8° RAPPORTO AGROMAFIE COLDIRETTI

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RAPPORTO AGROMAFIE COLDIRETTI: INTERVENTI DI LOLLOBRIGIDA,
SISTO, GUALTIERI, COLOSIMO, PRANDINI, GESMUNDO, CASELLI

e’ stato presentato oggi l’ottavo rapporto agromafie sui crimini agroalimentari in italia elaborato da coldiretti, eurispes e fondazione osservatorio agromafie presentato al centro congressi palazzo rospigliosi, sede di coldiretti, dove il presidente e il segretario generale di coldiretti, ettore PRANDINI (qui il video del punto stampa https://bit.ly/4dqX6ie) e vincenzo GESMUNDO hanno accolto francesco LOLLOBRIGIDA (qui il video del punto stampa https://bit.ly/45jM1xb), ministro dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste; francesco paolo SISTO, viceministro della giustizia; roberto GUALTIERI, sindaco di roma; giovanni MELILLO, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; chiara COLOSIMO (qui il video del punto stampa https://bit.ly/4mmRycw), presidente della commissione parlamentare antimafia; jacopo MORRONE, presidente commissione bicamerale d’inchiesta sugli illeciti nel ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari e alberto MATTIACCI (qui il video del punto stampa https://bit.ly/4dp0aLH), presidente del comitato scientifico di eurispes. l’incontro si e’ aperto con la consegna di una talea dell’albero di FALCONE, il ficus che si trova a palermo, davanti all’abitazione della famiglia FALCONE, diventato un luogo simbolico della lotta alla mafia, che ha visto coinvolti assieme a coldiretti, il comando carabinieri forestali e i distretti rotary, con il generale fabrizio PARRULLI, comandante delle unita’ forestali, ambientali e agroalimentari dell’arma dei carabinieri, e il governatore del rotary club guido FRANCESCHEZZI. erano presenti in sala numerosi rappresentanti della magistratura e delle forze dell’ordine. in particolare, ha assistito il prefetto di roma lamberto GIANNINI, lodato dal presidente e dal segretario generale della coldiretti per l’impeccabile gestione degli appuntamenti che si sono svolti nella capitale nelle ultime due settimane. ha introdotto i lavori GESMUNDO, il quale, dopo aver ringraziato tutte le autorita’ presenti, ha sottolineato come l’osservatorio, lungi dal perdere la sua spinta propulsiva, nel corso degli anni, sia diventato “un prolungamento rigoglioso e vivo delle istituzioni” e “credo continui a conservare gelosamente sia la motivazione etico ideale per cui e’ nato sia quel carattere generativo che si afferma solo con lo scambio, l’inclusione, la contaminazione con la societa’ e i suoi bisogni”. il segretario generale coldiretti ha asserito che un merito particolare che ha avuto questo approccio e’ stato quello di create “un linguaggio e una piattaforma comune” anche tra le forze politiche. “voglio tuttavia sottolineare i meriti che vanno a questo particolare governo e a questo ministro, francesco LOLLOBRIGIDA, che hanno voluto e saputo sfondare quella barriera del suono davanti alla quale nell’ultimo decennio, gli altri governi avevano in qualche modo arrancato. come sapete, infatti, il governo ha recentemente approvato il disegno di legge per il contrasto ai reati nel settore agroalimentare che porta il nome di giancarlo CASELLI”, ha aggiunto con particolare soddisfazione GESMUNDO. GUALTIERI ha portato il saluto della citta’ di roma, ricordando che la capitale, “essendo il comune agricolo piu’ grande d’europa”, conosce bene i rischi sottolineati nel rapporto. la lotta ai fenomeni criminali richiede “compattezza tra le istituzioni e penso che il merito di questa iniziativa sia proprio quello di sollecitare e incoraggiare e favorire questa compattezza”, ha asserito, invitando tutti a investire “sulla