QFP 2028-2034: COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA LA SUA PROPOSTA. I COMMENTI

(riproduzione riservata)

COMMISSARIO SERAFIN ILLUSTRA ALLA COMMISSIONE BILANCI DEL PE
NUOVO QFP. 300 MLD PER AGRICOLTURA, 2 MLD PER PESCA

il nuovo quadro finanziario pluriennale, e’ stato illustrato oggi dal commissario al bilancio piotr SERAFIN, alla commissione bilanci del parlamento europeo. il totale annunciato e’ di tre trilioni di euro https://bit.ly/40Ppu8w. SERAFIN ha sostenuto che si tratta di un bilancio semplice, accessibile, strategico, flessibile nel mantenimento assoluto dello stato di diritto. il commissario, nell’enunciare le somme destinate a agricoltura e pesca, ha premesso “non dimentichiamo agricoltori e pescatori”. il commissario in sede di replica ha dichiarato: ” noi sappiamo quanto sia importante per agricoltori e pescatori poter pagare sui pagamenti diretti”. il nuovo bilancio riunira’ i fondi ue gestiti dagli stati e dalle regioni in una strategia coerente, incentrata su politica di coesione e agricola. un unico piano per stato membro integrera’ tutte le misure di sostegno, per lavoratori, agricoltori, pescatori, citta’ e aree rurali. il sostegno al reddito per agricoltori e pescatori sara’ garantito, compresi investimenti ambientali, giovani agricoltori e strumenti di gestione del rischio. il 14% dei fondi nazionali dovra’ finanziare riforme e investimenti in competenze, inclusione sociale, lotta alla poverta’ e sviluppo rurale. secondo la commissione questo approccio garantira’ un impatto piu’ forte ed efficiente. sono previsti piani di partenariato nazionali e regionali accompagnati da atti giuridici autonomi che riguardano: agricoltura (pac) e pesca – con una dotazione minima di 300 miliardi di euro per il sostegno al reddito della pac e 2 miliardi per la pesca, inclusa una riserva agricola raddoppiata (900 milioni di euro/anno) regioni meno sviluppate – con una dotazione minima di 218 miliardi di euro obiettivi sociali – quota minima del 14% applicabile all’intero piano pnr per soddisfare gli obiettivi sociali dell’unione (esclusa pac e pesca, nonche’ fondo per la pesca) affari interni – con una dotazione minima di 34 miliardi di euro (finanziamento triplicato) inoltre, 82 miliardi di euro saranno stanziati per interregionali, lo strumento ue per le azioni dell’unione, e un cuscinetto non preassegnato. i 90 miliardi dello sviluppo rurale sono ricompresi nei 218 delle less developed region. serafin ha insistito sull’intento della commissione di riconoscere un ruolo primario al parlamento europeoe haprecisato che per quanto riguarda le risorse flessibili queste saranno decise in sede di triologo. “questo e’ soltanto l’inzio del negoziato”, ha concluso SERAFIN.

QFP 2028/2034: IL COMUNICATO STAMPA
DELLA COMMISSIONE EUROPEA

il comunicato stampa diffuso al termine della riunione del collegio dei commissari sul quadro finanziario pluriennale rende noto che: oggi, la commissione europea ha presentato la sua proposta per un ambizioso e dinamico quadro finanziario pluriennale (qfp), pari a quasi 2.000 miliardi di euro (ovvero l’1,26% del reddito nazionale lordo dell’ue in media tra il 2028 e il 2034). questo quadro fornira’ all’europa un bilancio per investimenti a lungo termine all’altezza delle sue ambizioni: essere una societa’ ed economia indipendente, prospera, sicura e fiorente nel prossimo decennio. l’europa deve affrontare un numero crescente di sfide in vari ambiti, come la sicurezza, la difesa, la competitivita’, la migrazione, l’energia e la resilienza climatica. queste non sono difficolta’ temporanee, ma riflettono cambiamenti geopolitici ed economici sistemici che richiedono una risposta forte e lungimirante. la commissione propone quindi una riprogettazione fondamentale del bilancio dell’ue, che sara’ piu’ snello, flessibile ed efficace. rafforzera’ notevolmente la capacita’ dell’ue di realizzare le politiche principali e affrontare nuove priorita’. questo bilancio continuera’ a sostenere persone, imprese, stati membri, regioni, partner e – soprattutto – il futuro collettivo dell’ue. un bilancio moderno richiede fonti di entrate moderne e stabili. per questo motivo, la commissione propone anche nuove risorse proprie e adeguamenti a quelle esistenti, per alleggerire la pressione sui bilanci nazionali, generando 58,5 miliardi di euro all’anno. la presidente VON DER LEYEN ha dichiarato: “il nostro nuovo bilancio a lungo termine aiutera’ a proteggere i cittadini europei, rafforzare il modello sociale europeo e far prosperare la nostra industria. in un’epoca di instabilita’ geopolitica, il bilancio permettera’ all’europa di plasmare il proprio destino, in linea con la sua visione e i suoi ideali. un bilancio che sostiene la pace e la prosperita’ e promuove i nostri valori e’ il miglior strumento di cui possiamo disporre in questi tempi incerti.” caratteristiche principali del nuovo qfp: maggiore flessibilita’ per agire rapidamente in caso di cambiamenti imprevisti. programmi finanziari piu’ semplici e armonizzati, per facilitare l’accesso ai finanziamenti. bilancio adattato ai bisogni locali, con piani di partenariato nazionali e regionali basati su investimenti e riforme. un impulso potente alla competitivita’, per garantire catene di approvvigionamento, far crescere l’innovazione e guidare le tecnologie pulite e intelligenti. nuove risorse proprie bilanciate, per assicurare entrate adeguate minimizzando la pressione sui bilanci nazionali. investire nelle persone, negli stati membri e nelle regioni. il nuovo bilancio riunira’ i fondi ue gestiti dagli stati e dalle regioni in una strategia coerente, incentrata su politica di coesione e agricola. un unico piano per stato membro integrera’ tutte le misure di sostegno, per lavoratori, agricoltori, pescatori, citta’ e aree rurali. questo approccio garantira’ un impatto piu’ forte ed efficiente. i piani promuoveranno la convergenza e la riduzione delle disparita’ regionali, con una quota minima obbligatoria destinata alle regioni meno sviluppate e una clausola di salvaguardia per mantenere i livelli attuali di coesione. il sostegno al reddito per agricoltori e pescatori sara’ garantito, compresi investimenti ambientali, giovani agricoltori e strumenti di gestione del rischio. il 14% dei fondi nazionali dovra’ finanziare riforme e investimenti in competenze, inclusione sociale, lotta alla poverta’ e sviluppo rurale. il rispetto dello stato di diritto sara’ una condizione imprescindibile. i piani conterranno garanzie aggiuntive e sara’ rafforzata la trasparenza sui beneficiari dei fondi ue con una banca dati centralizzata. gli investimenti in competenze e formazione saranno aumentati. il programma erasmus+ rafforzato sara’ il pilastro dell'”unione delle competenze”. il programma agoraeu promuovera’ valori comuni, democrazia, uguaglianza, liberta’ dei media e partecipazione della societa’ civile. un nuovo fondo europeo per la competitivita’, da 409 miliardi di euro, investira’ in tecnologie strategiche in quattro settori:transizione verde e decarbonizzazione; transizione digitale; salute, biotecnologia, agricoltura e bioeconomia; difesa e spazio. in parallelo, horizon europe continuera’ a finanziare la ricerca con 175 miliardi di euro. il bilancio sara’ dotato di strumenti piu’ rapidi ed efficienti per affrontare le crisi. sara’ creato un meccanismo di crisi da 400 miliardi di euro in prestiti agli stati membri, attivabile in caso di gravi emergenze. la riserva agricola sara’ potenziata per sostenere i mercati. il fondo per la competitivita’ rafforzera’ l’autonomia strategica dell’ue in settori chiave. il bilancio aiutera’ a costruire una vera unione della difesa europea. saranno destinati 131 miliardi di euro per difesa, sicurezza e spazio – cinque volte di piu’ rispetto al precedente qfp. i fondi per la mobilita’ militare e la cybersicurezza saranno aumentati. altri 34 miliardi di euro andranno alla gestione della migrazione e al rafforzamento delle frontiere esterne. il qfp prevede un’azione esterna rafforzata e semplificata: global europe, con 200 miliardi di euro, supportera’ l’allargamento e la diplomazia ue. per l’ucraina potranno essere mobilitati fino a 100 miliardi di euro fino al 2034. la commissione propone cinque nuove risorse: sistema di scambio delle emissioni (ets) → 9,6 miliardi €/anno; meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera (cbam) → 1,4 miliardi €/anno;; tassa sui rifiuti elettronici non raccolti → 15 miliardi €/anno; accisa sul tabacco → 11,2 miliardi €/anno; risorsa propria sulle imprese (core) → 6,8 miliardi €/anno.totale stimato: 58,5 miliardi di euro all’anno (a prezzi 2025). la decisione sul qfp e il sistema di risorse sara’ discussa dal consiglio. l’adozione richiede unanimita’ tra gli stati membri, con il consenso del parlamento europeo. alcune risorse proprie necessitano anche ratifica nazionale. la commissione si impegnera’ per raggiungere un accordo rapido”.

QFP: DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENTE VON DER LEYEN
SUL PROSSIMO BILANCIO PLURIENNALE DELL’UE

“oggi il collegio ha adottato la proposta della commissione per il prossimo quadro finanziario pluriennale: il bilancio per il periodo 2028-2034. si tratta di un bilancio da 2.000 miliardi di euro per una nuova era. un bilancio all’altezza dell’ambizione dell’europa. che affronta le sfide europee. che rafforza la nostra indipendenza. un bilancio piu’ grande, piu’ intelligente e piu’ mirato. un bilancio che offre risultati ai nostri cittadini, alle nostre imprese, ai nostri partner e al nostro futuro”, lo ha detto la presidente della commissione europea ursula von derl leyen presentando la proposta. “il prossimo qfp sara’ il piu’ ambizioso mai proposto. piu’ strategico, piu’ flessibile, piu’ trasparente. investiamo di piu’ nella nostra capacita’ di reazione e nella nostra indipendenza. eppure, e’ fondamentale sottolineare che i contributi degli stati membri al bilancio dell’ue rimarranno costanti, poiche’ proponiamo un salto di qualita’ nelle risorse proprie”, ha indicato. “illustrero’ cinque aree chiave. primo, investire nelle persone, negli stati membri e nelle regioni. i piani nazionali e regionali di partenariato, con 865 miliardi di euro, sono il fondamento per gli investimenti e le riforme. al centro restano la coesione e l’agricoltura: pilastri centrali della solidarieta’ europea e dell’investimento nel modello europeo. salvaguardiamo oltre 300 miliardi di euro per il sostegno al reddito di agricoltori e pescatori. questo include una riserva agricola raddoppiata, per proteggere i mezzi di sussistenza dei nostri agricoltori. in tema di coesione, garantiamo investimenti per le regioni meno sviluppate, con un minimo di 218 miliardi di euro. per la pesca, sono garantiti almeno 2 miliardi di euro vincolati”, ha spiegato VON DER LEYEN. “i piani nazionali e regionali di partenariato forniranno anche risorse per le politiche sociali. per la prima volta, e’ previsto un obiettivo di spesa sociale del 14%. e, sempre per la prima volta, monitoreremo i fondi sociali per l’intero qfp. triplichiamo gli investimenti nella gestione della migrazione e delle frontiere, perche’ le frontiere europee sono una responsabilita’ condivisa. triplichiamo il fondo di solidarieta’, per poter agire rapidamente e con decisione quando si verificano catastrofi. e per la prima volta, il bilancio dell’ue sosterra’ la possibilita’ per gli stati membri di investire di piu’ negli obiettivi dell’ue con prestiti fino a 150 miliardi di euro. si chiamera’ catalyst europe. i prestiti saranno garantiti dal bilancio dell’ue e destinati a priorita’ europee comuni, come l’industria della difesa, le infrastrutture energetiche o le tecnologie strategiche. catalyst europe offrira’ agli stati membri mezzi aggiuntivi per investire negli obiettivi europei”, ha indicato la presidente. “all’interno dei piani nazionali e regionali proponiamo un sistema di assegnazione semplice e trasparente, basato su principi chiave: disparita’ regionali, rischio di poverta’, esigenze agricole, tensioni alle frontiere. i piani sono su misura, adattando le politiche e le priorita’ europee ai territori e alle comunita’. consentono una distribuzione strategica che riflette le priorita’ europee sul campo. ad esempio, risorse aumentate per le regioni di confine sotto pressione. invece di avere 10 fondi diversi, con regole, tempi e criteri differenti e spesso sovrapposti, ora ci sono i piani nazionali e regionali di partenariato: un’unica cornice europea, piu’ facile da adattare alle esigenze locali, piu’ semplice da gestire per le autorita’ nazionali e locali, e – soprattutto – piu’ efficace se combinata. questa e’ la solidarieta’ europea tradotta in investimenti reali a livello locale e nazionale”, ha aggiunto. “una parola sul rispetto dello stato di diritto: e’ incondizionato. lo stato di diritto e’ un requisito per tutti i finanziamenti del bilancio ue. e con il prossimo qfp andiamo oltre: i piani di partenariato renderanno lo stato di diritto e i diritti fondamentali una condizione per l’investimento e un obiettivo per le riforme. lo stato di diritto si applica a tutti i fondi, con una condizionalita’ intelligente, spesa responsabile, piena responsabilita’, solide garanzie, condizioni chiare e incentivi adeguati. tutto questo e’ al servizio dei cittadini”, ha dichiarato VON DER LEYEN. “un altro tema importante per i cittadini, soprattutto i giovani: erasmus+, che verra’ aumentato del 50%. inoltre, sosterremo la societa’ civile con diversi programmi. i piani di partenariato e il fondo per la competitivita’ sosterranno le attivita’ life (ambiente, biodiversita’, economia circolare). inoltre, il nuovo programma agora-eu, che si basa su creative europe e cerv, sosterra’ la liberta’ dei media, i valori, i diritti civili, la democrazia e la diversita’. secondo, potenziare la competitivita’ dell’europa. proponiamo un fondo europeo per la competitivita’ da quasi 410 miliardi di euro, per sostenere le tecnologie strategiche del futuro. include il raddoppio di orizzonte europa, il nostro programma faro per la scienza e l’innovazione. quintupliamo gli investimenti nel digitale per costruire un ecosistema digitale sicuro e innovativo. e aumentiamo significativamente il sostegno alla tecnologia pulita, alla bioeconomia e alla decarbonizzazione con un incremento di sei volte. tutto cio’ e’ complementare all’obiettivo del 35% del qfp per la spesa climatica: circa 700 miliardi di euro. questo fondo per la competitivita’ fa parte dell’agenda per la sovranita’ europea, per garantire catene di approvvigionamento sicure, aumentare l’innovazione e guidare la corsa globale alle tecnologie intelligenti e pulite. risponde alle richieste di mario DRAGHI ed enrico LETTA (pd): rafforzare la base industriale, un mercato unico piu’ integrato, un’europa unita che valorizza i propri punti di forza. terzo, costruire un’unione che protegge. proponiamo 131 miliardi di euro per la difesa e lo spazio, all’interno del fondo per la competitivita’. e’ cinque volte piu’ di quanto abbiamo oggi. perche’ la sicurezza e’ una delle principali preoccupazioni per cittadini e governi. rafforzera’ la nostra base industriale e le nostre capacita’. accanto al fondo per la competitivita’ c’e’ il meccanismo per collegare l’europa (cef). raddoppiamo i finanziamenti per i trasporti e moltiplichiamo per 10 quelli per la mobilita’ militare. le forze armate potranno muoversi piu’ rapidamente e meglio. quintuplichiamo la spesa per le infrastrutture energetiche: cio’ rafforza l’indipendenza energetica e accelera la transizione verde. aumentiamo notevolmente gli investimenti nella cybersicurezza e nelle infrastrutture a doppio uso. questa e’ la difesa europea, la connettivita’ europea e la prontezza europea. quarto, un’europa piu’ forte nel mondo. proponiamo 200 miliardi di euro per lo strumento europa globale. un aumento del 75% per essere all’altezza delle nostre responsabilita’ globali. e’ destinato a global gateway, aiuti umanitari, partenariati strategici – e soprattutto al sostegno all’allargamento. l’allargamento e’ una priorita’ strategica, non solo politica. e’ un investimento nella stabilita’ e prosperita’ europea. per questo apriamo l’intera CASSETTA degli attrezzi di europa globale ai paesi candidati: non solo assistenza tecnica, ma anche supporto alle riforme e agli investimenti, con risorse dedicate. in piu’, accantoniamo 100 miliardi di euro per l’ucraina. raddoppiamo il meccanismo ucraina per sostenere la ripresa, la resilienza e il percorso verso l’adesione all’ue. come per ogni adesione passata, c’e’ una clausola di revisione nel qfp. l’impatto finanziario su coesione e agricoltura sara’ negoziato nel trattato di adesione. e’ una promessa giuridica. con l’adesione viene la revisione del qfp. ha funzionato in passato, funzionera’ anche adesso. quinto, un bilancio costruito per la resilienza e l’agilita’. stiamo creando un meccanismo dedicato per le crisi, con una capacita’ d’intervento fino a quasi 400 miliardi di euro. perche’ le crisi non sono piu’ un’eccezione, ma la norma. e abbiamo imparato la lezione: quando colpisce uno shock importante, l’ue deve poter agire rapidamente e con forza”, ha enumerato la presidente. “infine, tutto questo deve essere finanziato. questo e’ il mio sesto punto: nuove risorse proprie. oggi proponiamo nuove fonti di entrate per il bilancio dell’ue. l’obiettivo e’ semplice: dobbiamo rimborsare i prestiti comuni per la ripresa e finanziare le nostre priorita’ moderne. ma soprattutto, vogliamo mantenere stabili i contributi nazionali. questo bilancio protegge la capacita’ fiscale degli stati membri. con nuove risorse proprie riduciamo il peso sui bilanci nazionali e uniamo ambizione e responsabilita’, ha asserito. “in conclusione: questo e’ un bilancio che risponde alle realta’ di oggi e alle sfide di domani. un bilancio che ci permette di agire in linea con le nostre scelte politiche in un mondo che cambia rapidamente. vogliamo maggiore flessibilita’. non tutto deve essere deciso una volta ogni 7 anni. piu’ flessibilita’ significa piu’ spazio per la decisione annuale sul bilancio, dove parlamento e consiglio svolgono un ruolo fondamentale. oggi abbiamo presentato la nostra proposta e ora proseguiamo il lavoro, con il parlamento europeo, gli stati membri, i cittadini e le imprese”, ha detto.

