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“con i 300 milioni di euro dedicati alla zootecnia, il piano coltivaitalia segna un cambio di passo importante per il futuro della carne bovina in italia. un’occasione che come regione lombardia intendiamo cogliere appieno, perche’ rilanciare questo settore significa rafforzare la nostra sovranita’ alimentare, sostenere il reddito degli allevatori e valorizzare una filiera strategica per i nostri territori”. lo ha dichiarato l’assessore regionale all’agricoltura, sovranita’ alimentare e foreste, alessandro BEDUSCHI, intervenuto oggi a mantova, nel corso dell’incontro promosso con il consorzio lombardo produttori carne bovina e con la partecipazione di rappresentanti del mondo agricolo. lo rende noto un comunicato della regione lombardia che cosi’ prosegue: “al centro del confronto, le misure previste dal piano nazionale coltivaitalia, recentemente approvato dal consiglio dei ministri, con un pacchetto da 1 miliardo di euro complessivi. di questi, 300 milioni saranno destinati alla zootecnia, con particolare attenzione al comparto bovino da carne, oggi in forte sofferenza. in italia, infatti, il grado di autosufficienza della carne bovina si e’ progressivamente ridotto, fino a raggiungere appena il 45% del fabbisogno interno, a fronte di un aumento delle importazioni sia di animali vivi sia di carne lavorata. un dato che evidenzia la fragilita’ del comparto e la necessita’ di interventi strutturali. per fare un paragone, quello italiano e’ uno dei tassi di autosufficienza piu’ bassi nell’ue, dove i piu’ grandi esportatori di carne sono irlanda (398% di autosufficienza), francia (112%) e spagna (125%). durante l’incontro, BEDUSCHI ha ribadito l’impegno della lombardia a sostenere gli allevatori e ad accompagnare l’attuazione delle nuove misure, puntando su contratti di filiera, investimenti per la competitivita’ e valorizzazione della produzione locale. nel corso dei lavori sono intervenuti anche i rappresentanti del consorzio, delle organizzazioni agricole e di confcooperative, che hanno condiviso la necessita’ di un’azione congiunta per rilanciare una filiera che, oltre al valore economico, svolge un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e della qualita’ alimentare”. “il consorzio lombardo produttori di carne bovina – ha detto il presidente massimiliano RUGGENENTI – e’ pronto a rafforzare la collaborazione con gli allevamenti da latte per sostenere una filiera tutta italiana dedicata alla carne bovina, cosi’ da ridurre i gia’ complessi flussi di approvvigionamento di vitelli dall’estero e rilanciare la zootecnia in lombardia, lungo la dorsale appenninica e le aree svantaggiate e nelle isole. questo importante stanziamento servira’ a rafforzare le filiere della carne e del latte e per assicurare un futuro agli oltre 5.200 allevamenti da carne della lombardia”. “le misure per un miliardo di euro previste dal provvedimento coltivaitalia rappresentano un segnale importante per la nostra agricoltura e un riconoscimento della strategicita’ del settore, contrariamente alla scelta della presidente della commissione ue di tagliare del 20% le risorse della pac – ha affermato gianfranco COMINCIOLI, presidente di coldiretti lombardia -. si tratta di risorse indispensabili per la valorizzazione delle filiere agroalimentari. l’attenzione rivolta alla zootecnia, e in particolare al comparto della carne e della linea vacca vitello, rappresenta un’opportunita’ per progetti come quello promosso dal consorzio lombardo produttori di carne bovina che mirano al fondamentale obiettivo di rafforzare il tasso di autoapprovvigionamento della carne bovina”. “lo stanziamento da parte del governo – ha detto antonio BOSELLI, presidente di confagricoltura lombardia – e’ un segnale importante per tutto il settore primario. come confagricoltura lombardia abbiamo insistito particolarmente, per quanto riguarda la carne bovina, sul trovare un’alternativa alla dipendenza dei nostri allevatori dalle importazioni francesi, e siamo dunque soddisfatti dell’intervento previsto dal ddl. importante anche la questione cerealicoltura: riteniamo fondamentale il sostegno alla filiera del mais, nel duplice intento di sostenere i cerealicoltori ma, al contempo, ridurre l’utilizzo di materie prime straniere, che possono mettere a rischio le nostre filiere dop. il nostro giudizio sull’accordo e’ dunque complessivamente positivo, ma auspichiamo che possano essere introdotte ulteriori migliorie in corso d’opera. non per ultimo, riteniamo si debba lavorare ulteriormente, come peraltro indicato nel ddl, sull’eliminazione ulteriore di burocrazia e vincoli vari che, spesso, rappresentano dei veri e propri dazi interni per le nostre imprese”.