tracciabilita’, sulla sicurezza, sulla formazione, sulla collaborazione tra istituzioni, forze sindacali e attori del mondo agricolo”. il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo MELILLO si e’ soffermato su alcuni aspetti rilevati nel rapporto, come le imprese senza terra che “svuotano e deformano gli istituti cooperativistici rendendoli strumenti di sfruttamento”. piu’ in generale ha definito il rapporto “un importante esercizio di partecipazione” e “di vigilanza democratica”, “un documento di denuncia sociale che pone domande importanti all’insieme delle politiche pubbliche, confermando che la presenza della criminalita’ organizzata in questo settore, come in altri, non puo’ rubricarsi sotto la voce infiltrazione, concetto che non spiega alcunche’, ma deve essere riconosciuto come un dato strutturale e consolidato”, contro il quale certamente “un significativo passo avanti e’ rappresentato dal disegno di legge recentemente approvato dal consiglio dei ministri”. in questo senso, maggiore cautela e’ sembrata emergere dalle parole del viceministro SISTO, il quale ha in primo luogo sottolineato che “se non c’e’ etica di impresa perdiamo soltanto tempo, la illiceita’, la violazione della norma, cio’ che sanziona le violazioni piu’ gravi, arriva sempre troppo tardi”. “attenzione a evitare che le norme penali nella loro aggressivita’, soprattutto nella fase delle indagini, diventino cosi’ aggressive da correre il rischio di colpire magari nella fase delle indagini coloro che, prima di qualsiasi accertamento, possono essere ritenuti meritevoli di questo intervento, perche’ la capacita’ estensiva e aggressiva delle norme penali nella fase delle indagini va valutata con grande peso, presidente e segretario. cioe’ dobbiamo essere in condizione di essere sicuri che le norme vadano a colpire coloro che meritano di essere colpiti”, ha aggiunto, specificando di essere “contrario a tutte le forme di diritto penale speciale”. il rapporto e’ stato illustrato da alberto MATTIACCI, presidente del comitato scientifico di eurispes, secondo il quale lo studio ruota intorno “a tre parole chiave che sono i grandi messaggi del rapporto, che in generale quando le sentiamo pronunciare hanno un sapore positivo: internazionalizzazione, strutturazione sviluppo. se li pensiamo nell’economia ci auguriamo che il paese vada avanti nell’internalizzazione, nello sviluppo, nella strutturazione. ma qui invece il sapore e’ esattamente opposto: qui stiamo parlando di organizzazioni criminali e criminogene che si internazionalizzano, che sono strutturate nell’economia e in questo diciamo settore trasversale dell’economia e che si sviluppano cioe’ che registrano una crescita quantitativa e, ahinoi, anche una crescita qualitativa”. i parlamentari MORRONE e COLOSIMO hanno illustrato quanto emerso nella loro attivita’ nelle commissioni antimafia e sul ciclo dei rifiuti. in entrambe, le agromafie occupano uno spazio rilevante ed emergono spesso nelle audizioni. MORRONE ha detto che sono gia’ piu’ di due i filoni d’inchiesta specifica che sono stati attivati nell’anno e mezzo di lavoro sull’agricoltura e sulla difesa del patrimonio agroalimentare italiano. COLOSIMO ha fatto un’analisi puntuale e appassionata di come il fenomeno interessi le zone rurali, dalle piccole aziende fino ai mercati ortofrutticoli e alla grande distribuzione, annunciando che la relazione della commissione da lei guidata dara’ ampio spazio a queste materie. il presidente di filiera italia luigi SCORDAMAGLIA in un breve intervento ha voluto sottolineare che il ddl sui reati agroalimentari e’ sostenuto da tutta la filiera agroalimentare, “anche dalle 50.000 piccole e medie imprese della trasformazione” che non hanno paura