QFP: COMMISSIONE BILANCIO PE, LA PROPOSTA E’ “SEMPLICEMENTE
INSUFFICIENTE” PER AFFRONTARE LE SFIDE DELL’EUROPA

gli eurodeputati lanciano l’allarme sulla proposta della commissione per il bilancio a lungo termine dell’ue e avvertono che il tetto di spesa dell’1,26% costringera’ a tagli nei programmi di punta mentre incombono i rimborsi del debito.i correlatori del parlamento sul bilancio a lungo termine dell’ue, il quadro finanziario pluriennale (qfp), siegfried MURESAN (ppe, ro) e carla TAVARES (s&d, pt), e i correlatori sulle risorse proprie sandra GOMEZ LOPEZ (s&d, es) e danuse NERUDOVA’ (ppe, cz), hanno rilasciato mercoledi’ la seguente dichiarazione congiunta. “il parlamento e’ pronto a utilizzare tutti i suoi poteri al massimo per garantire che il prossimo bilancio a lungo termine sia all’altezza delle ambizioni e delle sfide dell’unione, e sotto pieno controllo democratico. il parlamento e’ pronto a collaborare in modo costruttivo, ma anche con fermezza”. “i correlatori per il qfp evidenziano un difetto fondamentale nel piano della commissione: con un bilancio pari solo all’1,26% del reddito nazionale lordo (rnl), che include lo 0,11% del rnl destinato ai rimborsi del debito del nextgenerationeu, e tenendo conto dell’inflazione, l’ue restera’ ferma. questo bilancio non lascia fondi sufficienti per priorita’ critiche come competitivita’, coesione, agricoltura, difesa, adattamento climatico e investimenti per un’economia sostenibile e inclusiva. il punto di partenza della proposta mostra una sorprendente mancanza di ambizione. “comunque lo si voglia presentare, cio’ che abbiamo e’ un congelamento degli investimenti e della spesa in termini reali – piu’ il rimborso dei prestiti del nextgenerationeu. e’ lo status quo, che la commissione ha sempre sostenuto non essere un’opzione,” dichiarano i correlatori. “l’attuale qfp ha chiaramente dimostrato i rischi dell’affiancare il rimborso degli interessi del nextgenerationeu ai bilanci dei programmi. cio’ esercita una forte pressione sulle priorita’ fondamentali e porta a tagli. un bilancio piu’ forte dell’ue non puo’ basarsi sugli errori del passato,” ha sottolineato il correlatore siegfried MURESAN. “non permetteremo che il finanziamento delle nostre priorita’ principali venga compromesso dal rimborso del nextgenerationeu,” ha dichiarato la correlatrice carla TAVARES. il parlamento ha gia’ espresso serie preoccupazioni riguardo alla struttura proposta, avvertendo che spingere programmi di successo dentro “mega-fondi ombrello” rischia di compromettere politiche comprovate che hanno prodotto risultati concreti e migliorato la qualita’ della vita. carla TAVARES ha sottolineato che “l’ue si basa sulla solidarieta’ e sulla coesione economica, sociale e territoriale”, evidenziando che “la convergenza verso l’alto e’ un fattore determinante del progetto europeo”. gli eurodeputati sono particolarmente preoccupati per proposte che potrebbero indebolire il ruolo delle autorita’ regionali e locali nella gestione dei fondi, e mettere agricoltori contro regioni o regioni contro governi nazionali. siegfried MURESAN ha insistito: “non approveremo un bilancio che promuove piani nazionali frammentati, senza legami con gli obiettivi europei. l’europa ha bisogno di una visione condivisa – non di 27 liste della spesa separate. un vero bilancio dell’ue non puo’ essere ridotto al minimo comune denominatore delle preferenze nazionali.” i correlatori del qfp si dichiarano “molto allarmati da elementi della proposta che potrebbero marginalizzare il ruolo del parlamento europeo, l’unica istituzione eletta direttamente, come colegislatore con poteri di bilancio e controllo.” insistono sul fatto che qualsiasi nuovo meccanismo basato sulle prestazioni per l’accesso ai fondi da parte degli stati membri deve includere un solido controllo parlamentare e non puo’ aggirare il controllo democratico della spesa dell’ue. “il bilancio non e’ un bancomat per la commissione europea,” ha avvertito siegfried MURESAN, promettendo di difendere il potere del parlamento di controllarne l’uso. “la proposta di bilancio deve essere trasparente e garantire che il parlamento mantenga tutte le sue prerogative in materia di allocazione e monitoraggio del bilancio, supportate da una struttura dettagliata che consenta un controllo significativo,” ha richiesto carla TAVARES. sandra GOMEZ LOPEZ e danuse NERUDOVA’, relatrici sulle risorse proprie, hanno dichiarato: “accogliamo con favore i nuovi sforzi della commissione per sbloccare l’attuale impasse sulle risorse proprie e per presentare piu’ opzioni per nuove fonti di entrate per il bilancio dell’unione. prendiamo atto delle nuove proposte, tra cui un’accisa sul tabacco, una risorsa aziendale europea (core), e dazi sui rifiuti elettronici e sul commercio elettronico. gli stati membri ora non hanno piu’ scuse per non raggiungere un accordo su nuove fonti di entrate.” “senza una base di entrate forte e diversificata – comprese vere nuove risorse proprie che non competano con i bilanci nazionali – l’ue non avra’ i fondi necessari.”

TOSCANA: CIA, TAGLIO RISORSE
PAC SCURE SUGLI AGRICOLTORI

“a fine mietitura, con un raccolto di buona qualita’ per il grano toscano, la tradizionale cena dei cerealicoltori proceva (produttori cereali valdelsa), si e’ svolta a gambassi terme (firenze). ma oltre a fare il punto sull’annata cerealicola, hanno tenuto banco le recenti novita’ della pac, che rischiano di far sprofondare l’agricoltura toscana e italiana”. lo rende noto un comunicato di cia toscana, che cosi’ prosegue: “circa un meno 20 per cento di risorse previste, e fondi storicamente destinati all’agricoltura che andranno in un fondo unico. all’appuntamento hanno partecipato il presidente di cia toscana valentino BERNI; il tecnico cia toscana francesco SASSOLI, e l’europarlamentare dario NARDELLA (s&d). ‘l’agricoltura europea come l’abbiamo sempre conosciuta rischia seriamente di non esserci piu’, con ricadute dirette per le aziende agricole del nostro territorio, quelle cerealicole che gia’ sono alle prese con quotazioni del grano in ribasso, che andranno ancora di piu’ in sofferenza e molte chiuderanno’, ha sottolineato angelo SIMONETTI, di proceva, una rete di imprese nata da un pif (progetto integrato di filiera) che associa 5 aziende agricole della valdelsa e collabora con altre 50 aziende presenti nelle provincie di firenze, pisa, siena, lucca e arezzo, per un totale di superficie coltivata a grano destinato alla filiera, di oltre 1.500 ettari. ‘il taglio delle risorse per l’agricoltura e’ inaccettabile, sembra che le priorita’ per l’europa siano altre’ ha aggiunto. ‘partecipare a questo incontro – ha detto NARDELLA – e’ stata l’occasione per fare il punto su cosa bolle in pentola a bruxelles, e purtroppo la presentazione del bilancio pluriennale della nuova pac da parte della presidente della commissione VON DER LEYEN, ci ha lasciato estremamente delusi per non dire totalmente contrariati. per noi la politica agricola comune rappresenta un pilastro del modello di integrazione europea, abbiamo chiesto attraverso gli indirizzi del parlamento di rafforzare le dotazioni economiche della pac, e invece non solo c’e’ stato, per ammissione del commissario HANSEN un taglio del 20%, ma addirittura e’ stata presentata una vera e propria frammentazione, destrutturazione della pac. spariscono i due pilastri, gran parte dei fondi confluiscono in un fondo unico insieme alle politiche di coesione, alla promozione economica ed altre voci, con una vera e propria nazionalizzazione della programmazione. tutto questo – i tagli, la nazionalizzazione, la destrutturazione della autonomia regolatoria della pac – rappresenta la fine della politica agricola europea: questo non lo accetteremo mai e come coordinatore dei socialisti e democratici in commissione agri, ho gia’ detto che, se non ci sara’ un cambio radicale di questa proposta, tornando al modello europeo della pac, rafforzando la dotazione economica, noi voteremo contro il bilancio’. ‘la pac annacquata con il fondo unico e un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore, faranno l’europa a brandelli – ha ricordato valentino BERNI, presidente cia toscana -, quando tra dazi e crisi globali la presidente ursula VON DER LEYEN aveva l’occasione unica di dare prova di credibilita’ agli europei, di rafforzare la coesione e l’autorevolezza dell’unione a difesa dell’unica leva di sviluppo e competitivita’ possibile, la sua sicurezza alimentare. cosi’, invece, la pac e’ stata disintegrata. con le ripercussioni piu’ gravi che andranno a colpire le aziende agricole medio-piccole aziende, che sono la base del tessuto socio-economico delle aree interne rurali’.”.

PAC: M5S COMAGRI CAMERA HA VOTATO NO A MODIFICHE REGOLAMENTO
SEMPLIFICAZIONE. RISCHIA DI CREARE ULTERIORI COMPLICAZIONI

“abbiamo espresso parere contrario alla proposta di modifica del regolamento ue in merito alla semplificazione della politica agricola comune”, dichiarano in un comunicato i deputati del movimento 5 stelle in commissione agricoltura alessandro CARAMIELLO, susanna CHERCHI e sergio COSTA. “il nostro voto – spiegano – si basa su diverse criticita’ e troppe mancanze che abbiamo riscontrato nel testo, a partire da quella semplificazione tanto attesa dagli agricoltori che rischia addirittura di creare ulteriori macchinosita’, oltre a inevitabili disparita’ tra stati membri e ancor piu’ tra regioni di uno stesso paese. risultano, inoltre, molto indebolite le politiche ambientali, lasciando spazio a una discrezionalita’ – sottolineano – che rischia di allontanare il settore primario dal raggiungimento degli obiettivi di sostenibilita’ e rallentando il percorso verso una vera transizione ecologica.

PAC: ZAIA (VENETO), TAGLIO E’ ATTACCO ALL’ITALIA RURALE, REAGIREMO. CONDIVIDO FORTE PREOCCUPAZIONE ESPRESSA DA COLDIRETTI

“il taglio del 20% dei fondi destinati alla pac proposto dalla commissione europea e’ un attacco all’agricoltura italiana, e in particolare a quella veneta, fatta di imprese vere, di giovani che credono nella terra, di donne che innovano, di famiglie che presidiano i territori. e’ una manovra miope e pericolosa, che disconosce il valore strategico del cibo, della sostenibilita’, della sicurezza alimentare e della tipicita’. il veneto non stara’ a guardare, reagiremo”. lo dichiara in un comunicato il presidente della regione del veneto, luca ZAIA, in merito alla proposta dell’unione europea di ridurre i fondi destinati alla politica agricola comune da 386 a 302 miliardi di euro per il periodo 2028-2034, abbassando la quota dell’agricoltura nel bilancio comunitario dal 30-35% storico a un esiguo 14%. “il veneto – sostiene ZAIA – e’ ai vertici dell’agricoltura italiana per valore, ma soprattutto e’ una regione viva, dove l’agricoltura e’ identita’. qui ci sono 3.601 imprese agricole guidate da under 35, pari al 7,2% del totale nazionale, il dato piu’ alto del nord. la loro produttivita’ media e’ di 4.500 euro per ettaro, il doppio della media europea. tagliare loro le gambe riducendo l’aiuto della pac significa spegnere il futuro della vera agricoltura europea”. nel comunicato ZAIA condivide la forte preoccupazione espressa da coldiretti: “sostengo con convinzione l’appello al parlamento europeo affinche’ respinga questa impostazione. difendere la pac significa difendere tutto questo. e’ una battaglia di civilta’ e la combatteremo fino in fondo”.

