FEDERBIO E SLOW FOOD, A FESTA BIO E MONTAGNA MADRESI DISCUTE SU AREE INTERNE CHE NUTRONO LE CITTA’

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“come ristabilire la connessione vitale di produttori e artigiani del cibo con le persone che se ne devono approvvigionare, soprattutto nelle metropoli, dove la distanza fisica e concettuale con la campagna e la montagna e’ piu’ netta? quali strategie le amministrazioni devono mettere in atto per consentire ai produttori, al di fuori dei canali della grande distribuzione, di valorizzare le filiere e raggiungere i loro potenziali clienti delle grandi citta’? sono questi i temi centrali della seconda giornata della festa del bio e montagnamadre (shorturl.at/cxQPV), la manifestazione organizzata da federbio e slow food italia, con il contributo della mountain partnership della fao e dell’orto botanico-la sapienza, sabato 29 e domenica 30 a roma, dalle 10 alle 18, all’orto botanico, per l’occasione accessibile gratuitamente al pubblico”. lo rende noto un comunicato di slow food, che cosi’ prosegue: “in programma talk, showcooking, laboratori per grandi e piccini e la possibilita’ di degustare prodotti bio e acquistare direttamente dai produttori di montagna dei mercati della terra di slow food da lazio, abruzzo, calabria, sicilia ed emilia-romagna (programma shorturl.at/bPBTJ). obiettivo della due giorni e’ sensibilizzare il pubblico di roma sulle caratteristiche del cibo che consumiamo e sulla sua provenienza, molto spesso prodotto non solo nella grande campagna romana, ma anche sulle alture dell’appennino. sicuramente gli strumenti per garantire le aperture di mercato ai produttori di montagna ci sono, dai mercati contadini alla fornitura di prodotti biologici per mense scolastiche e ospedaliere, bisogna solo collegarli e promuoverli. dall’altro lato, l’ambiente e la socialita’ di queste zone possono essere mantenuti e resi vivi solo garantendo servizi alle famiglie che decidono di risiedervi e creando concrete opportunita’ occupazionali, soprattutto per i piu’ giovani, e vie di collegamento economiche, tecnologiche e sociali con i grandi centri urbani. ma non tutte le forme di produzione sono adatte a mantenere e valorizzare la grande ricchezza delle aree interne: agricoltura intensiva e ampio consumo di chimica non vanno a braccetto con questi delicati ecosistemi. solo l’agricoltura biologica e modelli produttivi che incentivino la transizione verso l’agroecologia possono contribuire a mitigare la crisi climatica e ambientale, con benefici non solo per gli ecosistemi montani ma anche per le comunita’ a valle. la manifestazione e’ supportata da ‘being organic in eu’, il progetto promosso da federbio in collaborazione con naturland per la valorizzazione del biologico europeo”.