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l’assemblea della coldiretti che si e’ tenuta oggi a palazzo rospigliosi e’ stata chiusa dal presidente ettore PRANDINI (qui la sua dichiarazione ad agra press https://youtu.be/1jUUWAIvTRQ) che nel suo discorso ha sottolineato il ruolo centrale di coldiretti nel 2024 e indicato le sfide del futuro, con una riflessione sui risultati ottenuti e le strategie necessarie per mantenere la leadership nel settore agricolo e agroalimentare. PRANDINI e’ partito dall’importanza della comunicazione per valorizzare il lavoro svolto: senza una comunicazione efficace, i successi rischiano di essere percepiti come frutto di sforzi generici, privando l’organizzazione del giusto riconoscimento, ha detto, facendo riferimento, come esempio al contenimento della fauna selvatica, obiettivo cruciale per il 2024. grazie alla mobilitazione territoriale – ha spiegato – sono stati avviati interventi concreti, ma e’ necessario completare il lavoro per mantenere le promesse fatte agli associati. parallelamente, – ha aggiunto – l’organizzazione ha rafforzato il proprio impegno a livello europeo, ottenendo risultati significativi grazie a un dialogo costante con le istituzioni di bruxelles. un grande successo evidenziato da PRANDINI e’ la crescita delle esportazioni agroalimentari: dai 33 miliardi del 2015 ai 70 miliardi del 2024, con l’obiettivo ambizioso di raggiungere i 100 miliardi nei prossimi anni. questo risultato – ha asserito – e’ stato possibile grazie a strategie di internazionalizzazione, al rafforzamento delle relazioni diplomatiche e al coinvolgimento delle ambasciate italiane come strumenti di promozione economica, auspicando un ulteriore consolidamento di questa visione, in cui coldiretti mira a mantenere il suo ruolo pionieristico. la pac e’ stata un altro punto centrale del discorso.PRANDINI ne ha auspicato una revisione che torni alle origini, con sostegni economici piu’ incisivi per le imprese agricole e una semplificazione burocratica. la perdita di valore delle risorse, dovuta all’inflazione e a una programmazione insufficiente, ha reso i contributi marginali o inutilizzabili, costringendo molti agricoltori a rinunciare alle domande. la coldiretti chiede quindi un approccio piu’ concreto, privilegiando la collaborazione con paesi che condividono modelli produttivi simili al nostro e soprattutto riservando le risorse ai veri agricoltori. PRANDINI ha spostato poi l’attenzione sul principio di reciprocita’ negli accordi commerciali: le regole stringenti imposte agli agricoltori italiani devono valere anche per i prodotti importati da paesi esteri, evitando che pratiche non sostenibili danneggino l’economia e l’ambiente. la coldiretti si oppone alla delocalizzazione ambientale ed economica, ribadendo che produrre cibo di qualita’ significa garantire sicurezza alimentare e sovranita’ nazionale. il discorso tocca anche temi globali come l’acqua e l’energia. la coldiretti e’ tornata a chiedere un piano europeo per i bacini di accumulo, essenziali per affrontare la crisi idrica e sostenere settori strategici come l’intelligenza artificiale, che richiedera’ grandi quantita’ di acqua per il suo sviluppo. inoltre, PRANDINI ha sottolineato l’urgenza di aprire al nucleare di nuova generazione, affiancandolo alle energie rinnovabili, per garantire un mix energetico sicuro e sostenibile. nel panorama internazionale il presidente di coldiretti ha evidenziato la necessita’ di un’europa piu’ protagonista. la coldiretti non e’ contro il mercato globale – ha affermato – ma chiede che i principi di sostenibilita’ e sicurezza siano rispettati ovunque. ha criticato la passata politica europea, che ha visto nell’agricoltura una merce di scambio a favore di altri settori, e ha ribadito che la produzione alimentare di qualita’ deve rimanere una priorita’. PRANDINI ha chiuso il discorso celebrando i risultati raggiunti: 620 miliardi di valore nell’indotto agroalimentare, 4 milioni di occupati e un record storico nelle esportazioni. questo successo – ha rimarcato – e’ il frutto del lavoro sinergico tra dirigenti, dipendenti e base associativa, il cui impegno quotidiano ha reso coldiretti un modello di eccellenza. “un ringraziamento speciale va a tutti i collaboratori e alle loro famiglie, con un augurio per le festivita’ natalizie per un 2025 altrettanto ricco di sfide e traguardi”, ha concluso.
