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“situazione drammatica per l’agricoltura romagnola: le alluvioni e le piogge persistenti stanno mettendo a dura prova le colture autunno-vernine e primaverili. le aziende agricole e agromeccaniche stanno affrontando sfide senza precedenti, con terreni saturi d’acqua e difficolta’ operative. i segni di una campagna sofferente sono evidenti: basta mettere un piede in campo stando attenti a non sprofondare. nei cereali autunno-vernini il persistere delle piogge non ha consentito il regolare sviluppo della coltura, a partire dall’apparato radicale”. lo rende noto un comunicato stampa di uncai. roberto SCOZZOLI, direttore di apimai e di uncai, sottolinea: “il contesto fa si’ che le associazioni di contoterzisti apimai ravenna, apimai bologna, insieme all’unione nazionale contoterzisti (uncai), chiedano a gran voce il riconoscimento gia’ adesso di uno stato di crisi per agricoltori e agromeccanici’. “l’associazione apimai – prosegue il comunicato – che raggruppa agromeccanici ed agricoltori di ravenna e bologna, chiede quindi alle istituzioni di prevedere delle forme di intervento che ammortizzino la situazione e permettano la sopravvivenza delle aziende gia’ vessate da enti catastrofici e annate agrarie poco redditizie”. “alla devastante alluvione del 2023 e’ seguito un 2024 poco remunerativo in termini redditizi e con altre due alluvioni. il 2025 e’ iniziato con pochissime aspettative produttive. per questo lanciamo un grido di allarme a tutela di tutti gli operatori che gravitano in agricoltura”, afferma SCOZZOLI che conclude: “la situazione nei campi romagnoli e’ grave. chiediamo il riconoscimento di uno stato di crisi, affinche’ si possano attuare misure straordinarie di sostegno. se non si interviene rapidamente, il futuro dell’agricoltura romagnola potrebbe essere compromesso, con gravi ripercussioni economiche e sociali per l’intera comunita’. e’ il momento di agire e di supportare chi lavora ogni giorno per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilita’ del nostro territorio”.