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un comunicato stampa rende noto che “italia ortofrutta guarda al futuro nella consapevolezza che il futuro del settore ortofrutticolo sta nella conoscenza ovvero nelle conoscenze che permettono di affrontare i problemi e consolidare l’innovazione. questo senza mai distrarsi dall’obiettivo principale, che il gruppo dirigente dell’unione fa proprio e che resta quello di tutelare il reddito dei produttori. sono state le applaudite considerazioni finali del presidente di italia ortofrutta andrea BADURSI al termine dell’affollato convegno ‘il valore della conoscenza per competere nel presente e anticipare il futuro’, svoltosi ieri pomeriggio a roma, presenti tra gli altri il sottosegretario del masaf patrizio LA PIETRA, il presidente della commissione agricoltura del senato luca DE CARLO, il presidente di ismea livio PROIETTI con il direttore sergio MARCHI, la direttrice del crea chiara ZAGANELLI, il responsabile della gestione sviluppo e sicurezza dei sistemi informativi di agea francesco SOFIA, il presidente cia-agricoltori italiani cristiano FINI, il presidente di italmercati fabio massimo PALLOTTINI e, come relatore d’eccezione, il filosofo della scienza stefano MORIGGI dell’universita’ di modena e reggio emilia. rifacendosi alla relazione del professore, che ha parlato del valore della conoscenza partendo dai concetti di incertezza e condivisione, indispensabili premesse a decisioni basate su un razionale calcolo del rischio imprenditoriale, BADURSI ha affermato: ‘se fossimo razionali non potremmo piu’ produrre ortofrutta. investiamo e produciamo senza sapere quale sara’ il risultato. ma e’ l’aggregazione che ci viene in sostegno’. italia ortofrutta rappresenta 150 organizzazioni di produttori ortofrutticoli e 6 aop per complessivi 17 mila produttori e 2,7 miliardi di valore della produzione. in modo significativo l’azione dell’unione ha permesso all’aggregazione di raggiungere in italia il 55% della produzione ortofrutticola globale, esattamente lo stesso livello esistente in spagna mentre la francia e’ al 50%. op e aop sono complessivamente in italia 318, in spagna 522, in francia 211, come ha ricordato il direttore di italia ortofrutta vincenzo FALCONI. la mission dell’unione, come ricordato da presidente e direttore, e’ ampia: aggregare i produttori in forme organizzate, indirizzare ed accompagnare i percorsi di sviluppo degli associati partendo dal trasferimento delle linee di indirizzo della pac nei vari territori, svolgere attivita’ di rappresentanza e lobby, promuovere una visione di sistema perseguendo obiettivi comuni indirizzati verso la crescita della competitivita’ e della qualita’ dei prodotti. e, come questo convegno ha dimostrato, impostare il futuro del settore promuovendo la ricerca e la conoscenza. ‘ma perche’ ci aggreghiamo? – si e’ chiesto il presidente BADURSI -. per garantire al consumatore un prodotto migliore, perche’ il valore di un sistema forte e coeso va nella direzione della difesa di chi produce e del benessere di chi consuma in termini di sicurezza alimentare. un sistema forte e coeso permette di affrontare meglio le sfide complesse di oggi: il rischio della diminuzione della competitivita’, l’aumento dei costi di produzione, la scarsa remunerazione del prodotto, la contrazione degli acquisti, la ricerca di alternative ai fitofarmaci per combattere le fitopatie, per non parlare del cambiamento climatico e della carenza, sempre piu’ grave, della manodopera. per tutto questo e’ importante avere una visione che nasca dalla conoscenza come primo elemento di un percorso virtuoso’. durante il convegno, moderato da simona BRANCHETTI, giornalista e conduttrice televisiva, sono stati illustrati i dieci progetti di ricerca applicata che italia ortofrutta ha in corso o ha da poco concluso in collaborazione con universita’, centri di ricerca come il crea ed enti pubblici, progetti che vedono in primo piano i 380 agronomi, in maggioranza giovani, che lavorano nelle op associate. ‘abbiamo coordinato la gestione e la divulgazione di questi progetti – ha sottolineato il direttore vincenzo FALCONI – perche’ consideriamo la conoscenza un fattore primario della produzione, lo strumento del cambiamento oltre ad una leva imprescindibile nell’indirizzare le politiche di settore. continueremo a promuovere come unione le relazioni tra produzione ed enti scientifici’. un convegno sorprendente, che smentisce una visione delle op come strumenti burocratici o meramente commerciali e ne propone un ruolo trainante per il settore ortofrutticolo italiano.”. qui le dichiarazioni rilasciate ad agra press dal presidente BADURSI https://youtu.be/HPLOfx9MgC0 e dal direttore FALCONI https://youtu.be/nl7KtjqRTPw.