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“il mosciolo selvatico di portonovo, nel conero, e’ a rischio di estinzione: una minaccia concreta, perche’ il numero di esemplari di questo mitile, riconosciuto presidio slow food nel 2004, e’ in costante calo gia’ da alcune stagioni, a causa dell’aumento delle temperature, dell’elevata presenza di mucillagine e dell’eccessivo sfruttamento, poiche’ pesca to anche in modo illegale e da moltissimi privati. gli anni scorsi il periodo della pesca si e’ chiuso in anticipo. quest’anno, l’apertura e’ stata posticipata di oltre un mese, dal 15 maggio al primo luglio. ma non basta: serve, come evidenziato dalla comunita’ scientifica che da mesi monitora la situazione nella baia di portonovo, uno stop piu’ lungo, per dar tempo ai mitili di riprodursi e alle popolazioni di crescere di numero. per questo motivo, slow food italia ha inviato al ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste una richiesta di chiusura ufficiale della pesca del mosciolo selvatico di portonovo e di ristori economici per i pesca tori professionali”, informa un comunicato di slow food italia che inoltre, d’accordo con la sua rete locale che segue da anni il progetto di valorizzazione del mosciolo, ha deciso di sospendere il presidio slow food fino a quando non si sara’ verificata una reale ripresa della specie. “abbiamo avviato il presidio anni fa con l’obiettivo di ridare un futuro produttivo a una risorsa di grande valore, poco conosciuta al di fuori del contesto locale. oggi dobbiamo prendere atto che pesca rla e consumarla vorrebbe dire il contrario, cioe’ perderla del tutto”, ha detto raffaella PONZIO, responsabile del progetto presidi slow food in italia.