del “pan-penalismo”, ha asserito. il ministro LOLLOBRIGIDA ha esordito ricordando la figura di FALCONE e asserendo che “dove c’e’ lo stato non c’e’ la mafia”. ha parlato del disegno di legge sui reati agroalimentari, ricordando come esso nasca dal lavoro della commissione guidata dal procuratore CASELLI, ma nel 2015. adesso, “abbiamo trasmesso al parlamento il ddl caselli: il tempo e’ un fattore rilevante, non c’e’ un minuto da perdere per arginare i fenomeni criminali, non c’e’ pieta’ per chi compie reati contro la nostra economia, gli imprenditori, i cittadini e anche gli agricoltori”. il ddl, ha ricordato il ministro, “prevede alcuni reati che vanno a sanare l’impossibilita’ ad agire rispetto ad alcune fattispecie, prevede un aumento delle sanzioni rendendole piu’ eque e collegate al fatturato dell’azienda e la cabina di regia permette di interscambiare le informazioni per operare meglio e non sempre sulle stesse aziende. il parlamento potra’ migliorare ancora questo testo. Noi puntiamo sulla deterrenza, vogliamo che non si commettano i crimini”. il ministro ha anche annunciato che sempre nel senso della trasparenza nel collegato agricoltura alla prossima finanziaria ci sara’ una norma che prevedera’ la corresponsabilita’ delle organizzazioni agricole per i caa. “garantita per permetterle ancora maggiore operativita’. ha concluso la mattinata PRANDINI, che ha ringraziato tutti i presenti e ha espresso rammarico per la forzata assenza di giancarlo CASELLI (qui il suo videomessaggio https://youtu.be/amjM_Le_rH8), “perche’ penso che per lui oggi potesse essere una grandissima giornata in termini di soddisfazione personale per quello che il governo italiano ha deciso di fare tramite il ministro LOLLOBRIGIDA nella presentazione di un disegno di legge all’interno del consiglio dei ministri, che avra’ sicuramente un percorso in termini di dibattito parlamentare, ma dove finalmente dopo 10 anni si e’ avuto il coraggio di affrontare il tema di quello che avviene all’interno della filiera agroalimentare, facendo un netto distinguo fra chi, la maggior parte, rispetta le regole e quei pochi che le regole non le rispettano ma che pensavano di poter essere impuniti”. PRANDINI ha affermato che questa e’ sempre stata la linea della coldiretti: voler affermare la legalita’, sulla tracciabilita’ dei prodotti, sul lavoro, sulla concorrenza sleale e quant’altro, a volte scontrandosi anche con chi asseriva che questa linea fosse perdente in termini di consensi, cosa dimostratasi non vera, anzi – ha detto – “e’ vero esattamente l’opposto. che c’era una molteplicita’ di aziende che hanno scelto di aderire a coldiretti proprio per il coraggio che aveva nella denuncia”. lo stesso percorso – ha continuato PRANDINI – “lo abbiamo fatto in europa quando si e’ parlato di politica agricola comune”. il presidente coldiretti ha invitato LOLLOBRIGIDA ad “aprire un’ulteriore dibattito all’interno del consiglio dei ministri sul tema dell’educazione alimentare, ma anche sul senso civico e comportamentale che ci dovrebbe essere partendo dalle scuole primarie”. PRANDINI e’ tornata a battere sul tema dell’italian sounding e sulla necessita’ di proteggere l’agroalimentare italiano anche dalle importazioni dei paesi terzi che non rispettano gli stesso standard produttivi europeo. inoltre, “noi parliamo di sostenibilita’, ma la sostenibilita’ deve essere economica, deve essere ambientale e deve essere anche di carattere sociale, percio’ serve coraggio negli accordi di libero scambio nell’evitare situazioni per le quali possono essere commercializzati prodotti che sono figli dello sfruttamento della manodopera minorile e ancora una volta l’Italia puo’ essere un esempio per tanti altri paesi”, ha concluso.