PAC: MARTINANGELO (AGROCEPI), SATTA (FENAPI) E TAVOLETTA
(ACLI TERRA), SUL SECONDO PILASTRO L’UE HA RAGIONE

“l’europa che nacque con la pac non esiste piu’ e con essa si e’ profondamente trasformata anche la pac. abbiamo due scelte o voltarci indietro nell’attesa di un piccolo mondo antico che non puo’ tornare, ammesso che sia mai esistito, o guardare avanti e modernizzare il nostro mondo e insieme l’agroalimentare italiano ed europeo”. lo affermano in un comunicato corrado MARTINANGELO, carmelo SATTA e nicola TAVOLETTA per agrocepi, fenapi e acli terra, intervenendo nel dibattito in corso sulla proposta per la nuova pac 2027-2032. “i prossimi 24 mesi – proseguono – saranno decisivi per l’agroalimentare in italia e in europa. molte cose sono cambiate in questi anni, ed e’ giusto e ragionevole che anche le politiche comunitarie – e di conseguenza quelle nazionali – si adeguino velocemente, offrendo al nostro settore opportunita’ di sviluppo e di innovazione. con una guerra che si combatte ai confini dell’unione, una sfida commerciale che ci vede impegnati con la questione dei dazi con il nostro principale alleato e partner economico, la proposta di riforma della pac per il periodo 2027-2032 avanzata dalla commissione europea presieduta da ursula VON DER LEYEN, e di cui l’onorevole raffaele FITTO e’ vicepresidente esecutivo, – ha suscitato soprattutto nel nostro paese critiche severe. intravediamo – aggiungono – molti elementi di contraddizione in queste ore in molte forze politiche europee e governative. vi e’ la necessita’ di maggiore chiarezza aprendo confronti piu’ di merito che demagogici. noi crediamo – continuano – che si possano chiedere piu’ fondi per l’agroalimentare ma che non si possa pretendere di non investirne parte in un progetto comune e trasversale. quello che invece – secondo MARTINANGELO, SATTA e TAVOLETTA – rappresenta una innovazione importante e’ l’accorpamento delle risorse destinate allo sviluppo nel ‘fondo unico’ per le politiche di coesione. questa scelta ha il pregio – sostengono – di imporre una riforma dei meccanismi di spesa, che hanno visto in questi anni accrescere le incrostazioni di un sistema obsoleto, farraginoso, a volte clientelare, e dove e’ cresciuto negli anni il ruolo improprio di alcune organizzazioni sindacali e di categoria, che hanno assunto la veste di soggetti gestori delle risorse pubbliche. le politiche di sviluppo dell’agroalimentare – concludono MARTINANGELO, SATTA e TAVOLETTA – devono necessariamente, come sta avvenendo con i fondi del pnrr, coordinarsi con le politiche generali di sviluppo e coesione, a cominciare dal ruolo delle filiere e dai rapporti positivi da costruire tra agricoltura e industria, tra coloro che si occupano delle produzioni primarie e chi invece presiede la distribuzione commerciale”.

PAC: CAPUA (AGCI AGROALIMENTARE), NUOVA DIREZIONE REGRESSIONE
E’ INACCETTABILE PER MONDO RURALE E AGRICOLO UE

“agci agroalimentare esprime profonda preoccupazione e insoddisfazione per la direzione presa dalla nuova politica agricola comune (pac), che si configura, secondo la voce condivisa del settore, come una regressione inaccettabile per il mondo rurale e agricolo europeo”. lo rende noto un comunicato di agci agroalimentare, che cosi’ prosegue: “il ministro dell’agricoltura e della sovranita’ alimentare francesco LOLLOBRIGIDA, intervenendo a roma all’assemblea coldiretti, ha sottolineato che ‘sulla pac registriamo un’involuzione, siamo stati i primi a presentare un documento di contrasto’ condiviso da ben 17 stati membri. tuttavia, la commissione europea – guidata da ursula VON DER LEYEN – ha scelto di non modificare il proprio orientamento, mantenendo un impianto di bilancio che ‘presenta troppi rischi per l’agricoltura e gli agricoltori’. agci agroalimentare, per voce del suo presidente antonello CAPUA, si unisce al coro del dissenso, dichiarando: ‘abbiamo sperato fino all’ultimo in un dialogo onesto. ci sono stati incontri, promesse, perfino un commissario inviato a rassicurarci con parole altisonanti. ma alla fine, tutto cio’ si e’ rivelato solo fumo negli occhi’. ‘la nuova pac sottrae risorse a settori vitali per l’economia reale come l’agricoltura, per dirottarle verso comparti che, anziche’ nutrire la vita, sembrano favorire interessi economici ristretti e distanti dal bene comune. questo non e’ progresso, e’ un tradimento’. ‘ci interroghiamo sul perche’ di certe scelte. sarebbe curioso capire se chi guida queste decisioni condivida visioni e interessi con gruppi ristretti e per nulla trasparenti della governance internazionale’. CAPUA aggiunge un monito rivolto alle istituzioni europee: ‘l’europa sta ignorando le istanze di ben 17 stati membri, alimentando in questo modo un sentimento di sfiducia che si sta gia’ traducendo in una crescente ondata di antieuropeismo. quando le voci dei governi vengono sistematicamente ignorate, si logora il principio democratico su cui si basa l’unione stessa’. agci agroalimentare ribadisce il proprio impegno per proteggere il lavoro degli agricoltori e il valore strategico dell’agricoltura come pilastro dell’equilibrio sociale ed economico europeo. il settore non sara’ spettatore passivo: il dissenso si trasformera’ in proposta, e la proposta in battaglia politica e civile. agci agroalimentare evidenzia inoltre con fermezza che il nuovo impianto della pac rappresenta un duro colpo al settore primario, gia’ provato da anni di crisi strutturali, climatiche ed economiche. le risorse sottratte all’agricoltura per essere ridistribuite su presunte nuove priorita’ non fanno altro che aggravare una situazione drammatica: si impoverisce chi nutre il pianeta e si minano le basi stesse della sopravvivenza umana. ‘cosi’ si uccide il settore primario e fondamentale dell’umanita’ – denuncia CAPUA – una politica cieca, che scambia l’essenziale con l’effimero, e dimentica che senza agricoltura non c’e’ civilta’, non c’e’ comunita’, non c’e’ futuro’.”.

PAC: CIA VENETO, CON TAGLI FINO AL 30% A RISCHIO CHIUSURA
UN ALLEVAMENTO SU DIECI DELLA NOSTRA REGIONE

“a causa dei tagli lineari compresi fra il 20% e il 30% relativi ai premi della nuova pac, politica agricola comune, 2028-2034, in veneto e’ a rischio chiusura un allevamento su dieci”. lo rende noto un comunicato di cia veneto, che cosi’ prosegue: “attualmente ne risultano attivi oltre 9.000, per un totale di 600.000 capi. il fatturato annuo complessivo e’ di 840 milioni di euro. nella nostra regione, inoltre, viene prodotto il 9% del latte nazionale. numeri che indicano la strategicita’ del comparto – osserva cia veneto – quest’ultimo ha gia’ subito dei minori trasferimenti dell’ordine del 30% nell’ultima pac. la prospettiva di ulteriori riduzioni delle risorse da parte dell’ue mette in serio pericolo la sopravvivenza stessa della zootecnia veneta. nel frattempo, sono aumentati i costi gestionali quali mangimi, energia, carburante e farmaci; oltre a quelli derivanti dai nuovi obblighi ambientali (fra i quali il benessere animale e la riduzione della somministrazione di antibiotici). stando ad una stima di cia veneto, con l’istituzione di un fondo unico, e la conseguenza di una pac ‘annacquata’, il primario regionale perderebbe almeno 200 milioni di euro (e si tratta di una proiezione al ribasso). una batosta per le 59.000 imprese agricole venete iscritte nei registri delle camere di commercio provinciali. al riguardo, da piu’ di un mese cia ha lanciato una mobilitazione generale e permanente: ‘con l’avvio della fase dei negoziati a bruxelles, che durera’ due anni, siamo subito scesi in campo a salvaguardia del settore agricolo – sottolinea il direttore di cia veneto, maurizio ANTONINI – un terzo del bilancio ue e’ storicamente dedicato al primario, il che significa che l’agricoltura e’ uno dei pilastri fondanti l’europa stessa. non possiamo e non dobbiamo tradire tali valori’. peraltro la pac non e’ uno strumento ‘ad uso esclusivo degli imprenditori agricoli, piuttosto di tutte le comunita’. l’agricoltura, infatti, e’ anche e soprattutto custodia delle nostre terre’. oggi bruxelles e’ tenuta ad affrontare crisi geopolitiche e climatiche, senza contare i rischi di una guerra commerciale con gli usa: ‘serve una pac forte, autonoma e adeguatamente finanziata, che tuteli il mercato unico dalle frammentazioni e gli stati membri dalle disuguaglianze’. anche perche’, se confermati, conclude ANTONINI, ‘i dazi provocherebbero una perdita per l’export di vini e formaggi veneti dell’ordine di 1 miliardo di euro’.”.

PAC: LA PIETRA (MASAF), INACCETTABILI TAGLI A PESCA E AGRICOLTURA, DOMANI LOLLOBRIGIDA LO RIBADIRA’ ILLUSTRANDO IN COLLEGATO

“‘la pac non e’ un sussidio agli agricoltori, ma una politica economica in grado di garantire la competitivita’ del mondo agricolo europeo, specie in un contesto complesso quale quello che stiamo vivendo, tra guerre, dazi e cambiamenti climatici’, ha dichiarato il sottosegretario al masaf patrizio LA PIETRA, durante il suo intervento in confagricoltura sul tema della comunicazione della pac”. lo rende noto un comunicato del masaf. “investire sull’agricoltura significa garantire ai cittadini accesso sostenibile al cibo di qualita’”, ha sottolineato LA PIETRA, che ha proseguito: “con questo obiettivo continueremo a lavorare in italia e a bruxelles per ottenere una pac diversa da quella proposta dal commissario europeo, che prevede tagli insostenibili per agricoltori e pescatori. vogliamo una pac finalmente rispettosa dei valori fondanti della ue che pongono l’agricoltura al centro dell’europa e che non prosegua, con questi tagli, la folle politica pseudo ambientalista e nemica dell’agricoltura degli ultimi anni. il governo meloni e’ e sara’ sempre al fianco degli agricoltori in europa e in italia, come ribadira’ anche domani il ministro francesco LOLLOBRIGIDA, illustrando il collegato alla finanziaria inerente misure importanti per l’agricoltura italiana”.

PAC: GIANI (TOSCANA), SAREMO PRESENTI E VIGILI PERCHE’ I PROVVEDIMENTI RELATIVI VENGANO INDIRIZZATI NEL MODO GIUSTO

“saremo presenti e saremo vigili come regione perche’ i provvedimenti relativi alla pac vengano indirizzati nel modo giusto”. lo ha detto il presidente della regione toscana eugenio GIANI ad agrofutura che si e’ svolta nella tenuta di alberese (gr). “e’ bene che attraverso un convegno come questo la toscana alzi la voce – ha proseguito GIANI – perche’ le risorse dovute all’economia primaria in europa devono avere il giusto sostegno”. “la riforma della pac non piace solo alla regione toscana, non piace in realta’ a tutte le regioni – ha aggiunto la vicepresidente e assessora all’agricoltura stefania SACCARDI -. il pericolo e’ di una diminuzione imponente dei fondi destinati all’agricoltura, circa il 20%. in questo quadro l’agricoltura corre il rischio di non essere piu’ il settore primario, ma di essere un settore fortemente penalizzato. siamo molto preoccupati perche’ proprio in questo momento servirebbero piu’ fondi per aiutare la produzione, che non e’ solo cibo di qualita’ ma e’ anche manutenzione, miglioramento del territorio e soprattutto rispetto dell’ambiente”.

PAC: BRAGA (PERITI AGRARI), L’AGRICOLTURA NON PUO’ ESSERE RELEGATA A COMPARSA DI UNO STERILE BILANCIAMENTO ECONOMICO

“l’agricoltura, madre dell’europa, perche’ madre delle dinamiche economiche, sociali e culturali dell’europa, non puo’ essere relegata a semplice comparsa di uno sterile bilanciamento economico. marginalizzando l’agricoltura si indebolisce ‘il pilastro’ su cui si fonda la relazione fra economia, sostenibilita’, equita’ e territorio. e una politica di difesa non puo’ diventare politica di guerra”. e’ l’appello e il richiamo del collegio dei periti agrari e periti agrari laureati, e del suo presidente mario BRAGA, ai commissari e al parlamento dell’unione europea affinche’ “non venga disperso il patrimonio storico sociale che sin dalla sua fondazione ha favorito una relazione non facile, forse troppo lenta, fra i paesi europei e fra questi e i paesi entra ue”. secondo il collegio dei periti agrari, “l’annunciata riduzione della commissione ue delle risorse finanziarie della nuova pac 2028-2034 di circa il 20% rispetto alla programmazione 2021-2027 e la creazione di un fondo unico in cui confluisce il finanziamento al settore agricolo, rappresentano un segnale di allarme e di miopia”. “in questo tempo d’incertezze – ha spiegato BRAGA – non solo non bisogna diminuire le risorse per sostenere una nuova visione di architettura produttiva agricola, ma e’ indispensabile aumentarle per affrontare le sfide del cambiamento climatico e riconoscere il valore che il territorio curato e coltivato assume per la qualita’ della vita di tutti gli europei”. “i periti agrari stretta sinergia con gli istituti tecnici agrari, gli its e le universita’ d’agraria, da tempo sollecitano una riflessione ampia e diffusa sulla necessita’ di strutturare un servizio consulenziale diffuso che accompagni le nostre agricolture a percorre la strada di questo presente sfidante”, precisa l’associazione. “sollecitiamo l’europa a non chiudersi negli angusti ambiti di equilibrismi, non certo figli dello spirito dei padri fondatori. e auspichiamo, invece, che torni a credere nelle agricolture e in se stessa”, conclude BRAGA.

