COMUNCIATO CONGIUNTO GENEVARD-LOLLOBRIGIDA

Comunicato congiunto

Francia e Italia condividono l’impegno comune per il futuro
dell’agricoltura europea ed esprimono le stesse preoccupazioni
sull’impatto dell’accordo tra Unione Europea e Mercosur, così come sui
rischi di una PAC futura senza un bilancio dedicato, per il settore
agricolo europeo.

A seguito del loro incontro a Roma, il Ministro francese
dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Annie GENEVARD, e il
Ministro italiano dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle
Foreste, Francesco LOLLOBRIGIDA, ribadiscono le loro preoccupazioni
riguardo all’accordo UE-Mercosur e confermano la necessità di una
futura PAC all’altezza delle sfide da affrontare, prima fra tutte
quella di una sovranità alimentare che garantisca la resilienza del
comparto agricolo.

In un periodo di crescenti sconvolgimenti geopolitici, l’entrata in
vigore dell’accordo tra l’Unione Europea e il Mercosur così come
negoziato a Montevideo, senza misure di effettiva tutela in grado di
assicurare il mantenimento di un equilibrio di mercato a garanzia di
un reddito adeguato per i nostri produttori, sarebbe pregiudizievole
per il nostro settore agricolo, per il dinamismo delle nostre aree
rurali e per la sovranità alimentare europea. Tali misure dovranno
inoltre evitare che i prodotti importati provochino una concorrenza
esacerbata nel mercato europeo, offrendo garanzie sufficienti sul
rispetto degli standard sanitari, ambientali e sociali. In mancanza di
ciò, l’accordo nella sua versione attuale rischierebbe di essere
sbilanciato a scapito degli interessi agricoli europei.

Inoltre, in attesa delle proposte legislative della Commissione a
breve scadenza, è fondamentale che la futura PAC sia dotata di un
bilancio dedicato, la cui ambizione e le cui risorse siano all’altezza
delle esigenze e delle sfide future dell’agricoltura europea.
Ribadiamo il nostro impegno comune nei confronti di una PAC fondata su
due pilastri, che consente di combinare in modo coerente il sostegno
al reddito degli agricoltori e la stabilizzazione del mercato, nonché
il sostegno alle aziende agricole nella transizione ambientale, il
rafforzamento della resilienza, l’innovazione e gli investimenti ad
essa associati.

Questa politica, centrale nel progetto europeo fin dalle sue origini,
deve mantenere il suo carattere comune. Ci opponiamo pertanto al
progetto d’integrazione della PAC, in tutte le sue componenti, in un
possibile «fondo unico» nazionale. Auspichiamo il mantenimento di un
bilancio e di un quadro normativo dedicati, al fine di evitare
qualsiasi rischio di rinazionalizzazione e frammentazione del mercato
unico. Questa posizione, espressa dalla stragrande maggioranza dei
Ministri dell’agricoltura europei, deve essere ascoltata.

Nella stessa prospettiva, è necessario coinvolgere appieno il
Consiglio dei ministri dell’agricoltura nella discussione sul
“pacchetto semplificazione” della PAC. Non si tratta di una questione
di forma, ma di sostanza: i Ministri dell’agricoltura sono quelli
nella posizione migliore per discutere di misure che non si limitano a
semplificare alcune procedure, ma che introducono elementi di riforma
particolarmente innovativi con conseguenze importanti sul futuro
dell’agricoltura europea.