RAPPORTO AGROMAFIE COLDIRETTI: CASELLI RINGRAZIA LOLLOBRIGIDA
PER DDL CON LE DISPOSIZIONI SANZIONATORIE

giancarlo CASELLI, presidente del comitato scientifico della fondazione “osservatorio sulla criminalita’ nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, non avendo potuto essere presente all’incontro di oggi a palazzo rispigliosi per la presentazione del rapporto agromafie, ha inviato un video messaggio, in cui ha rivolto “un ringraziamento particolare al ministro francesco LOLLOBRIGIDA” per “aver proposto e ottenuto dal consiglio dei ministri l’approvazione del disegno di legge intitolato disposizione sanzionatorie in materia di agricoltura e pesca”. “il disegno di legge – ha aggiunto CASELLI – da’ seguito alla risistemazione della normativa in materia agroalimentare, predisposta dalla commissione di studio istituita nel 2015 presso il ministero della giustizia di cui facevamo parte stefano MASINI ed io, rispettivamente vicepresidente e presidente. l’obiettivo della commissione, ora, oggi, fatto proprio dal ddl governativo, era ed e’ predisporre una risposta adeguata ai fenomeni di contraffazione e frode elaborando un diritto penale capace di interpretare le sfide globali del mercato sempre piu’ influenzate nell’impiego di tecniche di comunicazione a distanza senza dimenticare il valore aggiunto delle produzioni territoriali. l’esito favorevole di questo progetto e’ da sempre caldeggiato e sostenuto da coldiretti ed e’ stato richiamato piu’ volte come necessario nei rapporti sulle agromafie presentati prima del covid. il ministro LOLLOBRIGIDA, eppure di questo lo ringraziamo fin d’ora, sapra’ certamente adoperarsi perche’ possa avviarsi l’esame del ddl in parlamento cosi’ da costituire oggetto di confronto politico e dibattito scientifico per approfondire l’analisi conoscitiva, favorendo ancor piu’ l’individuazione di sistemi efficaci di contrasto dei fenomeni che legano il patrimonio agroalimentare italiano”. CASELLI, riferendosi poi al fatto che ad introdurre i lavori della presentazione del rapporto e’ stata la consegna di una talea dell’albero di FALCONE, il ficus che si trova a palermo, davanti all’abitazione della famiglia FALCONE, diventato un luogo simbolico della lotta alla mafia, che ha visto coinvolti assieme a coldiretti, il comando carabinieri forestali e i distretti rotary, ha dichiarato:”in qualita’ di magistrato che, dopo le stragi del 1992 di capaci e via d’amelio, chiese di trasferirsi da torino a palermo per continuare, pur con tutti i suoi limiti, il lavoro di giovanni FALCONE e paolo BORSELLINO, ritengo che il dono di quest’albero acquisti uno speciale significato. voglio quindi ringraziare il generale fabrizio PARRULLI, comandante delle unita’ forestali, ambientali e agroalimentari dell’arma dei carabinieri, e il governatore del rotary club guido FRANCESCHEZZI”. a questo link, il video messaggio: https://we.tl/t-ibde2ZUAzA.

RAPPORTO AGROMAFIE COLDIRETTI: MESSAGGIO
DEL MINISTRO PIANTEDOSI

il ministro dell’interno matteo PIANTEDOSI ha inviato un messaggio al presidente e al segretario generale della coldiretti ettore PRANDINI e vincenzo GESMUNDO che e’ stato letto durante la presentazione dell’VIII rapporto agromafie: “desidero farvi pervenire il mio apprezzamento per l’importante lavoro di analisi e approfondimento che, anche attraverso il rapporto, la fondazione osservatorio agromafie, la coldiretti ed eurispes portano avanti con rigore e continuita’, contribuendo in modo significativo alla tutela della trasparenza e della sicurezza nel settore agroalimentare. un particolare plauso intendo rivolgere anche all’iniziativa di donazione dell’albero di FALCONE, simbolo di impegno comune contro ogni forma di illegalita’”.

RAPPORTO AGROMAFIE COLDIRETTI: LA CRIMINALITA’ ESTENDE
LE SUE ATTIVITA’ E RADDOPPIA IL VOLUME D’AFFARI

dalla sintesi diffusa dalla coldiretti dell’ottavo rapporto agromafie presentato oggi a palazzo rospigliosi, emerge che il business delle agromafie sale a 25,2 miliardi, ovvero che nel giro di poco piu’ di un decennio ha praticamente raddoppiato il volume d’affari, recuperando in breve tempo il terreno perso con la pandemia ed estendendo la sua azione a sempre nuovi ambiti, dal caporalato alla falsificazione e sofisticazione dei prodotti alimentari, dal controllo della logistica all’appropriazione di terreni agricoli e fondi pubblici, fino all’usura, al furto e al cybercrime. il settore agroalimentare e’ diventato sempre piu’ attrattivo per le organizzazioni criminali che, secondo quanto illustrato nel rapporto, aumentano sempre piu’ i tentativi di estendere i propri tentacoli su molteplici