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gli agricoltori di coldiretti puglia hanno organizzato un flash mob davanti all’assessorato regionale dell’agricoltura per sollecitare interventi urgenti rispetto ad una emergenza, quella della xylella, “che nel 2025 – sottolinea l’organizzazione – compie tristemente 12 anni e ha coinvolto 8mila chilometri quadrati di territorio, senza che il patrimonio olivicolo compromesso sia stato ancora ricostruito”. “la puglia non puo’ permettersi di essere ostaggio di beghe politiche. con i 30 milioni di euro in piu’ stanziati dal ministero con il dl agricoltura per il reimpianto di ulivi resistenti nelle aree colpite da xylella, grazie al pressing di coldiretti anche con la mobilitazione di 10mila persone, si potra’ sostenere la rigenerazione delle zone infette in puglia che si stima sia ferma al 17% del patrimonio olivicolo gravemente compromesso”, afferma il presidente di coldiretti puglia, alfonso CAVALLO, nel denunciare che “rispetto alla misura per la ricostruzione del primo piano nazionale di rigenerazione ad oggi risultano spesi poco piu’ di 20 milioni di euro rispetto agli 80 gia’ a disposizione, una cifra irrisoria rispetto ad una misura fondamentale per la ripresa produttiva, territoriale e paesaggistica dell’area colpita da xylella che sconta una tempistica lunghissima e incompatibile con le urgenze del territorio colpito”, chiude CAVALLO. “serve subito – insiste il direttore di coldiretti puglia, pietro PICCIONI – il secondo piano per la rigenerazione delle aree colpite dalla xylella fastidiosa in puglia, perche’ sono 115mila gli ettari rimasti fuori dal primo piano di 300 milioni di euro, oltre alle indennita’ compensative dal 2020 in avanti, un impegno urgente da attuare con il coordinamento delle istituzioni regionali, nazionali e dell’europa sul problema xylella”. “la zona colpita si e’ allargata in 12 anni – aggiunge PICCIONI – e il fronte della malattia e’ molto ampio, per cui vanno attivate misure a beneficio di tutto il territorio colpito per espiantare tutti gli ulivi secchi che ancora incombono nelle campagne e finanziare misure per i reimpianti e la ripresa piena dell’attivita’ olivicola e agricola in generale con la diversificazione, con la piena attuazione del primo piano di rigenerazione ed il finanziamento, attuando una piena sburocratizzazione delle misure, di un secondo piano perche’ le risorse a disposizione sono del tutto insufficienti”, conclude PICCIONI.