ASSEMBLEA COLDIRETTI: GLI INTERVENTI DI GESMUNDO,
TAJANI, CROSETTO, LOLLOBRIGIDA
“eccezionalismo agricolo e disordine virtuoso” e’ stato l’impegnativo titolo dell’assemblea di coldiretti di questa mattina, alla quale sono intervenuti il ministro della difesa guido CROSETTO, da bruxelles il ministro degli esteri antonio TAJANI e, con un video pre-registrato, il ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA. CROSETTO ha anticipato il suo intervento, perche’ avrebbe dovuto partecipare poco dopo, nella sede del comando operativo di vertice interforze, insieme al capo dello stato, al collegamento in videoconferenza per rivolgere gli auguri ai contingenti militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. il ministro ha esordito rivendicando le proprie radici agricole e ricordando il proprio legame con natale CARLOTTO, per lungo tempo parlamentare della democrazia cristiana e dirigente della coldiretti. il ministro, parlando delle sfide commerciali con la cina e col mercosur, si e’ detto convinto che “l’agricoltura italiana come l’industria italiana non abbia alcuna paura di competizione con nessuno, basta che noi non corriamo con 100 chili sulle spalle e gli altri corrono sul monopattino elettrico”. per quanto riguarda le guerre in atto, CROSETTO ha assicurato che “l’Italia ha lavorato in questi due anni con un unico grande obiettivo: quello di far cessare le crisi in atto”. e ha rivendicato “di aver costruito la prima missione di pace” del presidente della cei matteo maria ZUPPI in ucraina. “abbiamo spinto noi perche’ partisse quella missione perche’ abbiamo sempre pensato che il canale diplomatico doveva essere quello che alla fine ci salvava, perche’ le guerre non finiscono mai e questa non sarebbe mai finita con un vincitore o un vinto”. il segretario generale della coldiretti vincenzo GESMUNDO e’ intervenuto per sottolineare il concetto dell’ “eccezionalismo agricolo”, a suo avviso posto alla base della costruzione iniziale dell’unione europea. se l’eccezionalismo agricolo non sara piu’ parte della impostazione di bruxelles allora attenzione perche’ prima dei trattori coldiretti si fara’ sentire, ha avvertito il segretario generale. riferendosi al mercosur, GESMUNDO ha ribadito che la coldiretti non e’ contraria al commercio internazionale, essendo l’export – ha spiegato – una delle forze del made in italy, ma chiede reciprocita’ degli standard. il segretario generale ha anche difeso la pac, ricordando ai vertici comunitari che “contro i contadini non si governa” e facendo presente la sperequazione tra i soldi dati dagli stati uniti ai “farmers” usa e quelli che si promettono a quelli dell’ue. ma soprattutto, ha detto GESMUNDO, i soldi della pac, devono andare “ai veri agricoltori”, perche’ non e’ possibile che risorse sempre minori vadano disperse verso chi non ne ha diritto. LOLLOBRIGIDA, impegnato in una missione di promozione dei prodotti agroalimentari italiani a bordo della nave amerigo vespucci, ha inviato un video (https://youtu.be/nkJwgDh7ibM) in cui ha ricordato come il concetto di sovranita’ alimentare sia nata proprio da una suggestione della coldiretti, alla quale ha confermato “il pieno coinvolgimento nelle scelte strategiche, perche’ cosi’ e’ per l’organizzazione piu’ importante d’Italia dal punto di vista agricolo e per la volonta’ di lavorare insieme con chiunque sia disposto a farlo nell’interesse del mondo agricolo, della pesca, dell’allevamento ,della tutela dell’ambiente, ma anche della tutela dell’uomo all’interno dell’ambiente con la sua capacita’ di produrre reddito e di garantire equita’ sociale”. da bruxelles e’ intervenuto il ministro degli esteri antonio TAJANI, il quale ha in primo luogo parlato del mercosur, dicendo che l’italia pur essendo favorevole in linea di principio, ritiene che l’accordo non possa penalizzare il mondo agricolo. “bisogna trovare delle soluzioni che non possono essere le cosiddette compensazioni – ha detto -ma che garantiscano il mondo agricolo e la produzione agricola, perche’ e’ vero che nel suo complesso l’accordo col mercosur e’ vantaggioso per una parte della nostra economia, ma non per come e’ scritto oggi, soprattutto per il settore del riso e della carne, quindi bisogna lavorare per arrivare a una giusta soluzione”. TAJANI si e’ detto ottimista sulla possibilita’ di ottenere delle modifiche all’accordo perche’ “non siamo soli su questa linea”, ha assicurato. TAJANI ha poi ribadito l’intenzione di puntare fortemente sull’export, in particolare quello agroalimentare e ha annunciato di aver dato mandato al proprio “segretario generale di preparare una riforma del ministero dove l’aspetto crescita dell’export sia a rinforzato” e che ci sara’ un grande impegno del ministero degli esteri per sostenere le esportazioni anche nel mercato cinese. “da questo punto di vista – ha aggiunto – noi continueremo ad impegnarci come dobbiamo continuare ad impegnarci su altri fronti, dove io vedo alcuni rischi penso alle nazioni unite dove si comincia a discutere di qualche argomento preoccupante per la nostra dieta alimentare”, ha continuato accennando a nuovi pericoli di una “criminalizzazione ingiusta e scientificamente infondata per alcuni prodotti della dieta mediterranea quindi dobbiamo vigilare attentamente” anche in quella sede, ha avvertito. un altro impegno assunto dal ministro e’ “quello di continuare a tutelare la nostra economia reale, cioe’ quindi l’industria e l’agricoltura a livello comunitario, per quanto riguarda le normative legate al green deal. siamo tutti quanti convinti che si debba lottare contro il cambiamento climatico, ma lo si deve fare con intelligenza”, ha specificato TAJANI. il ministro concludendo ha anche fatto cenno all’iniziativa di coldiretti e bonifiche ferraresi in africa, su cui sono intervenuti GESMUNDO e l’amministratore delegato di bf spa federico VECCHIONI, il quale ha spiegato come questa, pur essendo antecedente al piano MATTEI del governo ha con esso una sovrapposizione. l’assemblea e’ stata arricchita da un interessante dibattito sugli scenari internazionali con dario FABBRI, direttore di domino, domenico QUIRICO, reporter e caposervizio esteri de la stampa, monica MAGGIONI, direttrice editoriale per l’offerta formativa della rai, di roberto WEBER, presidente centro studi divulga ed ixe’ e di felice ADINOLFI, professore di economia agraria presso l’universita’ di bologna e direttore del centro studi divulga.
