ANBI, NEI CAMPI VENEZIANI NASCONO INCUBATORI DI BIODIVERSITA’

(riproduzione riservata)

“nelle campagne del basso veneziano soffia il vento di una crescente consapevolezza ambientale: un gruppo di agricoltori lungimiranti ha infatti deciso di destinare porzioni significative delle proprie campagne non piu’ esclusivamente alla produzione, ma alla salvaguardia attiva della biodiversita’. l’iniziativa persegue un duplice obbiettivo: favorire il ripristino di ecosistemi vitali ed implementare l’azione di fitodepurazione, essenziale per intercettare nutrienti, come azoto e fosforo, prima che vengano sversati nella laguna di venezia dove, favorendo la proliferazione di alghe che assumono l’ossigeno disciolto, causano anossia nelle acque con conseguente moria delle specie ittiche e della biodiversita’ acquatica. ‘biodiversita’ e paesaggio rurale nei bacini idraulici di cona e cavarzere’ e’ un progetto innovativo, frutto di studi ed analisi approfondite, destinato a portare un significativo miglioramento ambientale in aree che, originariamente caratterizzate da estese zone paludose, custodiscono una biodiversita’ unica e peculiare”. lo rende noto un comunicato stampa dell’associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (anbi). “oggi essere agricoltori non significa piu’ soltanto essere imprenditori, ma anche sentirsi depositari e custodi dei valori identitari e della preziosa biodiversita’, che caratterizza i nostri territori” evidenzia francesco VINCENZI, presidente anbi. “l’iniziativa – prosegue il comunicato – che interessa circa 25 ettari, si propone di raggiungere obbiettivi strategici come la salvaguardia della biodiversita’ animale e vegetale, promuovendo attivamente la riproduzione di specie autoctone e la conservazione degli habitat naturali, nonche’ la tutela degli elementi caratteristici del paesaggio rurale come siepi e filari; il miglioramento dei servizi ecosistemici del territorio, accrescendone la resilienza alle conseguenze della crisi climatica; l’ottimizzazione d’uso delle risorse idriche. il progetto si inserisce all’interno del piano strategico nazionale della politica agricola comune 2023-2027 e la parte piu’ significativa, cioe’ la plantumazione delle essenze arboree ed arbustive, e’ gia’ stata felicemente realizzata, trasformando le aree dedicate in veri e propri presidi ecologici”. “il valore caratteristico di questo progetto – sottolinea massimo GARGANO, direttore generale anbi – e’ quello di promuovere un approccio olistico, in cui l’agricoltore si conferma protagonista attivo e responsabile della salvaguardia di un patrimonio inestimabile a beneficio dell’intera collettivita’”. “nei terreni aziendali ‘laboratori a cielo aperto’ nel comprensorio del consorzio di bonifica adige euganeo, e’ stata condotta una serie di approfonditi studi preliminari, base scientifica per una pianificazione mirata ed efficace degli interventi: salinita’ e fertilita’ dei suoli, censimento delle specie vegetali ed animali presenti, andamento di temperature e precipitazioni. il cuore pulsante del progetto risiede nella plantumazione strategica di siepi, boschetti e fasce tampone, la cui progressiva scomparsa ha impoverito biodiversita’ e funzionalita’ ecologica delle campagne; le essenze arboree impiegate sono rigorosamente autoctone, garantendo la massima adattabilita’ ed un positivo impatto ecologico. una volta che le nuove piante avranno raggiunto un’altezza ed una maturita’ appropriate, si procedera’ con l’installazione di nidi artificiali, valutando le esigenze di riparo, nidificazione ed alimentazione delle specie ornitologiche e di piccola fauna, presenti sul territorio. il consorzio di bonifica adige euganeo svolge un ruolo di coordinamento fondamentale all’interno del progetto, organizzando attivita’ formative e fungendo da referente unico nei rapporti con la regione veneto”. “siamo di fronte ad una nuova e piu’ profonda sensibilita’ nei confronti dell’ambiente e delle ineludibili sfide imposte dal cambiamento climatico. questo progetto abbina azioni concrete con una grandissima funzione didattica e culturale” conclude fabrizio BERTIN, presidente del consorzio di bonifica adige euganeo.