asset legati al cibo. un esempio e’ lo sfruttamento degli immigrati attraverso il caporalato, gestito da reti criminali italiane e straniere. ma le agromafie usano le pieghe della burocrazia per promuovere il credito illegale, acquisire aziende agricole e riciclare denaro, mentre gli imprenditori subiscono minacce e danni per cedere terre e attivita’, anche a causa della crisi legata alle tensioni internazionali e all’aumento dei costi di produzione che ha caratterizzato questi ultimi anni, indebolendo molte imprese. l’obiettivo principale sono i fondi pubblici e il controllo di mercati e appalti, con l’aiuto di professionisti compiacenti e documenti falsi. ma le infiltrazioni si estendono a ristorazione, mercati ortofrutticoli e grande distribuzione, senza risparmiare vere e proprie le frodi alimentari, con prodotti adulterati o senza etichetta, spesso venduti nei discount. i settori piu’ colpiti sono vino, olio, mangimi e riso, usando agrofarmaci vietati e false certificazioni bio da importazioni dell’est europa. un capitolo a parte e’ poi rappresentato dal dilagare dell’italian sounding e delle frodi sul packaging. una novita’ rilevante dell’analisi del rapporto – sottolinea la coldiretti – e’ la nascita di organizzazioni transnazionali tra italia e paesi extra-europei, che agiscono come agenzie informali di intermediazione illecita della manodopera agricola. indagini recenti hanno rivelato come queste reti, sfruttando anche i decreti flussi, organizzino l’arrivo di lavoratori dal subcontinente indiano (soprattutto india e bangladesh), in cambio di ingenti somme. una volta in italia, questi lavoratori vengono sfruttati, privi di tutele, e costretti a lavorare per saldare il debito contratto, magari destinati ad altri settori, mentre gli imprenditori agricoli si ritrovano senza manodopera. un meccanismo che si basa principalmente sul fenomeno delle “imprese senza terra”. si tratta di realta’ che assumono la forma giuridica di cooperative e che si propongono alle aziende agricole come fornitrici di addetti per le varie attivita’, soprattutto stagionali. ai lavoratori viene imposta l’adesione formale alla cooperativa, ma questa non porta in realta’ nessun vantaggio. al contrario, le retribuzioni possono risultare fino al 40 % inferiori rispetto a quanto previsto dai contratti nazionali o provinciali, all’insaputa delle stesse aziende agricole che pagano il servizio direttamente alla cooperativa. se l’italia si e’ dotata di un sistema sanzionatorio e di controllo all’avanguardia, il rischio e’ che il fenomeno agromafie sia sottovalutato nel resto d’europa. un pericolo tanto piu’ grave se si considera la dimensione ormai sovranazionale dell’azione dei sodalizi criminali. l’individuazione delle agromafie in europa – denuncia il rapporto – risulta estremamente deficitaria. oltre che in italia, gruppi criminali organizzati che operano nel settore primario sarebbero stati individuati in austria, belgio, germania, slovacchia, spagna e paesi bassi. tuttavia, le loro attivita’ non risultano monitorate e catalogate con sistematicita’. un discorso a parte merita il caso delle attivita’ legate alle mafie cinesi, che starebbero aumentando l’interessamento per il settore agricolo mediante l’acquisto di terreni e piccole aziende di piccole, e per la stessa logistica. un altro fenomeno insidioso e che la coldiretti continua a denunciare e’ rappresentato dall’italian sounding, ovvero il commercio di prodotti che di italiano hanno il nome o segni distintivi sulla confezione ma che in realta’ non hanno alcun legame produttivo con il nostro paese. il caso piu’ evidente e’ quello dell’agropirateria internazionale, di cui il parmesan, clone di parmigiano reggiano e grana padano, o le varie imitazioni del prosecco (l’ultimo, il calsecco californiano) rappresentano i simboli piu’ noti. un mercato che ha raggiunto il valore record di circa 120 miliardi di euro, pari a quasi il doppio di quello dell’export agroalimentare totale. ma a danneggiare gli agricoltori e i consumatori italiani e’ anche l’italian sounding di casa nostra, quella zona grigia dove, grazie al principio di ultima trasformazione contenuto nell’attuale codice doganale, e’ consentito spacciare per cibo italiano quello che italiano non e’. uno scandalo che ha portato oltre diecimila agricoltori della coldiretti alle frontiere, dal brennero ai porti di civitavecchia, salerno e bari, per chiedere un cambio di passo, con una raccolta di firme per una legge popolare che garantisca l’introduzione dell’obbligo dell’indicazione del paese d’origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’unione europea.