ASSEMBLEA COLDIRETTI: COLDIRETTI/CENSIS, ACCORDO
MERCOSUR BOCCIATO DA 74% ITALIANI
“il 74% degli italiani e’ contrario ad accordi, come nel caso del mercosur, che prevedano agevolazioni con paesi che hanno regole sanitarie, di sicurezza e sociali meno rigorose di quelle dei paesi della ue. e’ quanto emerge da una indagine coldiretti/censis diffusa in occasione dell’assemblea nazionale della coldiretti a roma” lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “per l’occasione e’ stata allestita un’esposizione dei rischi in arrivo sulle tavole degli italiani legati a un accordo che non prevede il principio di reciprocita’ delle regole. in questo modo si apre la porta alla concorrenza sleale ai danni degli agricoltori europei, sacrificati sull’altare di altri interessi commerciali, ma anche a pericoli per la salute dei consumatori. il paradosso e’ che ancora una volta si tratta l’agroalimentare come merce di scambio, nonostante la sua nuova centralita’, anche a livello di esportazioni. regole non uguali per tutti l’accordo non prende minimamente in considerazione – accusa coldiretti – le differenze negli standard produttivi oggi esistenti tra europa e paesi mercosur. oltre alle perplessita’ di carattere ambientale, soprattutto sul tema della deforestazione, e sul rispetto dei diritti dei lavoratori, nei campi sudamericani sono oggi largamente impiegate sostanze da anni vietate nella ue, dai fungicidi agli insetticidi fino agli erbicidi. basti ricordare che il 30% dei prodotti impiegati in brasile non e’ oggi consentito nel vecchio continente. a questo si aggiungono i dubbi legati all’uso di alcuni antibiotici (bacitracina, flavomicina, lasolacide, monensina, virginiamicina) come promotori della crescita, pratica che invece risulta assolutamente proibita nell’unione dal 2006. problemi non di poco conto se si pensa che l’accordo premiera’ con il dazio zero l’arrivo in europa di centinaia di milioni di chili di carne di manzo, di maiale e di pollo, oltre a riso, miele, zucchero, che andranno a sommarsi alle quantita’ che gia’ vengono importate dal sudamerica. nel caso del pollo, si arrivera’ a circa il 10% del consumo europeo di questo tipo di carne. peraltro dall’inizio dell’anno il sistema di allerta rapido dell’unione europea (rasff) ha riscontrato 209 allarmi sanitari legati a prodotti provenienti dai paesi mercosur, di cui oltre la meta’ riferiti proprio alla carne, tra cui pollo alla salmonella e manzo con residui di piombo. ma il pericolo e’ che il numero possa essere in realta’ molto piu’ alto. porti europei colabrodo se l’italia vanta un sistema di controlli all’avanguardia, coldiretti e filiera italia stimano che meno del 10% dei prodotti agroalimentari in arrivo in europa dai paesi extra ue sia sottoposto a verifiche fisiche, ovvero tese a testarne la salubrita’, e non solo la documentazione allegata. peraltro il 90% dei prodotti del sudamerica entra in europa solo attraverso lo scalo di rotterdam, anche quando la logistica non lo giustificherebbe. il motivo e’ probabilmente che nel porto olandese c’e’ una totale inadeguatezza dei controlli e passa di tutto. da qui la richiesta di coldiretti e filiera italia di un potenziamento delle verifiche a livello ue per salvaguardare la salute dei cittadini e gli agricoltori dalla concorrenza sleale. la rottamazione degli agricoltori europei l’arrivo di carne, riso e altri prodotti a dazio zero, che andranno ad aggiungersi alle quantita’ attualmente importate, rappresenta un dumping inaccettabile per l’agricoltura europea poiche’ rendera’ ancora piu’ competitivo il prezzo dei prodotti sudamericani, che gia’ beneficiano di condizioni molto piu’ vantaggiose rispetto agli obblighi a cui sono sottoposte le aziende ue. ai danni che l’accordo causera’ all’agroalimentare europeo si aggiunge peraltro la beffa della decisione della ue di stanziare la somma di 1,8 miliardi di euro per sostenere gli agricoltori mercosur per facilitarne la transizione verde e digitale, mentre per le aziende agricole