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“lo spettro dei dazi e le guerre commerciali non fermano l’export agroalimentare made in italy che nei primi tre mesi dell’anno fa registrare un nuovo aumento del 6%, il doppio rispetto al dato generale di tutti i settori. e’ quanto emerge da una analisi coldiretti e filiera italia sulla base dei dati istat sul primo trimestre 2025 che vedono il cibo italiano proiettato verso un nuovo record dopo quello fatto segnare lo scorso anno a quota 69,1 miliardi. anche il mese di marzo conferma la crescita negli stati uniti, in attesa della decisione di TRUMP sui dazi al 10%, annunciati e poi sospesi per tre mesi. il presidente americano ha annunciato che inviera’ nei prossimi giorni delle lettere a diversi paesi per comunicare le nuove condizioni sugli aumenti delle tarrife all’importazione. le vendite agroalimentare negli usa salgono nel trimestre dell’11%, secondo l’analisi coldiretti, con una ripresa anche dell’export generale, seppur supportata dai soli farmaceutici e mezzi di trasporto, oltre che dal cibo”, informa un comunicato diffuso da coldiretti. “in ottica dazi, i primi risultati venuti dalle trattative con cina e gran bretagna sembrano comunque andare nella direzione dell’auspicata de-escalation e la speranza e’ che il dialogo possa prevalere anche tra ue e usa, lavorando a una soluzione diplomatica capace di scongiurare una guerra commerciale che avrebbe effetti disastrosi sulle rispettive economie – sottolineano coldiretti e filiera italia -. per tutelare agricoltori e cittadini sara’ pero’ importante evitare qualsiasi concessione che possa mettere in discussione il principio cardine della sicurezza alimentare per i consumatori. la domanda mondiale di made in italy alimentare non solo resiste, ma continua a crescere, con un successo che si fonda su due pilastri fondamentali: da una parte la qualita’ e l’unicita’ dei nostri prodotti, dall’altra il valore sempre piu’ riconosciuto del modello della dieta mediterranea. se riusciremo a colmare il gap infrastrutturale e rimuovere i tanti ostacoli commerciali sara’ possibile portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030”, conclude il comunicato.