PAC: DALLA BERNARDINA (CAI AGROMEC), PROPOSTE COMMISSIONE
DELUDENTI SI INDEBOLISCE SISTEMA AGRICOLO

‘le proposte della commissione di bruxelles sul bilancio pluriennale e sulla futura pac sono deludenti e rivolgiamo un appello al parlamento europeo, al governo italiano e alle forze politiche, affinche’ chiedano radicali modifiche, per non indebolire l’agricoltura europea ed italiana’. il presidente di cai agromec, gianni DALLA BERNARDINA, ha cosi’ commentato il pacchetto di proposte legislative presentato nei giorni scorsi a bruxelles, con il quale si riduce lo stanziamento disponibile per l’agricoltura (mancano all’appello circa il 20% dei fondi storicamente disponibili) e si modifica il funzionamento dei meccanismi della pac”. lo rende noto un comunicato di cai agromec, che cosi’ prosegue: “‘le proposte della commissione europea – ha aggiunto DALLA BERNARDINA – non vanno nella direzione auspicata dalle imprese agromeccaniche, che rimangono fuori dalla lista dei beneficiari degli aiuti per gli investimenti della pac e potrebbero subire notevoli ricadute a seguito delle modifiche apportate al regime dei pagamenti diretti e agli altri strumenti della pac. c’e’ qualche novita’ interessante, come la strategia per il ricambio generazionale, il pacchetto di avviamento per i giovani e il sostegno alle start up delle aree rurali, comprese quelle attive nel settore dei servizi agromeccanici. positiva e’ anche la decisione di raddoppiare la riserva di crisi per contrastare le perturbazioni di mercato e i disastri naturali. tuttavia, ci saremmo aspettati molto di piu’. le premesse erano ben diverse. non c’e’ stato il riconoscimento del ruolo strategico ricoperto dal sistema agricolo e alimentare, cosi’ come prospettato nel documento di visione del commissario HANSEN, pubblicato a febbraio 2025. la pac e’ ridimensionata, ha perso la propria specificita’ ed e’ stata sacrificata ad altre priorita’ dell’unione europea’, ha dichiarato DALLA BERNARDINA. il negoziato per l’approvazione definitiva del bilancio pluriennale e della nuova pac post 2027 si prevede dunque in salita, a giudicare dalle reazioni negative suscitate dalle proposte della commissione europea in tutti gli stati membri e non solo tra gli operatori del settore agricolo, ma anche tra le diverse forze politiche di ogni schieramento. ‘cai agromec e’ al lavoro per approfondire i contenuti delle numerose proposte legislative, di cui ben quattro riguardano direttamente l’agricoltura, e interverra’ sui tavoli nazionali ed europei per migliorare un pacchetto che ritiene pericoloso per il futuro del settore’, ha concluso il presidente DALLA BERNARDINA”.

PAC: ROMEO, INIZIATIVE LEGA IN SENATO, REGIONE
E COMUNI CONTRO I TAGLI DI VON DER LEYEN

“la lega e’ in prima linea contro i tagli all’agricoltura voluti da ursula VON DER LEYEN. cosi’ come abbiamo fatto in senato con un ordine del giorno, stiamo presentando mozioni in regioni e comuni per dire no alla proposta della commissione europea di creare un fondo unico, togliendo risorse destinate alla pac”, afferma in un comunicato massimiliano ROMEO, capogruppo lega al senato. “noi non ci stiamo – aggiunge -: siamo al fianco degli agricoltori, custodi del territorio, per chiedere piu’ risorse e meno burocrazia”.

PAC: ASSOBIO, SERVE DESTINAZIONE VINCOLANTE FONDI
PER AMBIENTE CLIMA E BENESSERE ANIMALE

assobio con un comunicato prende posizione in merito alla proposta di riforma della pac per il periodo 2028-2034, informa un comunicato. per l’associazione delle imprese di produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, il principale punto critico riguarda la scelta di concentrare quasi interamente il bilancio sul sostegno al reddito, demandando agli stati membri il finanziamento delle misure agroambientali. una direzione che, secondo l’associazione, rende incerto il futuro delle pratiche agricole sostenibili. assobio chiede che almeno il 30% del bilancio pac venga vincolato in modo chiaro a interventi per la tutela dell’ambiente, il contrasto al cambiamento climatico e il benessere animale.

QFP: MOLINARI (LEGA) ANNUNCIA MOZIONE
CONTRO PROPOSTA VON DER LEYEN

“la lega presenta in tutti i comuni, le regioni e alla camera una mozione per opporsi all’ennesima eurofollia firmata VON DER LEYEN, con un nuovo fondo unico per la politica agricola comune. una norma che, dal 2027, prevede un taglio del 20% dei fondi alla pac in tutta europa, con un’ulteriore riduzione di stanziamenti per l’italia, gia’ vittima di un taglio significativo del budget agricolo. l’approccio burocratico di bruxelles causerebbe effetti disastrosi. con l’ipotesi di creare un fondo unico nazionale nel quadro finanziario pluriennale, accorpando vari strumenti finanziari, inclusi il fondo di coesione e la pac, si modificherebbe la struttura a due pilastri (feaga e feasr), che garantisce sostegno diretto al reddito e investimenti per lo sviluppo rurale. se si accettasse un accorpamento dei fondi, la gestione e la programmazione passerebbero a un livello piu’ centralizzato, a scapito delle regioni, le piu’ adatte a gestire le politiche adattandole alle specificita’ territoriali del nostro paese. la lega dice no”. lo afferma in un comunicato stampa il capogruppo dei deputati leghisti riccardo MOLINARI, primo firmatario della mozione presentata alla camera.

QFP: SACCARDI(TOSCANA), SU BILANCIO AGRICOLO SCELTA
SBAGLIATA CONTRO NECESSITA’ COMUNITA’ E TERRITORI

“‘una scelta sbagliata, un paradossale passo indietro proprio in un momento in cui le sfide che vengono dal cambiamento climatico e dal bisogno di tutelare salute e coesione sociale delle nostre comunita’ richiedono una agricoltura sempre piu’ forte. la proposta della commissione ue di riforma della pac e’ inaccettabile e la toscana sara’ in campo per contrastare questo disegno’. la vicepresidente e assessora all’agroalimentare, stefania SACCARDI, esprime con nettezza la sua preoccupazione per gli orientamenti della commissione ue sul bilancio agricolo 2028-2034, che prevede l’accorpamento della pac in un fondo unico per la prosperita’, la sicurezza economica e territoriale e una decurtazione di quasi il 20 per cento delle risorse destinate all’agricoltura”. lo rende noto un comunicato della regione toscana. “la pac e’ ben piu’ di un capitolo di bilancio, e’ uno dei capisaldi su cui si e’ costruita l’europa”, afferma SACCARDI, che sottolinea: “ha contribuito a garantire la vitalita’ del settore primario, dando forza ai territori e difendendo i redditi degli agricoltori: mettere in discussione questa centralita’ significa rischiare di incrinare un patto tra societa’ e mondo rurale che dell’europa e’ stato sempre un elemento di forza”. “e allora e’ assolutamente necessario che la commissione, a cominciare dalla presidente VON DER LEYEN e dal commissario FITTO, ascoltino le voci dei territori, delle istituzioni e delle forze politiche e abbandonino una strada che, se perseguita con ottusa ostinazione, potrebbe produrre effetti molto gravi”, conclude SACCARDI.

QFP: PASCALE E MAMMI (EMILIA-ROMAGNA), PROPOSTA
MIOPE SMINUITE REGIONI E COLPITO AGROALIMENTARE

“la proposta di bilancio pluriennale varata dalla commissione europea e’ inadeguata, miope e non coraggiosa. sminuisce il ruolo delle regioni, cosi’ come quello dei territori nella capacita’ di gestione e di condivisione politica. inoltre, assegna i fondi direttamente agli stati, si limita e si tradisce il ruolo dell’europa come collettrice di politiche sovranazionali”. lo affermano in un comunicato il presidente della regione, michele de PASCALE, e l’assessore regionale ai rapporti con la ue, alessio MAMMI, riguardo alla proposta di bilancio settennale, il quadro finanziario pluriennale (qfp), presentata mercoledi’ dalla commissione europea. “in un momento come questo – proseguono de PASCALE e MAMMI -, in cui abbiamo bisogno di una reazione dell’europa vista anche la situazione geopolitica e commerciale, affidando i fondi unici agli stati viene meno quella visione comune dell’europa e si indebolisce l’europa stessa come entita’ politica”. non solo, secondo il presidente e l’assessore, “e’ molto grave la costituzione di un fondo unico tra pac e le risorse di coesione, poiche’ metterli insieme rischia di creare cortocircuiti e aumenta la burocrazia nei processi decisionali”. a maggior ragione “in settori come l’agricoltura, che e’ strategico e fondamentale, il rischio e’ quello di far perdere risorse. in piu’ e’ anche gravissima la scelta di aver ridotto i fondi dell’agricoltura del 20%, un ulteriore segnale negativo rispetto a un settore, quello agricolo e agroalimentare, che e’ stato fondamentale in vari passaggi come la crisi pandemica e la crisi generata dalla guerra in ucraina. l’europa si e’ inventata la pac e rischia di implodere proprio sul fatto che decide di far giocare un ruolo secondario all’agricoltura”, sottolineano ancora de PASCALE e MAMMI. l’auspicio, aggiungono, “e’ che venga data la possibilita’ al parlamento europeo di apportare modifiche sostanziali a questa proposta, una richiesta che proviene dai gruppi parlamentari di maggioranza dei socialisti, popolari, liberali e verdi, e anche il comitato delle regioni con la presidente kata tüttő si e’ gia’ schierato in maniera critica verso quanto proposto. auspichiamo che il commissario fitto assuma la medesima posizione, perche’ se cosi’ non fosse ci troveremmo di fronte a intenti che vanno in un senso e atti che vanno in un altro. ci aspettiamo che questa proposta avanzata dalla presidente VON DER LEYEN venga respinta al mittente tanto dal governo meloni quanto da tutte le forze di maggioranza e di opposizione”, concludono de PASCALE e MAMMI”.

QFP: DE PASCALE (EFFAT), NUOVA ARCHITETTURA PAC NASCONDE
MINACCE PERICOLOSE PER I LAVORATORI AGRICOLI

“la nuova proposta di riforma della politica agricola comune post-2027 e’ debole in termini di bilancio e di obiettivi e non riesce a rendere il settore agricolo piu’ attraente, in particolare per le nuove generazioni. il rebranding della ‘condizionalita” in ‘gestione agricola’ non introduce nuove tutele per i lavoratori. l’effat si rammarica profondamente della mancanza di ambizione nel migliorare gli standard di lavoro nell’agricoltura europea”. lo rende noto un comunicato stampa dell’effat che cosi’ prosegue: “grazie all’impegno dell’effat nel contrastare la deregolamentazione, la struttura generale della condizionalita’ sociale rimane invariata. tuttavia, l’effat deplora la mancanza di miglioramenti in termini della sua portata e applicazione. non ci sono incentivi legati alla creazione di posti di lavoro di qualita’ o per premiare performance sociali. i pagamenti basati sugli ettari rimangono il criterio principale, ignorando la qualita’ e la quantita’ dell’occupazione e, in ultima analisi, il lavoro umano che e’ alla base della produzione agricola. l’effat esprime forte preoccupazione per l’articolo 62 della proposta di regolamento per l’istituzione del fondo europeo per la prosperita’ e la sicurezza sostenibili a livello economico, territoriale, sociale, rurale e marittimo, che introduce due gravi minacce: 1. una deroga per le aziende agricole con una estensione inferiore ai 10 ettari esenterebbe oltre il 70% dei beneficiari da controlli e sanzioni. questa misura limiterebbe, di fatto, l’applicazione della condizionalita’ sociale solo al 30% delle aziende. la protezione dei lavoratori non deve dipendere dalla dimensione dell’azienda. escludere le piccole aziende agricole significa trasmette un messaggio dannoso: le violazioni dei diritti dei lavoratori sono accettabili se le aziende agricole sono piccole; 2. la proposta sembra consentire riduzioni delle sanzioni relative alla condizionalita’ sociale in caso di applicazione di sanzioni nazionali in materia di lavoro. cio’ comprometterebbe l’integrita’ del sistema perche’, a livello nazionale, la sanzione e’ la conseguenza legale della violazione delle leggi sul lavoro mentre la condizionalita’ sociale della pac garantisce che il denaro dei contribuenti europei venga destinato esclusivamente ai beneficiari che rispettano tali leggi”. “occorre un chiarimento urgente sulla distinzione dei ruoli di queste diverse sanzioni, al fine di garantire che ciascun meccanismo funzioni efficacemente senza indebolire l’altro poiche’ operano in ambiti diversi: uno fa rispettare il diritto del lavoro, l’altro protegge la credibilita’ e l’equita’ della spesa pubblica”, afferma ivan IVANOV, segretario politico effat agricoltura. “l’effat e’, infine preoccupata – continua il comunicato – per la creazione di un fondo unico per la pac e la coesione. questo scenario rischia di diluire le priorita’ agricole e del lavoro, aumentando la frammentazione e la rinazionalizzazione, nonche’ la competizione su finanziamenti limitati. l’effat esprime la sua contrarieta’ per il taglio del bilancio della pac da 386,6 a 300 miliardi di euro (-22%), soprattutto perche’ questo avviene parallelamente a un forte aumento della spesa militare, denotando cosi’ un preoccupante allontanamento dalle priorita’ sociali e agricole nell’ue”. “le priorita’ del lavoro agricolo devono essere tutelate attraverso finanziamenti dedicati e strumenti politici distinti. riunirle in un fondo unico rischia di diluirne l’importanza, lasciando il destino della loro applicazione alla discrezione degli stati membri e alla loro volonta’, o non volonta’, di tutelare i diritti dei lavoratori e di sostenere un autentico progresso sociale e di inclusione”, dichiara fabrizio DE PASCALE, presidente del settore agricoltura dell’effat. “la lotta e’ tutt’altro che finita. il segretariato dell’effat, insieme ai nostri affiliati, collaborera’ attivamente con il parlamento europeo e il consiglio durante tutto il processo legislativo per garantire che i diritti dei lavoratori non vengano messi da parte e che le nostre richieste siano soddisfatte. la pac deve evolversi in uno strumento politico che promuova un lavoro dignitoso, una retribuzione equa e condizioni di sicurezza per tutti i lavoratori agricoli”, afferma enrico SOMAGLIA, segretario generale dell’effat.

QFP: FEDERPESCA, SETTORE PESCA
SCHIACCIATO DA SCELTE UE MIOPI

“nel nuovo bilancio pluriennale dell’unione europea per il periodo 2028-2034, la commissione propone una semplificazione radicale e pericolosa: i capitoli di spesa passano da sette a quattro”. lo afferma un comunicato di federpesca, che cosi’ prosegue: “in questa nuova architettura, i fondi di coesione, l’agricoltura e la pesca confluiscono in un unico maxi-capitolo da 865 miliardi di euro. ‘ma dietro l’apparente razionalizzazione si nasconde un rischio concreto: il settore ittico viene di fatto assorbito, perdendo una sua linea autonoma di finanziamento e visibilita’ strategica’, ha dichiarato francesca BIONDO, direttrice di federpesca. quel maxi-capitolo dovra’ infatti coprire anche altre priorita’ dell’unione, come la migrazione (con una dotazione stimata di 34 miliardi), la difesa e la sicurezza (incluse agenzie come frontex ed europol). al suo interno, sono previsti 218 miliardi per le regioni europee meno sviluppate e 300 miliardi per i pagamenti diretti agli agricoltori, ma nessuna indicazione chiara per il comparto pesca, che rischia di restare schiacciato tra settori ben piu’ strutturati e politicamente rappresentati. ‘il comparto ittico europeo, e quello italiano in particolare, ha affrontato negli ultimi anni una trasformazione significativa, contribuendo in modo responsabile agli obiettivi europei di sostenibilita’, riduzione dello sforzo di pesca e tutela della biodiversita’. ne sono seguiti il ridimensionamento della flotta, la perdita di posti di lavoro, nonostante un forte impegno nell’innovazione e nella sostenibilita’ delle pratiche di pesca. tagliare oggi le risorse significa compromettere questi sforzi e indebolire un settore strategico per la sicurezza alimentare, la sovranita’ produttiva e la coesione territoriale, soprattutto nelle aree costiere piu’ fragili’, ha sottolineato BIONDO. per questi motivi federpesca esprime forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivarne, anche rispetto alla competitivita’ con prodotti provenienti da paesi terzi, spesso non soggetti agli stessi standard europei. ‘l’auspicio e’ che il governo italiano e il parlamento europeo, nel suo ruolo di co-legislatore, possano riuscire a negoziare nei prossimi due anni una ricollocazione piu’ equa e responsabile delle risorse, riconoscendo il valore economico, ambientale e sociale di un comparto che contribuisce alla resilienza delle economie costiere e all’identita’ alimentare dell’europa’, ha concluso BIONDO”.

