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“ci rattrista molto la vicenda del bracciante agricolo di nazionalita’ indiana, al quale, per cause ancora da accertare, sono state amputate le gambe. dalle informazioni, che stiamo apprendendo dai giornali, la causa sembra essere riconducibile alla lunga esposizione (72 ore) del lavoratore a pesticidi e diserbanti utilizzati nell’azienda presso cui lavorava. qualora tali cause fossero confermate, bisognerebbe cogliere l’occasione per mettere ancora una volta al centro del dibattito l’importanza della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: oltre alla formazione e all’informazione sulle modalita’ di utilizzo di determinati prodotti le aziende sono obbligate a fornire dispositivi di protezione individuale ai lavoratori interessati da tali attivita’”. lo dichiara in un comunicato giorgio CARRA, segretario territoriale uila uil latina, in merito alla vicenda che in queste ore sta coinvolgendo un 46enne indiano, ricoverato da due settimane all’ospedale di latina. “in questa vicenda – prosegue – valutiamo pero’ positivamente la procedura attivata da parte dell’ospedale di latina che, probabilmente in virtu’ del protocollo sottoscritto tra le forze dell’ordine, la procura, l’asl, l’inail e l’ispettorato territoriale del lavoro, ha immediatamente attivato la segnalazione che sta permettendo l’accertamento da parte delle forze dell’ordine, delle eventuali negligenze normative da parte del datore di lavoro che impiegava questo bracciante. i protocolli, come quello sottoscritto il 17 gennaio 2025, evidenziano in queste situazioni la loro essenzialita’ per cercare di migliorare le condizioni di lavoro nel nostro comparto agricolo provinciale. siamo pero’ convinti che le indagini debbano puntare ad un approfondimento scrupoloso di quelle che sono state le cause scatenanti, per evitare generalizzazioni, e le responsabilita’ del datore di lavoro e, al tempo stesso, auspichiamo che da queste possano susseguire ulteriori azioni in grado sia di avere efficacia deterrente sia di ottenere il recupero del furto salariale ed i diritti dei lavoratori agricoli rimasti coinvolti”. “a questo proposito – conclude CARRA – sollecitiamo un rapido riscontro alla richiesta avanzata da cgil, cisl e uil insieme a fai, flai e uila per un confronto sul protocollo”.