltura moderna e sono una risposta concreta ai problemi del settore – conclude CAVICCHIOLI -. durante le alluvioni, grazie a macchinari all’avanguardia, abbiamo garantito supporto operativo a tutte le zone alluvionate. l’agricoltura deve evolvere verso un modello imprenditoriale, e il nostro lavoro e’ indispensabile’.”. per rivedere il convengo “coltivare nella pac”: youtube.com/watch?v=o44Py0CX1pc.