QFP: GUARDA (VERDI-AVS), NUOVA PAC ABBANDONA
AGRICOLTORI E AGROECOLOGIA

“siamo totalmente contrari ai tagli del 30% all’agricoltura proposti dalla commissione e riteniamo inaccettabile che venga meno l’ambizione per affrontare la crisi climatica, perdendo una visione comune europea e l’approccio territoriale. dobbiamo sostenere chi produce il cibo che mangiamo, sostenendo un’agricoltura giusta, resiliente e sostenibile: la strategia esiste, e si chiama agroecologia”, lo dichiara in un comunicato cristina GUARDA, eurodeputata dei verdi e componente della commissione agricoltura del parlamento europeo, commentando la proposta della commissione sulla nuova politica agricola comune (pac) post-2027. “il commissario parla di una vittoria per l’agricoltura europea, ma di quale vittoria parla? in un momento storico segnato da crisi ambientali, economiche e sociali nelle aree rurali, la commissione non offre una risposta all’altezza e, anzi, riduce le risorse! piu’ che una vittoria, siamo di fronte a una resa. non e’ cosi’ che si costruisce un’agricoltura giusta, resiliente e sostenibile,” prosegue. “il nuovo impianto proposto blocca un bilancio garantito solo per i pagamenti diretti su base ettaro, mantenendo un modello superato che premia la dimensione fondiaria a discapito del lavoro, della sostenibilita’ e della coesione territoriale. accogliamo con favore l’introduzione di un tetto ai pagamenti e le misure per le piccole e medie aziende agricole, ma e’ gravissimo che manchi qualsiasi vincolo di spesa per l’agroecologia, il biologico, o gli investimenti ambientali. tutto resta facoltativo, incerto, lasciato alla buona volonta’ degli stati membri. e’ una rinuncia alla leadership europea e un errore strategico che rischia di rafforzare le disuguaglianze e cristallizzare un modello agricolo insostenibile”. “un ulteriore elemento di preoccupazione e’ la quasi totale rinuncia a orientare lo sviluppo rurale. abbiamo perso il 37% delle aziende agricole in europa in vent’anni. come si puo’ pensare, in questo contesto, di eliminare ogni vincolo sui fondi destinati allo sviluppo delle campagne? servono investimenti stabili in formazione, accesso alla terra, filiere locali e servizi di base. infine, l’ulteriore nazionalizzazione non rappresenta una vera semplificazione, ma rischia di trasformarsi in una pericolosa frammentazione. sotto la retorica della flessibilita’ si nasconde lo svuotamento della pac come politica comune. si abbandonano i territori rurali alla logica del ‘fai da te’, si indebolisce il mercato interno, si rinuncia a garantire standard minimi per la transizione ecologica. non possiamo permetterci un’altra pac senza coraggio politico. dobbiamo premiare chi crea valore per tutti: cibo sano, paesaggi vivi, territori coesi. senza regole comuni e fondi vincolati, rischiamo un’altra decade di occasioni perse. i nostri agricoltori e le prossime generazioni non possono permetterselo,” conclude GUARDA.

QFP: CIA VENETO, TAGLIO 30% AIUTI
A 59MILA IMPRESE AGRICOLE VENETE

“un taglio lineare dei trasferimenti derivanti dalla pac 2028-2034 del 30% per le 59.000 imprese agricole venete. prevedere ancora meno fondi a favore del primario, che oltre alla produzione di cibo e’ in prima linea per la salvaguardia del territorio e dei paesaggi, significa dare il colpo del definitivo ko”: lo afferma in un comunicato la delegazione di cia veneto che ieri ha partecipato alla manifestazione organizzata da copa-cogeca a bruxelles, davanti alla commissione europea. “la pac non e’ uno strumento ad uso esclusivo degli imprenditori agricoli, piuttosto di tutte le comunita’. l’agricoltura, infatti, e’ anche e soprattutto custodia delle nostre terre”, continua il comunicato. “oggi e’ in corso un vergognoso e indicibile attacco al comparto. la pac annacquata nel fondo unico e una riduzione delle risorse di un terzo rispetto alle cifre odierne faranno l’europa a brandelli, quando tra dazi e crisi globali bisogna invece dare prova di solidita’”, ha detto il presidente di cia veneto, gianmichele PASSARINI, secondo cui il tema e’ “rafforzare la coesione e l’autorevolezza dell’unione a difesa dell’unica leva di sviluppo e competitivita’ possibile, ovvero la qualita’ del cibo che produciamo e la difesa del territorio. all’interno del parlamento europeo i negoziati dureranno due anni; tuttavia, non siamo partiti col piede giusto. in primo luogo bruxelles e’ chiamata a difendere i cittadini europei e un comparto tanto strategico qual e’ quello dell’agricoltura. aspettiamo di leggere il dossier integrale e di capire le regole del gioco. le premesse non sono affatto buone: qualora confermata tale versione della riforma della pac, andremmo incontro alla fine dell’agricoltura”, ha concluso PASSARINI.

QFP: MELONI (UMBRIA), NO A RIFORMA CHE COLPISCE A FONDO
AGRICOLTURA E SMANTELLA EUROPA DEI TERRITORI

“l’ipotesi della commissione europea di accorpare la pac con i fondi per la coesione, l’ambiente e la pesca, trasformandola in un unico strumento finanziario per la ‘prosperita”, e’ un grave errore politico, sociale e strategico che mette a forte rischio la tenuta del comparto agricolo dell’umbria arrivando a prevedere tagli fino a un quinto delle risorse a disposizione. come regione, esprimiamo una netta contrarieta’: cosi’ si cancella l’identita’ della pac e si mina uno dei pilastri fondamentali dell’unione europea”, ha dichiarato l’assessora regionale all’agricoltura dell’umbria, simona MELONI.

QFP: BONGIOANNI (PIEMONTE), PROSEGUE LINEA BRUXELLES
CONTRO NOSTRA AGRICOLTURA E NOSTRI PRODUTTORI

“ha ragione il ministro LOLLOBRIGIDA nel dire che l’attuale proposta della commissione non e’ minimamente all’altezza degli obiettivi e confidiamo che possa essere profondamente corretta dal parlamento europeo. sembra che la commissione continui ad essere ispirata a modelli di programmazione finanziaria eredi del green deal e delle follie di TIMMERMANS, in evidente contrasto con gli interessi della nostra economia agricola e dei suoi produttori di ricchezza”, ha dichiarato l’assessore all’agricoltura della regione piemonte paolo BONGIOANNI.

QFP: LOLLOBRIGIDA, PROPOSTA COMMISSIONE NON ALL’ALTEZZA
OBIETTIVI, PARLAMENTO UE LAVORI PER MODIFICHE

“la commissione europea ha annunciato ieri la proposta di bilancio che stiamo ancora approfondendo per una valutazione complessiva. per mesi l’italia ha sostenuto la necessita’ di garantire il mondo agricolo e della pesca, settori economici ma soprattutto pilastri dell’economia europea, cosi’ come sancito dai trattati fondativi. siamo stati promotori di documenti sottoscritti dalla stragrande maggioranza dei ministri competenti di tutta europa e abbiamo sostenuto le istanze delle associazioni di rappresentanza italiane ed europee. in un momento difficile come quello che il mondo sta attraversando, l’approvvigionamento alimentare e la custodia da parte del settore primario dell’ambiente sono quantomai indispensabili. abbiamo lavorato, e lo ringrazio anche in questa occasione, con il vicepresidente FITTO per arginare modelli di programmazione finanziaria in evidente contrasto con gli interessi dell’economia europea e dei suoi produttori, artefici principali della ricchezza della quale tutti beneficiamo. purtroppo, la proposta della commissione non e’ all’altezza di questi obiettivi”. lo dichiara in un comunicato stampa il ministro dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste, francesco LOLLOBRIGIDA . “seppure una parte importante delle risorse per l’agricoltura, anche grazie al nostro impegno, e’ stata salvaguardata nel fondo indistinto assegnato alle singole nazioni, il rischio di lasciare alla determinazione dei singoli governi il 20% delle risorse potenziali non garantisce il mondo produttivo minando l’obiettivo della sicurezza e della sovranita’ alimentare europea. avevamo apprezzato un cambio di rotta annunciato dalla commissione rispetto alle follie di TIMMERMANS ma questi propositi si sono realizzati solo in parte. una parte troppo piccola per garantire capacita’ di resilienza al nostro settore e alla sua competitivita’. l’italia, in modo spesso trasversale alle forze politiche, ha denunciato da mesi la sua contrarieta’ a ipotesi che indebolissero ulteriormente il sistema. alcuni risultati sono stati raggiunti sulla condivisione di investimenti strategici per il sistema di approvvigionamento idrico con fondi aggiuntivi rispetto a quelli per la pac, una semplificazione necessaria e non piu’ rinviabile, una diversa visione sulla gestione della fauna selvatica nel rispetto della produzione, la cancellazione di alcune follie ideologiche previste dal green deal e soprattutto una valutazione differente dell’agricoltura come primo difensore dell’ambiente”, sottolinea LOLLOBRIGIDA. “purtroppo, non si e’ raggiunto ancora l’obiettivo che come governo meloni ci siamo posti, riuscendovi in italia, di rimettere al centro delle politiche di sviluppo e coesione territoriale l’agricoltura e la pesca. la proposta, cosi’ come e’ stata presentata dalla commissione, al netto dei risultati ottenuti dalle battaglie al suo interno del vicepresidente FITTO, e’ lontana dal poter soddisfare noi tutti a partire da agricoltori e pescatori fino alle regioni a cui viene di fatto viene sottratta la possibilita’ di usufruire di uno strumento di pianificazione che dia certezza delle risorse. l’italia, auspico in modo compatto, nel parlamento europeo e in ogni consesso lavorera’ a modifiche sostanziali del piano presentato per renderlo idoneo agli obiettivi che l’unione europea deve raggiungere per garantire prosperita’ ai popoli che ne fanno parte. al contrario di quanto avvenuto in questi anni a bruxelles, il governo meloni ha stanziato piu’ risorse per agricoltura e pesca di qualsiasi precedente governo proteggendo il settore e migliorando i risultati rispetto alla situazione nella quale lo abbiamo ereditato. continueremo a farlo e a batterci per garantire sempre maggiore centralita’ alle nostre imprese a fianco delle rappresentanze del modo agricolo e della pesca”, conclude LOLLOBRIGIDA.

QFP: BEDUSCHI (LOMBARDIA), PROPOSTA SCELLERATA SI
COLPISCE L’AGRICOLTURA E SI RINUNCIA AL FUTURO

“siamo di fronte a una proposta scellerata, che fortunatamente e’ solo un’ipotesi ma che, se confermata, segnerebbe una vera e propria resa dell’europa sulla sovranita’ alimentare. ci avevano detto che l’agricoltura sarebbe stata al centro delle politiche europee, ma il ravvedimento e’ durato lo spazio di una campagna elettorale. ora, con un taglio del 20% alla pac e senza piu’ strumenti per le regioni, si minaccia la tenuta stessa del settore primario: economia, ambiente, biodiversita’ e territori verrebbero travolti insieme”. lo dichiara in un comunicato l’assessore all’agricoltura, sovranita’ alimentare e foreste, alessandro BEDUSCHI, commentando la proposta di bilancio presentata dalla commissione europea. “da una parte – conclude BEDUSCHI – ci sono le tensioni sui mercati internazionali, che mettono a rischio la competitivita’ dei nostri prodotti di eccellenza. dall’altra, l’europa vuole mettere gli agricoltori nelle condizioni di chiudere. e’ inaccettabile. noi non accetteremo mai l’idea che la produzione di cibo venga delegata altrove, magari senza le nostre garanzie di qualita’ e i nostri controlli. ci auguriamo che il parlamento europeo sappia sconfessare questa idea pericolosa”.

QFP: DA CRESPO DIAZ (COMMISSIONE PESCA
PE) DURE CRITICHE ALLA COMMISSIONE

“il taglio al bilancio destinato alla pesca e’ tanto ingiustificato quanto allarmante. al fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (feampa) sono stati assegnati solo 2 miliardi di euro, un terzo di quanto ricevuto nel periodo attuale”, ha dichiarato carmen CRESPO DIAZ (ppe, es), presidente della commissione pesca del parlamento europeo. “questo taglio arriva dopo anni di riduzioni delle quote, crescenti limitazioni dei giorni di pesca e mancanza di un sostegno concreto allo sforzo di pesca. si tratta di un nuovo colpo a un settore essenziale che e’ gia’ al limite”. CRESPO DIAZ sostiene che la fusione dell’importo destinato alla pesca in uno strumento piu’ ampio mette a rischio l’identita’ della politica comune della pesca. “la pesca e’ una politica comune dell’ue. non deve perdere la sua identita’. senza un fondo specifico, non c’e’ una politica specifica”. CRESPO DIAZ sottolinea inoltre la mancanza di chiarezza della commissione nell’individuare il nuovo strumento di finanziamento per il settore. “il nuovo strumento non menziona nemmeno la pesca nel suo nome. la commissione crede davvero di poter garantire la sicurezza alimentare e la resilienza strategica ignorando il primo anello della catena?” “in seno alla commissione per la pesca lavoreremo con il consiglio e il parlamento per invertire questa assurdita’ e garantire che il settore disponga di un feampa rafforzato, autonomo e attrezzato per affrontare le sfide che ci attendono”, ha promesso la presidente.

QFP: COLDIRETTI, COMMISSIONE VON DER LEYEN
UCCIDE PESCA ITALIANA FONDI RIDOTTI DI 2/3

“la proposta di bilancio presentata dalla commissione VON DER LEYEN uccide la pesca italiana, tagliando i 2/3 dei fondi destinati al settore ittico, un inaccettabile tradimento dopo i sacrifici e le misure imposte in questi anni alle imprese. a denunciarlo e’ coldiretti pesca, con il piano dell’esecutivo ue che va ridurre da 6,1 miliardi a poco piu’ di 2 miliardi le risorse per la filiera, con una perdita netta del 67%”. lo rende noto un comunicato di coldiretti pesca, che cosi’ prosegue: “l’ennesimo attacco a una flotta italia che negli anni scorsi ha dovuto soffrire le scelte di un estremismo ambientalista lontano dalla logica che, unite all’aumento dei costi, ha portato a perdere circa 1/3 delle barche e ben 18.000 posti di lavoro. il risultato e’ che a causa del calo delle imbarcazioni e delle politiche comunitarie la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti di pesce e’ passata nel giro degli ultimi quarant’anni dal 30% all’85%, secondo l’analisi di coldiretti pesca. la scelta di ridurre al lumicino le risorse rappresenta uno schiaffo ai sacrifici fatti dalle marinerie italiane nel segno della sostenibilita’ e della tutela degli stock ittici – conclude coldiretti pesca – che vengono ora di fatto cancellati”.