europee viene stanziato poco piu’ della meta’ (un miliardo) per far fronte ai problemi che potrebbero avere dall’accordo. in pratica – rileva coldiretti – da un lato si investe nell’agricoltura del mercosur, favorendo la delocalizzazione della produzione alimentare, dall’altro si riserva un ‘bonus rottamazione’ alle imprese ue che si troveranno a chiudere i battenti. scelte e compensazioni che non sono accettabili. la realta’ e’ che il mercosur – conclude coldiretti – rappresenta una stangata per piccole imprese europee e sudamericane. le prime perche’ subiscono la concorrenza dei prodotti a basso prezzo, le seconde perche’ escluse dalle possibilita’ di esportazione e messe fuori gioco dalle grandi aziende locali”.
ASSEMBLEA COLDIRETTI: NEL 2024 STANGATA DA
9 MILIARDI PER GLI AGRICOLTORI ITALIANI
“sono saliti a 9 miliardi di euro i danni causati nel 2024 dai cambiamenti climatici e dalle epidemie all’agricoltura italiana, con un impatto dirompente sui redditi delle imprese, gia’ alle prese con i problemi causati dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero e dagli elevati costi di produzione. e’ il bilancio dell’annata nei campi tracciato all’assemblea nazionale. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “siccita’ e maltempo hanno devastato le produzioni agricole da nord a sud con cali a doppia cifra per alcune produzioni simbolo della dieta mediterranea, dal grano (-20%) all’olio d’oliva (-32%). la siccita’ ha pesato anche sulla produzione di vino, in calo del 13% rispetto alla media produttiva degli ultimi anni. in diminuzione anche la produzione di riso e di nocciole. ai flagelli del clima si aggiungono gli effetti delle epidemie che hanno colpito le stalle italiane, dalla peste suina africana alla lingua blu, fino all’aviaria, con centinaia di migliaia di animali abbattuti. con il numero delle aziende di agricoltura, silvicoltura e pesca che e’ calato per la prima volta sotto la soglia delle 700mila unita’, coldiretti chiede un intervento urgente a sostegno del settore, a partire dalle scelte di politica europea. l’aumento degli aiuti de minimis un passo avanti importante e’ arrivato dalla decisione della commissione europea di accogliere una delle richieste avanzate dalla coldiretti nel corso delle sue mobilitazioni a bruxelles, con la modifica del regolamento ‘de minimis’ per il settore agricolo, gli aiuti di piccola entita’ che non hanno alcun impatto sugli scambi nel mercato unico. il nuovo regolamento raddoppia la soglia ad azienda (da 25mila a 50mila euro in tre anni) dando la possibilita’ agli stati di erogarli senza doverli notificare alla commissione e incorrere nel rischio di procedure di infrazione per distorsioni della concorrenza. una misura importante anche per i suoi effetti sul fondo emergenza agricole, poiche’ aumentera’ le possibilita’ per i governi di sostenere le filiere in crisi. difendere la sovranita’ alimentare e l’eccezionalismo agricolo ma per garantire quella sovranita’ alimentare europea che la presidente della commissione ue VON DER LEYEN ha annunciato di voler porre alla base del suo secondo mandato occorre intervenire – sottolinea coldiretti -sulle risorse della politica agricola comune, assicurando che esse vadano solo ai veri agricoltori. una misura essenziale per ridurre la vulnerabilita’ dell’europa e difendere quello che gli studiosi definiscono ‘eccezionalismo agricolo’, non a caso al centro dell’assemblea coldiretti. con questo termine si indica l’attenzione particolare data all’agricoltura e al cibo rispetto ad altri settori, motivata dal fatto che la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e’ parte essenziale della sicurezza e della sovranita’ nazionale. ma la perdita di ogni metro quadrato di produzione agricola europea e la sua sostituzione hanno effetti negativi – conclude coldiretti – anche dal punto di vista dell’ambiente e della salute, con un aumento delle emissioni, un arretramento dei presidi ambientali e civici e minori sicurezze per i nostri cittadini”.