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“l’incertezza sul taglio di risorse riservato alle polizze assicurative in agricoltura preoccupa il settore. coldiretti veneto ha fatto il punto della situazione con i condifesa per valutare insieme le azioni da intraprendere per evitare il rischio tenuta di un sistema virtuoso come quello dei consorzi di difesa”. lo rende noto un comunicato stampa della federazione regionale. “il lavoro svolto con grande capacita’ ed efficienza dai condifesa del veneto (treviso-vicenza-belluno, verona, veneto est) assieme ad asnacodi italia e’ strategico per la tutela delle aziende agricole venete, osserva carlo SALVAN presidente di coldiretti veneto. “attraverso gli strumenti assicurativi e mutualistici, da piu’ di 50 anni, questi enti garantiscono la stabilita’ di un settore esposto a numerose incertezze, da climatiche ad economiche. il capitale assicurato per i prodotti vegetali ha superato 1,1 miliardi di euro, con premi assicurativi anticipati pari a oltre 140 milioni di euro, di cui 125 milioni ancora in essere. inoltre, si attendono contributi pubblici potenzialmente per 82 milioni di euro, risorse come fondamentali per sostenere le imprese agricole che virtuosamente scelgono di proteggersi per tutelare le produzioni sempre piu’ coinvolte in avversita’ atmosferiche e di mercato”, spiega SALVAN. “per alcuni comparti la situazione e’ complessa: gli imprenditori agricoli attendono ancora 2,2 milioni di euro in contributi per la zootecnia e oltre 3 milioni per le serre. e’ indubbio che questi ritardi mettono a dura prova la tenuta finanziaria dei condifesa e delle aziende assicurate. oltre ai ritardi nell’erogazione dei contributi che hanno esposto pesantemente i condifesa, anche l’aumento dei costi assicurativi, determinato da una frequenza crescente di sinistri negli ultimi anni, ha fatto si che le coperture abbiano franchigie sempre piu’ alte, limiti di indennizzo ridotti, esclusione di alcune garanzie e colture, andando ad aggravare le criticita’ che pesano sulle nostre aziende”, sottolinea SALVAN. “l’aumento del costo del denaro ha peggiorato il contesto – prosegue il presidente di coldiretti -. dal 2022, l’euribor e’ passato da valori negativi al 3% piu’ spread, causando un notevole incremento dei costi finanziari. antro nodo cruciale sono i fondi mutualistici in ritardo: dal 2019 al 2024 prevedevano oltre 12 milioni di euro gia’ anticipati agli agricoltori, destinati a risarcire danni causati da gravi fitopatie come flavescenza dorata, mal dell’esca, peronospora e fusariosi. inoltre, il mancato avvio del piano di gestione individuale del rischio (pgir) per il 2024 tiene ancora bloccato l’intero iter contributivo e crea una forte incertezza per il 2025. per superare queste difficolta’,servono interventi a livello nazionale, chiari e mirati. sono essenziali tempi certi e percentuali di contributo garantite, benche’ piu’ basse rispetto al passato, ma che diano certezza, finanziamenti agevolati per ridurre l’impatto degli interessi passivi (che nel solo veneto, nel 2024, hanno superato i 4 milioni di euro), rafforzamento dei fondi mutualistici sostenuti dalla contribuzione pubblica, capaci di integrare o sostituire le assicurazioni tradizionali. e’ impensabile aprire un nuovo anno assicurativo senza prima aver risolto i blocchi preesistenti”, conclude SALVAN.