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“si e’ svolto a lecce l’ VIII congresso della fai-cisl territoriale, al termine del quale il consiglio generale ha confermato alla guida della federazione gianluigi VISCONTI; al suo fianco in segreteria sono stati eletti andrea GRECO e virginia VANZANELLI. lo rende noto un comunicato stampa della fai-cisl. al centro della relazione di VISCONTI, il tessuto produttivo leccese, “composto soprattutto da aziende di medie e piccole dimensioni, dove e’ importante realizzare una nuova forma di contrattazione territoriale, piu’ moderna e di qualita’, che utilizzi la creativita’ e gli strumenti legati ai servizi, alla bilateralita’, al welfare”. tra i temi affrontati, le questioni contrattuali del settore agricolo, della pesca, della forestazione e della bonifica: “molto positivo il fatto che a dicembre a roma – ha ricordato VISCONTI – siano partite le trattative per il rinnovo biennale 2025-2026 degli aspetti economici del ccnl dei consorzi di bonifica, puntando a un aumento salariale del 6,5% e a vedere giustamente riconosciute le competenze dei dipendenti, in particolare gli operai e i lavoratori avventizi, vero motore delle attivita’ degli enti, ma a livello territoriale abbiamo avuto la costituzione del consorzio di bonifica centro sud puglia e ancora molte cose sono da portare a regime: riscontriamo la mancanza atavica di personale, concorsi gia’ banditi, molti gia’ conclusi, vincitori in attesa di chiamata, e sono ormai mesi che tutto e’ fermo, con uno stallo di natura tecnico economica che pero’ di fatto ha portato a una rivolta verso un ente che non eroga i servizi per i quali cittadini e aziende agricole pagano”. “ai lavori – prosegue il comunicato – presieduti dal segretario generale della fai-cisl puglia, antonio la FORTUNA, ha partecipato anche la segretaria generale della cisl lecce, ada CHIRIZZI, mentre le conclusioni sono state svolte dal segretario generale della fai-cisl nazionale, onofrio ROTA, che ha ricordato come l’agroalimentare italiano abbia saputo ritagliarsi un posto di rilievo nell’economia nazionale, arrivando al 15% del pil nazionale e a un export cresciuto del 90% in un decennio, denunciando pero’ anche l’alto tasso di irregolarita’, che nel lavoro agricolo raggiunge il 34%, con violazioni in materia di sicurezza, previdenza, salario, alloggi, trasporto sul luogo di lavoro”. “alla politica – ha detto ROTA – stiamo denunciando che i piu’ esposti sono soprattutto i lavoratori stranieri, in particolare quelli sprovvisti di permesso di soggiorno: siamo orgogliosi, su questo, di aver messo in campo in questi anni tante iniziative in tutta italia, come le campagne ‘mai piu’ ghetti’, ‘sos caporalato’, ‘tutele in movimento’. le misure prese dal governo con l’ultimo decreto agricoltura e in materia di lavoratori stranieri – ha concluso il sindacalista – hanno trovato il nostro consenso perche’ accolgono le nostre proposte per minare il terreno degli sfruttatori, delle cooperative senza terra e di chi specula sui flussi miratori, ma adesso serve l’attuazione concreta di quelle norme, a partire dalla tutela dei lavoratori che denunciano i propri sfruttatori. anche il click day appena terminato ha confermato che si tratta di uno strumento inadeguato, come sosteniamo da tempo e come fatto presente al governo: molto meglio sarebbe coinvolgere gli enti bilaterali agricoli territoriali per incrociare domanda e offerta di manodopera e le parti sociali per consolidare competenze e tutele”.