DAZI: PRANDINI (COLDIRETTI), FAR PREVALERE BUON SENSO EVITANDO ESCALATION GUERRA COMMERCIALE

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“occorre fare prevalere il buonsenso ed evitare a tutti i costi un’escalation della guerra commerciale che avrebbe effetti disastrosi sulle economie europee e statunitense, dove i primi ad essere penalizzati sarebbero i cittadini e gli agricoltori di entrambe le sponde dell’atlantico”. lo afferma in un comunicato il presidente della coldiretti ettore PRANDINI a poche ore dall’annuncio sui dazi del presidente americano donald TRUMP, al quale la commissione ue si e’ gia’ detta pronta a rispondere con contromisure adeguate. “se le tariffe aggiuntive dovessero colpire l’intero settore agroalimentare italiano con un rincaro del 25% – rileva coldiretti -, cio’ si tradurrebbe in un aggravio di circa due miliardi di euro a carico dei cittadini americani, con un inevitabile calo di vendite delle nostre specialita’, come dimostrato anche dalla precedente esperienza nel primo mandato dello stesso TRUMP. senza dimenticare il pericolo di un’ulteriore espansione del fenomeno dell’italian sounding, che gia’ oggi costa al paese 40 miliardi di euro solo negli stati uniti, come rilevato anche dal presidente sergio MATTARELLA. ma TRUMP ha minacciato rincari fino al 200% per il vino, che per l’italia vorrebbe dire rinunciare fino al 70-80% delle esportazioni, secondo una stima della consulta vitivinicola della coldiretti”. “a prescindere dall’impatto delle decisioni americane, l’auspicio e’ che l’italia e l’europa continuino a portare avanti il dialogo poiche’ la logica dei dazi e controdazi ha dimostrato nel tempo di essere miope e controproducente per tutti”, aggiunge il segretario generale di coldiretti vincenzo GESMUNDO. “occorre lavorare a una soluzione diplomatica che venga portata avanti in sede europea perche’ solo con una voce unica e forte possiamo davvero tutelare le nostre aziende. e’ comunque evidente – conclude PRANDINI – che il principio di reciprocita’ debba restare la base di ogni intesa, poiche’ solo cosi’ sara’ possibile tutelare i livelli qualitativi elevati, le regole sanitarie, ambientali e produttive che caratterizzano l’agroalimentare italiano ed europeo”.