QFP: MARETTI (LEGACOOP AGROALIMENTARE), SOTTOVALUTATA
IMPORTANZA STRATEGICA PESCA IN PROPOSTA UE

“ignorata l’importanza strategica della pesca europea. e’ il commento di legacoop agroalimentare che si associa al coro di critiche alla proposta di bilancio ue 2028-2034 presentato ieri a bruxelles”, informa un comunicato di legacoop agroalimentare. “la pesca e’ un asset strategico per la ue. penalizzarla significa rinunciare ad un canale fondamentale per il miglioramento della sovranita’ alimentare europea, visto il gia’ elevatissimo livello di importazioni di pesce. inoltre, si rinuncia a considerare questo settore come un elemento di relazione e creazione di politiche sociali ed economiche nel mediterraneo e con il continente africano”, ha detto cristian MARETTI, presidente di legacoop agroalimentare. “no al fondo unico, no alla pesca nel patto per gli oceani. quello che non va e’ l’accorpamento dei finanziamenti in un fondo unico che mette insieme pesca e acquacoltura con agricoltura, ma anche con la coesione e lo sviluppo regionale. soprattutto non si tiene assolutamente conto dell’importanza strategica della pesca, omessa incredibilmente anche dal titolo del nuovo fondo”, spiega il comunicato. “considerare la pesca nell’ambito del piu’ ampio patto per gli oceani rischia di penalizzarla a vantaggio di altri settori dell’economia blu. cio’ che avevamo prefigurato rischia di avverarsi: meno fondi per un maggior numero di beneficiari”, precisa ancora MARETTI. “non si tiene conto del valore del settore, di chi ci lavora, dell’economia che vi gira attorno e soprattutto non si tiene conto del fatto che ‘la pesca e’ fonte di proteine nobili. i blue food sono elemento cardine della dieta mediterranea, per la quale abbiamo presentato un manifesto di valorizzazione, e rappresentano un’opportunita’ strategica per affrontare le pressanti sfide dell’europa in materia di sicurezza alimentare, resilienza climatica e salute pubblica’. infine, come succede anche per l’agricoltura, queste ‘politiche di finanziamento restrittive minano direttamente la sovranita’ alimentare dell’ue e lo sviluppo di una flotta moderna e competitiva. le proposta di bilancio deve essere corretta’, conclude MARETTI.

QFP: LAURENZA (UILA PESCA), SETTORE “SACRIFICATO”
IN PROPOSTA COMMISSIONE NO AL TAGLIO DEI FONDI

“la pesca non puo’ permettersi un taglio dei fondi. ancora una volta le scelte della commissione ue sacrificano il settore, dimenticando tutto quello che hanno fatto i pescatori negli ultimi anni e rischiando di mettere in ginocchio le marinerie italiane. e’ inaccettabile una proposta che riduce le risorse destinate al settore ittico di oltre 2/3 dopo che, negli ultimi anni, le riduzioni e le restrizioni europee, hanno portato a un impoverimento di oltre il 20% della flotta e la perdita di 18.000 posti di lavoro”, ha dichiarato maria LAURENZA, segretaria generale uila pesca, esprimendo “preoccupazione per la proposta di bilancio presentata ieri dalla commissione VON DER LEYEN che riduce le risorse a poco piu’ di 2 miliardi, con una perdita netta del 67%”. “l’europa dimentica la strategicita’ di un settore e di un mestiere che, insieme all’agricoltura, concorre a pieno titolo alla straordinaria reputazione del nostro made in italy nel mondo e al raggiungimento degli obiettivi di sovranita’ alimentare. questo taglio rischia di compromettere definitivamente lo sviluppo della pesca italiana, con il pericolo reale che il settore venga spazzato via dall’invasione di prodotti, provenienti da paesi extra-ue, pescati senza alcuna attenzione alle norme sulla sostenibilita’ ambientale e in spregio ai diritti dei lavoratori. esprimiamo quindi preoccupazione per questa nuova follia europea e auspichiamo che il parlamento ue possa intervenire con modifiche che diano respiro ai pescatori”, ha concluso LAURENZA.

QFP: FEDAGRIPESCA, CON TAGLIO 68% FONDI PESCA PROFESSIONALE
A RISCHIO 7 IMPRESE ITTICHE SU 10

“confcooperative fedagripesca esprime ferma preoccupazione per il drastico taglio del 68% ai fondi destinati alla pesca professionale in europa, proposto nell’ultima manovra comunitaria sul bilancio ue 2028-2034, una scelta incomprensibile che mette a repentaglio non solo migliaia di posti di lavoro ma l’intera filiera europea, pilastro della sicurezza alimentare e della tutela marittima”, informa un comunicato di fedagripesca. “se le risorse destinate al settore sono di circa 2 miliardi di euro, all’appello mancherebbero circa 4 miliardi. sono a rischio 7 imprese ittiche su 10. a preoccupare non solo la dotazione finanziaria ma la creazione di un fondo unico trasversale a diversi settori, rendendo meno efficaci gli interventi”, ha detto paolo TIOZZO, vicepresidente confcooperative fedagripesca. “i numeri evidenziano l’importanza strategica del settore. in europa la pesca professionale garantisce 350.000 occupati diretti (fonte: eurostat 2024), fornisce il 65% del pesce consumato nell’ue con un fatturato annuo di 37 miliardi di euro e sostiene 3.000 comunita’ costiere preservando identita’ e tradizioni secolari. la drastica riduzione dei fondi, denuncia l’associazione, compromette irrimediabilmente tre pilastri fondamentali: la sicurezza alimentare, la transizione ecologica poiche’ senza fondi saranno impossibili rinnovi flotte, tecnologie verdi e contrasto alla pesca illegale, e la coesione sociale mettendo a rischio il futuro di intere aree costiere gia’ fragili”, spiega il comunicato. “chiediamo alle istituzioni europee e nazionali di rettificare immediatamente questa decisione miope. la pesca professionale non e’ un costo ma un investimento strategico: garantisce cibo di qualita’, difende gli ecosistemi marini e frena lo spopolamento dei territori, e tagliare i fondi equivale a svendere il nostro mare e la nostra cultura”, conclude TIOZZO sottolineando che “le cooperative chiedono con urgenza il ripristino delle risorse necessarie per sostenere la pesca e l’acquacoltura”.

QFP: AGCI, NO ALLA MARGINALIZZAZIONE
DELLA PESCA NEL BILANCIO UE

agci pesca e acquacoltura esprime in un comunicato forte preoccupazione per la proposta di bilancio 2028-2034 presentata dalla commissione europea, che rischia di ridurre drasticamente la centralita’ della pesca e dell’acquacoltura nell’agenda strategica dell’unione. “un fondo unico che mescola pesca con altri capitoli rischia di disperdere le risorse ignorando il valore reale del comparto – afferma enrico CASOLA, presidente agci pesca e acquacoltura -. parliamo di un settore che e’ fonte di proteine nobili, lavoro qualificato e relazioni sociali nel mediterraneo. sottovalutarlo significa indebolire la sicurezza alimentare dell’europa e ostacolare il cammino verso una flotta moderna e resiliente”. nel comunicato CASOLA sottolinea che “l’acquacoltura e la pesca non possono essere trattate come semplici voci di bilancio. meritano strumenti dedicati e politiche coerenti idonee al raggiungimento di un approccio razionale e non ideologico alla gestione della pesca”. agci chiede una revisione urgente della proposta, affinche’ la pesca non venga relegata in fondo alla lista delle priorita’ europee. e’ tempo – conclude il comunicato – di investire in sovranita’ alimentare e qualita’ produttiva, non di sottrarre risorse strategiche.

QFP: DREI (FEDAGRIPESCA), INACCETTABILE TASSARE IMPRESE CON
FATTURATO SOPRA 100 MLN  SI PUNISCE CRESCITA E AGGREGAZIONE

“la prospettiva di recuperare risorse per il bilancio ue attraverso una tassazione alle imprese che fatturano piu’ di 100 milioni di euro va a colpire proprio le aziende virtuose che in questi anni hanno fatto investimenti per crescere dimensionalmente e strutturarsi per essere piu’ competitive sui mercati internazionali. se la tassazione, come pare confermato, sara’ basata sul fatturato e non sugli utili delle imprese, sarebbe davvero un colpo insostenibile per le nostre cooperative. si tratta di una proposta davvero inaccettabile che punisce la crescita e l’aggregazione e che speriamo venga cancellata in fase di discussione e approvazione da parte del consiglio e del parlamento ue”. lo afferma in un comunicato il presidente di fedagripesca confcooperative raffaele DREI all’indomani della proposta del bilancio dell’unione presentata ieri dalla presidente VON DER LEYEN che contiene un’ipotesi di tassazione sulle imprese che hanno fatturati superiori a 100 milioni di euro, senza distinzione di comparto. “la distintivita’ delle nostre associate – spiega DREI – e’ che sono cooperative che non hanno un interesse privato, non delocalizzano e hanno come mission costitutiva di distribuire ricchezza tra migliaia di piccole imprese agricole aggregandole”. “non solo: in questi anni – prosegue – la nostra organizzazione ha lavorato attivamente per stimolare le nostre associate a compiere ulteriori processi di aggregazione, perche’ riteniamo che solo consolidando percorsi di crescita dimensionali si puo’ rafforzare la presenza sui mercati esteri rafforzando la propria competitivita’”. “tra le nostre cooperative ci sono oltre 60 imprese con ricavi superiore a 100 milioni che fatturano complessivamente piu’ di 22 miliardi di euro- continua il presidente -. e’ in gran parte in mano alle filiere cooperative l’export di comparti strategici del nostro agroalimentare, come i formaggi, il vino e l’ortofrutta. sono cooperativi anche molti marchi storici del made in italy famosi in tutto il mondo”. ed ora arriva “un colpo pesantissimo che, oltre a punire migliaia di aziende virtuose che in questi anni hanno distribuito ricchezza nelle nostre comunita’, appare come un ulteriore segnale contraddittorio dell’europa, che invece di sostenere le aziende costrette ad affrontare uno scenario economico sempre piu’ preoccupante e drammatico a causa dei nuovi dazi alle esportazioni, decide di penalizzarle ulteriormente togliendo loro marginalita’”, conclude DREI.

QFP: GUARALDI (FLAI CGIL), INACCETTABILE PROPOSTA SMANTELLAMENTO
PAC E’ MIOPE E DANNEGGIA LAVORATORI E AMBIENTE

“e’ inaccettabile la proposta di smantellamento della pac, il taglio del 20% delle risorse per l’agricoltura europea che si profila all’orizzonte e’ un segno di miopia che frena il rinnovamento necessario ad uno dei settori strategici dell’unione. in questo modo si baratta il sostegno al settore che produce uno dei principali ‘beni comuni’, il cibo, col finanziamento del peggior mercato di morte, l’industria bellica, nell’ambito di un’irresponsabile corsa al riarmo”. lo dichiara in un comunicato silvia GUARALDI, segretaria nazionale flai cgil, commentando la proposta di bilancio pluriennale dell’ue 2028-2034 presentata ieri dalla commissione europea. “l’istituzione di un fondo unico dove far convergere le spese per la politica agricola comune e quelle per i fondi di coesione, la maggior discrezionalita’ dei governi centrali su queste voci di bilancio e il mantra della semplificazione utilizzato per presentare anche questa operazione sono segnali allarmanti di un disimpegno rispetto alle sfide della sostenibilita’ ambientale e sociale dell’agricoltura – prosegue GUARALDI -. una ‘nazionalizzazione della pac’ rischierebbe poi di creare un pericoloso accentramento a danno delle istanze delle comunita’ locali europee. per non parlare del pericolo di nuove forme di dumping tra i diversi stati dell’unione”. “e’ necessaria una pac che guidi in modo efficace la transizione ambientale e che fornisca risposte alle aree interne a rischio di spopolamento e di dissesto idrogeologico – dice ancora la segretaria nazionale flai cgil -. di tutto cio’ non vediamo traccia, cosi’ come non si vede all’orizzonte una sufficiente redistribuzione delle risorse europee verso chi svolge in agricoltura una funzione sociale essenziale e verso chi rischia di essere strangolato dalle dinamiche di mercato”. “nel frattempo – conclude GUARALDI – nella proposta di riforma della pac il capitolo del lavoro agricolo risulta ancora una volta marginale. l’indicatore dell’occupazione non viene considerato tra i parametri per definire il valore del sostegno e non viene rafforzata la condizionalita’ sociale, anzi, il rischio e’ che con la scusa della semplificazione si vada incontro ad una deregolamentazione a danno della legalita’ e della dignita’ dei lavoratori e lavoratrici del comparto”.

QFP: OGGI AL PARLAMENTO UE CONFRONTO COMMISSIONE
SVILUPPO REGIONALE CON FITTO

“oggi gli eurodeputati per lo sviluppo regionale ed il vicepresidente esecutivo della commissione raffaele FITTO hanno discusso le proposte recentemente presentate per il prossimo bilancio a lungo termine dell’ue”, informa un comunicato stampa. al termine del dibattito, il presidente della commissione per lo sviluppo regionale dragoș BENEA ha dichiarato: “abbiamo ascoltato attentamente la presentazione odierna di FITTO e analizzeremo approfonditamente le proposte della commissione europea nelle prossime settimane. desideriamo rassicurare i cittadini dell’ue che, in qualita’ di colegislatori, faremo tutto il necessario per realizzare una politica di coesione post-2027 che continui ad affrontare le esigenze e le sfide di tutte le regioni dell’ue e apporti miglioramenti tangibili alla qualita’ della loro vita”.

