SUGAR TAX: MATTEI (UGL AGROALIMENTARE) CHIEDE A MELONI PROROGA ENTRATA IN VIGORE PREVISTA PROSSIMO 1/7

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con una lettera inviata alla presidente del consiglio giorgia MELONI e ai vicepresidenti antonio TAJANI e matteo SALVINI il segretario di ugl agroalimentare, paolo MATTEI, ha chiesto la proroga dell’entrata in vigore della sugar tax, prevista per il 1 luglio 2025. di seguito il testo della lettera: “gentile presidente, e’ con grande rammarico che prendiamo atto del mancato intervento normativo atto a prorogare l’entrata in vigore della c.d. sugar tax, prevista come noto per il 1° luglio 2025. come da piu’ parti rappresentato, la preoccupazione dell’intera filiera e’ palpabile in tutti i soggetti coinvolti, aziende e lavoratori. la mancata proroga della sugar tax appare una misura iniqua e vessatoria verso il settore che avra’ ripercussione sia sulla filiera primaria. la soluzione di aumentare le tasse su questi prodotti appare insufficiente e semplicistica, nonche’ poco efficace rispetto al dovere pubblico di migliorare la qualita’ e la salute dei cittadini, infatti tale misura non produce nulla di particolarmente significativo se precedentemente non accompagnata da un ampio progetto scientificamente misurabile e condiviso sull’educazione alimentare. pertanto possiamo affermare che effetti di questa utopistica misura rischieranno di essere nulli o quasi sotto il profilo salutistico, mentre sara’ devastante sotto il profilo socio economico per le imprese e soprattutto per l’occupazione e per i lavoratori. cio’ posto, la sugar tax non solo comporta l’aumento della pressione fiscale sulle imprese, ma incide altresi’ fortemente sulla burocrazia andando ad esempio a introdurre ulteriori procedure aziendali aggiuntive. la nuova imposta obbliga, inoltre, tutte le imprese a redigere, ogni mese, diversi prospetti dettagliati sul processo produttivo che non riguardano dunque direttamente la tassa, e alle pmi di compilare un numero altissimo di voci nella registrazione iniziale prevista. oltre al prevedibile calo delle vendite di bibite, il settore andrebbe incontro a una riduzione di 46 milioni di euro degli investimenti da parte delle imprese produttrici e una contrazione degli acquisti di materie prime (alimentari e non) di 400 milioni di euro. chiediamo, pertanto, al governo di continuare a lavorare per individuare soluzioni finalizzate al rinvio di una tale misura dannosa per imprese, lavoratori e cittadini e a neutralizzare la nuova imposta. e’ piena la nostra disponibilita’ ad un incontro in rappresentanza dei lavoratori, auspicando che non venga meno l’impegno sempre sostenuto da questo governo a concretizzare la crescita economica e produttiva del nostro paese”.