QFP: BADURSI (ITALIA ORTOFRUTTA), SCONCERTO PER PROPOSTE BRUXELLES
COSI’ SI SMANTELLA AGRICOLTURA BISOGNA REAGIRE SUBITO

“la nuova proposta di bilancio a lungo termine dell’ue (2027-2034), presentata a bruxelles il 16 luglio (una data gia’ battezzata come il ‘mercoledi’ nero dell’agricoltura europea’), prevede tagli pesanti alla spesa agricola rispetto all’attuale periodo di programmazione. sono confermate le notizie secondo cui i sussidi agricoli e gli stanziamenti per lo sviluppo regionale sono fusi in un fondo unico del valore di 865 miliardi di euro, all’interno del quale la politica agricola comune (pac) e’ stata dotata di un importo fisso protetto da riassegnazioni, per un sostegno al reddito pari a 300 miliardi di euro”. lo rende noto un comunicato di italia ortofrutta che cosi’ prosegue: “il sostegno al reddito non si riferisce esclusivamente ai pagamenti diretti, che oggi costituiscono la parte preponderante della pac, ma comprende anche le iniziative cofinanziate che facevano parte dello sviluppo rurale, ora gradualmente eliminate. secondo la commissione, l’importo di 300 miliardi di euro rappresenterebbe un minimo, circa l’80% della spesa agricola totale. in soldoni pero’, secondo i piu’ attenti osservatori di cose europee, la proposta rappresenta un taglio tra il 20 e il 30% in termini reali (considerata quindi anche l’inflazione) della spesa agricola corrente, gia’ tagliata rispetto al settennato precedente”. “questa proposta – commenta andrea BADURSI, presidente di italia ortofrutta unione nazionale, che rappresenta 156 op ortofrutticole del nostro paese per un fatturato espresso di 2,7 miliardi – ci lascia contrari e contrariati e sembra predisposta da chi non sa cosa sia l’agricoltura, quale valore rappresenti non solo per i produttori agricoli ma per i cittadini e i territori dell’europa. se tale proposta non verra’ modificata profondamente nel dibattito dei prossimi mesi, avremo conseguenze drammatiche con l’unione che si aprira’ ulteriormente ai prodotti agricoli di importazione. non riusciamo a capire che logica ci sia in una strategia che mette in discussione dalle fondamenta l’organizzazione comune di mercato (ocm) arrivando a smantellare l’agricoltura europea”. “nonostante le dichiarazioni del commissario ue per l’agricoltura christophe HANSEN (‘il denaro che arriva direttamente agli agricoltori non viene tagliato’), la proposta – continua il comunicato – riflette infatti una linea strategica che penalizza pesantemente il settore primario e puo’ avere, se confermata, conseguenze nefaste per l’intera economia dell’unione e per gli stessi consumatori europei. sono lontani anni luce gli anni ’80, quando la pac rappresentava piu’ del 70% del bilancio dell’unione”. italia ortofrutta condivide la reazione dell’eurodeputato herbert DORFMANN, appartenente al partito popolare europeo (ppe) di HANSEN e VON DER LEYEN, che si e’ rivolto ai suoi compagni di partito con queste parole: “state raddoppiando il quadro finanziario pluriennale, ma state proponendo un taglio del 25% alla pac. non cercate di venderci questo come un successo”. “la possibilita’ che si arrivi a modifiche profonde della proposta di nuovo bilancio pluriennale presentata mercoledi’ – riprende il comunicato – fortunatamente ci sono. sia pur per motivi diversi, infatti, la proposta lascia insoddisfatti un po’ tutti: il parlamento ue, il comitato delle regioni e gli stati”. “non fermiamoci alle prime reazioni contrariate – sottolinea BADURSI – perche’ va fatta una pressione straordinaria e costante su bruxelles per ricollocare l’agricoltura nella sua giusta dimensione”. “come si puo’ pensare ad un’europa che produce meno cibo per i suoi cittadini, che butta alle ortiche tradizioni, saperi, tipicita’, innovazioni che fanno dell’agricoltura europea e dei suoi prodotti un’eccellenza probabilmente senza pari nel mondo. condividiamo la posizione allarmata di simona CASELLI, capo affari europei di legacoop agroalimentare quando parla di scelte inopinabili e terrificanti, e chiediamo alle istituzioni che ci rappresentano di agire su bruxelles con la massima determinazione”, conclude BADURSI a nome di italia ortofrutta.

QFP: RISSO (TERRA VIVA), COLPO DEVASTANTE
ALL’AGRICOLTURA ASSOCIAZIONE SI MOBILITA

“‘la proposta avanzata dalla commissione europea sul nuovo quadro finanziario pluriennale 2028-2034 rappresenta un attacco diretto e inaccettabile al cuore dell’agricoltura europea’”. lo afferma in un comunicato il presidente nazionale dell’associazione cislina terra viva claudio RISSO, che continua: “dietro la retorica della semplificazione e dell’integrazione, si cela una riduzione secca del 20% delle risorse destinate alla pac, con conseguenze potenzialmente disastrose per milioni di agricoltori, soprattutto quelli delle aree interne, rurali e piu’ fragili del continente”. “il nuovo fondo europeo per la prosperita’ e la sicurezza economica, territoriale, sociale, rurale e marittima sostenibile, che accorpa in un unico contenitore oltre 540 programmi – tra cui pac, coesione, fondo sociale, politica della pesca e fondo per il clima – rischia di diventare una macchina burocratica centralizzata e distante dai bisogni reali dei territori. soprattutto, diventa lo strumento tecnico per disinnescare progressivamente la centralita’ della politica agricola comune, svuotandola di risorse, visione e autonomia”, sottolinea RISSO. “terra viva denuncia con forza questa impostazione, che di fatto apre la strada a un ridimensionamento storico del sostegno pubblico al settore agricolo, proprio nel momento in cui si chiedono piu’ impegni ambientali, piu’ innovazione e piu’ resilienza da parte delle imprese agricole”, afferma RISSO, secondo il quale “una pac accorpata e depotenziata, gestita attraverso vaghi ‘piani di partenariato’ nazionali e regionali, significa meno garanzie per gli agricoltori, piu’ discrezionalita’ politica, e un pericoloso allontanamento dai principi fondativi dell’unione europea: coesione, solidarieta’, pari dignita’ tra territori”. “a partire da oggi terra viva avviera’ una mobilitazione nazionale ed europea per fermare questa deriva”, fa sapere RISSO, che conclude: “chiediamo a tutte le forze politiche italiane, alle associazioni di categoria, ai rappresentanti del parlamento europeo, di opporsi con decisione a questa proposta che colpisce al cuore il lavoro agricolo. al ministero dell’agricoltura italiano chiediamo di attivarsi immediatamente: non e’ accettabile che si discuta del futuro dell’agricoltura europea senza una presa di posizione netta da parte dell’italia. e’ tempo di trattare, di fare fronte comune, di difendere gli agricoltori italiani ed europei da un futuro di marginalita’ e di incertezza. terra viva non restera’ a guardare. se l’europa scegliera’ la via del taglio alle campagne, noi risponderemo con forza, determinazione e proposte alternative, mettendo al centro il lavoro agricolo, la sovranita’ alimentare e la giustizia sociale nei territori”.

QFP: ACLI TERRA AL FIANCO DI COLDIRETTI
CONTRO IL TAGLIO ALLA PAC

“acli terra esprime forte preoccupazione per l’annunciato taglio del 20% alle risorse destinate alla politica agricola comune (pac), contenuto nella proposta di bilancio dell’unione europea”. lo rende noto un comunicato di acli terra, che cosi’ prosegue: “una misura che, se confermata, rappresenterebbe un durissimo colpo per l’agricoltura italiana ed europea, gia’ provata da anni di crisi economiche, instabilita’ geopolitiche e transizioni ambientali complesse. acli terra si unisce al grido d’allarme lanciato da coldiretti, riconoscendo nella loro posizione una voce autorevole e lucida in difesa del comparto agricolo nazionale. ‘apprezzo e condivido le parole del presidente di coldiretti, ettore PRANDINI – dichiara nicola TAVOLETTA, presidente nazionale di acli terra -. di fronte a una riduzione cosi’ pesante delle risorse destinate alla pac, occorre costruire un fronte comune tra tutte le forze rappresentative del mondo agricolo e rurale. l’agricoltura non puo’ essere marginalizzata: e’ presidio sociale, custode dell’ambiente e leva strategica per la sovranita’ alimentare dell’europa’. TAVOLETTA sottolinea come sia indispensabile che il governo italiano si faccia portavoce di questa istanza nelle sedi comunitarie, opponendosi con fermezza a una scelta miope e sbilanciata, che rischia di compromettere il futuro di milioni di agricoltori e di comunita’ rurali”.

QFP: MAMMUCCINI (FEDERBIO),  NO A  PROPOSTA PAC  SU AMBIENTE
CLIMA E BENESSERE ANIMALE SERVE CHIARA DESTINAZIONE FONDI

“federbio esprime una forte critica alla proposta di riforma della pac per il periodo 2028-2034 presentata ieri dalla commissione europea, allineandosi pienamente alla posizione di ifoam organics europe, la federazione europea del movimento del biologico. a suscitare grandi perplessita’ e’ la destinazione del bilancio esclusivamente al sostegno al reddito sotto forma di pagamenti a superficie, lasciando agli stati membri il compito di finanziare le misure agroambientali. come ifoam oe, federbio ribadisce l’importanza di destinare in modo vincolante non meno del 30% dei fondi pac ad ambiente, clima e benessere animale, per supportare un percorso chiaro e stabile verso la sostenibilita’ ambientale e la tutela dei servizi ecosistemici compresa l’agricoltura biologica”. lo rende noto un comunicato stampa di federbio che cosi’ prosegue: “anche uno degli aspetti che valutiamo positivamente, come il riconoscimento del valore strategico dell’agricoltura biologica inserito nella pac post-2027, rischia di non produrre alcun risultato concreto senza essere vincolato a un budget dedicato alle azioni ambientali che investano sull’agroecologia a partire dalle produzioni biologiche. passare dall’obiettivo del raggiungimento del 25% di superfice coltivata a biologico dell’attuale programmazione dei fondi a scelte di questa natura rappresenta una contraddizione incomprensibile”. “riteniamo questa proposta sulla pac un grave passo indietro sul fonte della sostenibilita’ e della transizione verso modelli agroecologici – sottolinea maria grazia MAMMUCCINI, presidente di federbio – oltre a un taglio dei fondi destinati alla pac in una fase di grandi difficolta’ per tutti gli agricoltori, la scelta di assegnare le risorse del bilancio esclusivamente ai pagamenti a superficie, non solo penalizza chi fa agricoltura biologica, ma e’ anche inadeguato per la valorizzazione delterritorio rurale e delle aree interne e per rispondere alle sfide ambientali e sociali dei prossimi anni. senza un chiaro orientamento alla sostenibilita’ si rischia che la pac generi una pericolosa corsa al ribasso tra gli stati membri, con conseguenze gravi per la sovranita’ alimentare e un progressivo disimpegno dalle politiche ambientali. le grandi difficolta’ che stanno attraversando gli agricoltori vanno affrontate con approcci innovativi, come l’agroecologia, i sistemi locali di produzione e di consumo del cibo che mettano al centro agricoltori e cittadini. puntare sull’agricoltura biologica offre benefici d’interesse collettivo come la tutela della salute e della biodiversita’, una migliore redditivita’, favorisce l’occupazione femminile ed il ricambio generazionale, rilanciando le aree rurali. per questo chiediamo che i fondi pac siano vincolati in modo chiaro alla protezione ambientale, alla lotta al cambiamento climatico e al benessere animale, a sostegno di un’autentica transizione ecologica. senza un adeguato incentivo economico, la sostenibilita’ rischia di rimanere un’opzione marginale anziche’ diventare la scelta strategica per il futuro”.

QFP: ASSALZOO, NO AL FONDO UNICO MINACCIA
ALLA SICUREZZA ALIMENTARE EUROPEA

“assalzoo condivide pienamente le preoccupazioni espresse da tutto il mondo agricolo italiano ed europeo sulla proposta della commissione europea di istituire un fondo unico per la pac e la coesione nel prossimo bilancio pluriennale”. lo afferma in un comunicato massimo ZANIN, presidente dell’associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici. “non si tratta solo di un problema tecnico, ma di una miopia strategica – prosegue ZANIN -. in un contesto globale segnato da instabilita’ geopolitica, crisi energetiche e rischi di inflazione alimentare, mettere in discussione un adeguato sostegno al sistema agricolo europeo significa indebolire dalle fondamenta la nostra sicurezza alimentare e la coesione sociale dell’unione europea”. “l’agricoltura e la zootecnia – prosegue il comunicato – rappresentano un pilastro non solo economico, ma anche culturale e identitario dell’europa e, in modo particolare, dell’italia. tagliare risorse o fonderle in strumenti meno efficaci equivale ad aggravare la gia’ preoccupante dipendenza da importazioni di molte materie prime strategiche”. “senza un’agricoltura forte, produttiva e sostenibile non esiste transizione ecologica, non esiste sicurezza, non esiste sovranita’ alimentare -, afferma ZANIN -. e proprio in un momento in cui aumentano le incertezze globali e le tensioni sui mercati, e’ dovere della politica rafforzare e non indebolire, i presidi strategici del nostro sistema agroalimentare come la pac”. “assalzoo – continua il comunicato – ribadisce dunque la necessita’ di un immediato confronto aperto e trasparente che coinvolga l’intera filiera agroalimentare, in prima istanza con il governo italiano, affinche’ sostenga misure di politica agricola capaci di garantire la produttivita’ e la competitivita’ delle aziende agricole e zootecniche italiane, e, con la commissione europea per una pac lungimirante e coerente con i principi della resilienza produttiva, della sostenibilita’ e della sicurezza alimentare”. “auspichiamo con determinazione l’apertura urgente di un dialogo tra le istituzioni e i rappresentanti del settore agroalimentare – conclude ZANIN -affinche’ venga riconosciuto all’agricoltura italiana ed europea il ruolo strategico ed essenziale che le spetta: garante della nostra sovranita’ alimentare e condizione necessaria per la stabilita’ sociale dell’unione”.

QFP: PD COMAGRI CAMERA, FONDO COMUNE E TAGLI A PAC
SCELTE SBAGLIATE CHE COLPISCONO GLI AGRICOLTORI

“la proposta della commissione europea sul bilancio agricolo per il periodo 2028-2034 e’ una scelta grave e profondamente sbagliata. tagliare quasi il 20% delle risorse destinate alla politica agricola comune significa colpire al cuore uno dei pilastri storici e fondativi dell’unione cosi’ come e’ un errore diluire le risorse dentro un fondo comune. cosi’ si creano contrapposizioni e competizioni che porteranno a scelte non oggettive legate ai bisogni reali della gente e dei territori”. lo affermano in un comunicato la capogruppo pd della commissione agricoltura della camera, antonella FORATTINI e i deputati pd, stefania MARINO, andrea ROSSI, nadia ROMEO e stefano VACCARI, che cosi’ proseguono: “e’ inaccettabile che a fronte delle sfide climatiche, economiche e geopolitiche che il settore primario si trova ad affrontare, si scelga proprio di ridimensionare gli strumenti che finora hanno garantito produzione alimentare di qualita’, sicurezza, coesione sociale e presidio del territorio nel contesto di una equa e sostenibile transizione ecologica. la proposta della presidente VON DER LEYEN e del commissario FITTO di trasformare la pac in una generica ‘linea guida’ per i piani nazionali e’ un vero e proprio arretramento politico e culturale, che nega il ruolo dell’agricoltura come leva strategica per il futuro dell’europa. privare regioni, agricoltori e comunita’ rurali della possibilita’ di programmare e investire significa abbandonare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e sostenibilita’ ambientale. questa rinazionalizzazione mascherata e’ un regalo alle destre nazionaliste, che non aspettano altro che vedere l’europa ritirarsi dai suoi compiti piu’ nobili. invece di indebolire la pac, la commissione dovrebbe rafforzarla, ascoltando chi nei territori ha esperienza diretta dei bisogni delle imprese agricole e delle filiere agroalimentari. il partito democratico si opporra’ con fermezza a questa impostazione. l’agricoltura non e’ un capitolo di spesa da tagliare, ma una scelta strategica per lo sviluppo, la qualita’ della vita e la sovranita’ alimentare del continente europeo. difendere la pac significa difendere l’europa. servivano – concludono – altre scelte economiche e vedremo se ora il ministro francesco LOLLOBRIGIDA, FITTO e il governo italiano sapranno esprimere con forza la loro contrarieta’ nel successivo percorso parlamentare per scongiurare questo scenario o si gireranno dall’altra parte come hanno fatto con i dazi per non disturbare gli alleati sovranisti. li misureremo sul campo”.

QFP: BERGESIO (LEGA), NO AI TAGLI ALLA
PAC PRESENTATO ODG IN REGIONI E COMUNI

“la lega presenta in regioni, comuni e parlamento l’ordine del giorno per fermare i tagli di ursula all’agricoltura italiana”. lo afferma in un comunicato il senatore giorgio maria BERGESIO, responsabile dipartimento agricoltura della lega e vicepresidente della commissione agricoltura a palazzo madama. “l’idea della commissione di creare un fondo unico, includendo le risorse della pac, rappresenta l’ennesimo attacco ai nostri agricoltori, gia’ vessati dalle follie pseudo-ecologiste e dai vincoli burocratici; la politica agricola comune ha bisogno di risorse specifiche: diciamo ‘no’ ai tagli e alla burocrazia”, conclude BERGESIO.

QFP: M5S, QUASI 90 MLD DI TAGLI
NUOVA PAC E’ COLPO DI GRAZIA

“le notizie che arrivano in merito alla nuova politica agricola comune annunciata da ursula VON DER LEYEN sono semplicemente drammatiche”. lo scrivono in un comunicato i parlamentari del movimento 5 stelle alessandro CARAMIELLO (m5s), susanna CHERCHI, sergio COSTA, dolores BEVILACQUA, sabrina LICHERI e gisella NATURALE, che cosi’ proseguono: “la presidente della commissione ue ha parlato di 300 miliardi di stanziamento, confermando le indiscrezioni che parlavano di ingenti tagli. la cifra totale scende addirittura di quasi 90 miliardi, una somma indecente. ursula prova a mitigare parlando di raddoppio del fondo di riserva per le aziende in crisi, ma parliamo di qualche centinaio di milione di fronte a quasi 90 miliardi di tagli: ridicole briciole. e a peggiorare ulteriormente uno scenario gia’ sciagurato c’e’ il fatto che la pac come la conoscevamo non esistera’ piu’, perche’ sara’ inglobata in un fondo che comprendera’ anche la coesione e quindi l’agricoltura finira’ per andare in concorrenza con altri settori strategici per il futuro europeo. in un momento nel quale il comparto agricolo soffre gia’ terribilmente e imprenditori e lavoratori agricoli europei – e italiani in primis – si trovano a lottare per sopravvivere, la nuova pac firmata VON DER LEYEN assomiglia a un definitivo colpo di grazia”.

QFP: CANER (VENETO), NO A RIFORMA PAC APPOGGIO
PER PROTESTE AGRICOLTORI A BRUXELLES

“‘da una parte l’europa, che vuole accorpare le risorse per lo sviluppo rurale e quelle per il sostegno al reddito, snaturando la politica agricola comune (pac). dall’altra parte il veneto, che usando con virtuosita’ i fondi per lo sviluppo rurale e’ riuscito ad aumentare del 10% il numero di neo insediati in agricoltura, 60 dei quali in area montana. questa non e’ l’europa che ci serve: bene fanno quindi i giovani imprenditori veneti a manifestare in questi giorni davanti alla commissione europea a bruxelles contro un bilancio che per la prima volta dal 1962 non avra’ piu’ un budget destinato alla produzione di cibo e alla sicurezza alimentare’. nel sostenere le proteste dei giovani agricoltori, che manifestano all’esterno della sede della commissione europea a bruxelles, l’assessore regionale all’agricoltura federico CANER annuncia l’approvazione della graduatoria per le domande finanziate da fondi csr per l’insediamento di nuovi imprenditori della terra”. lo rende noto un comunicato della regione veneto, che cosi’ prosegue: “l’importo totale messo a bando e’ di 45.827.551,63 euro, di cui 13.440.000 per il primo insediamento e la somma rimanente per gli investimenti. sono stati finanziati 336 giovani, 60 dei quali attivi in aree montane. il numero dei neo insediati segna un incremento del 10% rispetto all’anno scorso (quando furono 306), segnale particolarmente significativo di interesse per la terra e le opportunita’ occupazionali, innovative e di sviluppo. la regione, grazie al raddoppio delle risorse messe a bando, riuscira’ a finanziare tutte le domande ammesse in graduatoria. ‘sarebbe bello che l’europa accompagnasse, come fa il veneto, le idee dei nostri ragazzi – sottolinea CANER -. purtroppo invece il bilancio appena presentato dalla commissione prevede lo smantellamento della pac per un nuovo ‘fondo nazionale’ che sosterra’ diverse priorita’ penalizzando le nostre aziende ed aprendo ai prodotti esteri anche senza standard minimi. noi crediamo invece che la pac debba aiutare le imprese agricole, chi produce eccellenza e chi investe sulla terra che per il veneto e’ identita’. non e’ l’europa che vogliamo quella che taglia fondi agli agricoltori, in particolare ai giovani, a vantaggio di altri interessi’.”.

QFP: WWF, COMMISSIONE UE DIMENTICA CRISI
DEL CLIMA E DELLA BIODIVERSITA’

“la proposta di riforma della pac presentata dalla commissione ue prevede un budget di 300 miliardi con un taglio del 20%, resta un programma comune autonomo per i pagamenti diretti e gestione del rischio, ma una nazionalizzazione dello sviluppo rurale, una flessibilita’ “senza vincoli” che elimina impegni obbligatori per il clima e l’ambiente. in definitiva una futura pac destinata a ridurre la produzione agroalimentare sostenibile”, sostiene in un comunicato wwf italia che aggiunge “la commissione europea sembra aver dimenticato le crisi climatiche e della biodiversita’ che stanno gia’ causando vittime e costando milioni di euro, colpendo in particolare proprio l’agricoltura”.

QFP: GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA), VON DER LEYEN STA SMANTELLANDO
UE. SIAMO DI FRONTE A DICHIARAZIONE DI GUERRA A AGRICOLTURA

“non siamo per nulla d’accordo con la presidente della commissione ue ursula VON DER LEYEN: l’agricoltura non sara’ rafforzata se con il prossimo bilancio si taglia di 86 miliardi il budget relativo ai pagamenti diretti agli agricoltori. i 300 miliardi annunciati, rispetto ai 386 del periodo 2021/2027, non sono sufficienti ad affrontare le emergenze e le sfide che il settore primario europeo sta vivendo”. e’ il commento del presidente di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI, ospite a sky tg24 economia, alla presentazione del quadro finanziario pluriennale europeo. “quanto presentato oggi dimostra che la commissione non e’ attenta al mondo dell’agricoltura, e non investire in agricoltura significa mettere in difficolta’ le nostre produzioni e i cittadini, che non potranno piu’ acquistare prodotti alimentari sicuri e di qualita’”, ha dichiarato. “siamo di fronte a una vera e propria dichiarazione di guerra, ne prendiamo atto. le parole di VON DER LEYEN sul ruolo strategico del settore primario pronunciate in campagna elettorale stridono con quanto affermato oggi: la presidente sosteneva di essere un punto di riferimento per gli agricoltori, ma non e’ cosi'”, aggiunge GIANSANTI. “questo pomeriggio in piazza a bruxelles eravamo ben oltre quanto preventivato. siamo sicuri che a settembre saremo molti di piu’ per difendere le imprese agricole, la sicurezza alimentare e il futuro del settore primario”. “l’agricoltura da oltre 60 anni e’ alla base dell’europa: oggi VON DER LEYEN la smantella per qualche arma in piu’. stiamo rischiando di dire basta a una visione comune: e’ l’inizio del processo di smantellamento dell’ue. la presidente si sta prendendo una responsabilita’ incredibile”, conclude il presidente di confagricoltura.

QFP: FINI (CIA), VERGOGNOSO ATTACCO ALL’AGRICOLTURA
COSI’ LA PAC E’ DISINTEGRATA

“vergognoso e indicibile attacco all’agricoltura. la pac annacquata con il fondo unico e un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore, faranno l’europa a brandelli, quando tra dazi e crisi globali la presidente ursula VON DER LEYEN aveva l’occasione unica di dare prova di credibilita’ agli europei, di rafforzare la coesione e l’autorevolezza dell’unione a difesa dell’unica leva di sviluppo e competitivita’ possibile, la sua sicurezza alimentare. cosi’, invece, la pac e’ stata disintegrata. e’ questo il commento a caldo del presidente nazionale di cia-agricoltori italiani, cristiano FINI, fuori da piazza berlaymont, davanti la sede della commissione ue a bruxelles, dove la presidente VON DER LEYEN ha appena concluso la presentazione del quadro finanziario pluriennale 2028-2034, attesa da ore dagli agricoltori della confederazione, li’ fuori in marcia con il copa-cogeca. dunque, nonostante i ritardi, nessuna buona notizia sulla proposta di riforma della pac, a matrice VON DER LEYEN fino alla fine”, informa un comunicato della cia. “ma certo arriva la dimostrazione imbarazzante che gli interessi veri di questa europa sono altri, non i conti degli agricoltori, ma tanto meno la sopravvivenza agroalimentare ue e la sua autonomia da importazioni forzate e concorrenza sleale. VON DER LEYEN avrebbe dovuto difendere l’europa e l’agricoltura, la produzione di cibo sano e accessibile a tutti dalla scellerata corsa agli armamenti. perche’ il fondo unico mettera’ in competizione i settori e gli stati membri, e a nulla servira’ la certezza dei 300 miliardi appena annunciati, meno degli attuali, quando al comparto ne sarebbero serviti da tempo molti di piu’. aspettiamo di leggere il dossier e di capire le regole del gioco, ma cosi’ e’ la fine dell’agricoltura. ci chiediamo come VON DER LEYEN intenda garantire, adesso, cibo agli europei”, ha concluso FINI.

QFP: COLDIRETTI, TAGLIO 20% PAC DISASTRO. MOBILITAZIONE PERMANENTE
PER 2 ANNI. INCONTRO URGENTE CON MELONI E LOLLOBRIGIDA

“‘un taglio del 20% delle risorse della pac e’ un disastro annunciato'”. a denunciarlo sono il presidente della coldiretti ettore PRANDINI e il segretario generale vincenzo GESMUNDO nel commentare la presentazione del nuovo quadro finanziario pluriennale 2028-2034, che prevede la diminuzione delle risorse della politica agricola comune, con l’accorpamento delle risorse per lo sviluppo rurale in un fondo unico. una scelta contro la quale i giovani agricoltori della coldiretti hanno dato vita a una protesta nel centro di bruxelles e di roma con cartelli e grandi striscioni raffiguranti la presidente della commissione che gioca con le stelle simbolo dell’unione e le scritte “benvenuti a vonderland” e “questa non e’ europa”, rende noto un comunicato stampa dell’organizzazione. “‘ha vinto la linea politica della presidente VON DER LEYEN che ha imposto ai commissari tagli draconiani – attaccano PRANDINI e GESMUNDO – sono imbarazzanti in particolare le parole del commissario all’agricoltura HANSEN che dichiara di aver salvato l’80% del budget pac. sarebbe stato piu’ dignitoso dimettersi, ammettendo una sconfitta clamorosa con un taglio di un quinto delle risorse precedenti che ha votato anche lui, garantendo l’unanimita””, prosegue il comunicato. “‘ora tocca ai capi di stato e di governo che dovranno interrompere il loro silenzio e fermare questa pericolosa deriva autocratica – proseguono – ulteriormente dimostrata da questo bilancio folle. paradossalmente dobbiamo fare appello alla regola dell’unanimita’ per salvare la democrazia europea’”, sottolinea il comunicato. “‘se i governi non si opporranno – assicurano i vertici di coldiretti – avranno anche loro la corresponsabilita’ di aver ucciso la politica agricola in europa. ormai e’ chiaro a tutti che in europa comanda solo la VON DER LEYEN, come fa XI JINPING in cina, tra l’ignavia e la mancanza di coraggio e di dignita’ dei commissari. un disegno mortale per l’agricoltura e per la tenuta democratica dell’unione, che e’ sempre piu’ sempre piu’ lontana dai suoi popoli e sempre piu’ vicina alla sua implosione'”, prosegue il comunicato. “‘sotto le macerie di questa implosione – aggiungono – resteranno le future generazioni i nostri figli e nipoti. un progetto avviato da TIMMERMANS e realizzato con spietata lucidita’ da VON DER LEYEN. ma non finisce qui – assicurano il presidente e il segretario della prima organizzazione agricola in europa – la nostra mobilitazione resta forte e permanente, perche’ non ci rassegniamo a chi vuole togliere i soldi alle imprese agricole e al cibo sano per finanziare i carri armati e rovinare la salute dei consumatori, depotenziando un settore strategico per l’europa e per l’italia in particolare, come l’agricoltura e l’agroalimentare. abbiamo davanti due anni per combattere questa deriva – concludono -, salvare gli agricoltori e scongiurare la fine del sogno europeo. chiediamo un incontro urgente alla presidente del consiglio giorgia MELONI e al ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA'”, conclude il comunicato.

QFP: COPAGRI, SU PAC PROPOSTA IRRICEVIBILE A
RISCHIO TENUTA E COMPETITIVITA’ SETTORE

“la riduzione dei fondi destinati all’agricoltura, legata al taglio del bilancio comunitario, unitamente all’accorpamento della pac in un fondo unico in cui far confluire risorse destinate ad altri obiettivi, mette seriamente a rischio la sicurezza alimentare dell’unione europea, nonche’ la tenuta e la competitivita’ delle migliaia di imprese agricole dell’ue”, sottolinea in un comunicato l’esecutivo della copagri, riunitosi stamattina a bruxelles, dove ha fra l’altro partecipato alla presentazione al parlamento europeo del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’ue e della proposta legislativa sulla pac post 2027. “oltre alle ricadute negative di quella che e’ una vera e propria rinazionalizzazione delle politiche agricole comunitarie, a destare particolare preoccupazione e’ la scomparsa di strumenti quali il fondo europeo agricolo di garanzia-feaga e il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale-feasr, da sempre fondamentali per assicurare stabilita’ alle imprese e permettere loro le necessarie attivita’ di programmazione, evidenzia l’esecutivo confederale, stigmatizzando, in particolare, l’accorpamento dei fondi del primo pilastro e del secondo pilastro della pac, ovvero i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale, con i fondi di coesione, intervento che “va a incidere sensibilmente sulla capacita’ di promuovere interventi mirati per lo sviluppo locale, l’innovazione e la sostenibilita’ ambientale”, prosegue il comunicato. “non possiamo accettare un’impostazione che non offre le adeguate garanzie per il sostegno al reddito, il ricambio generazionale, il rafforzamento degli strumenti di gestione del rischio e la promozione della sostenibilita’, da intendersi in chiave economica, ambientale e sociale, che come ripetiamo da tempo sono le priorita’ maggiormente avvertite dai produttori agricoli. una proposta irricevibile che sminuisce la regia europea, frammentando le politiche agricole e indebolendo il primario, creando evidenti disparita’ tra gli stati membri e riducendo la capacita’ dell’ue di affrontare sfide globali come la sicurezza alimentare, il cambiamento climatico e la transizione ecologica”,ha detto il presidente della copagri tommaso BATTISTA, presente da giorni a bruxelles insieme al vicepresidente giovanni BERNARDINI. “i vertici della confederazione, dopo i proficui confronti dei giorni scorsi con il vicepresidente esecutivo della commissione ue raffaele FITTO e con gli europarlamentari camilla LAURETI, stefano BONACCINI, salvatore DE MEO e carlo FIDANZA, hanno incontrato oggi gli eurodeputati antonio DECARO, daniele POLATO, nicola CAPUTO, herbert DORFMANN, nicola PROCACCINI, elena DONAZZAN, isabella TOVAGLIERI e stefano CAVEDAGNA, ai quali hanno assicurato l’impegno della copagri a ‘fare fronte comune per una pac adatta alle sfide future dell’agricoltura, dalla sostenibilita’ alla competitivita’, senza perdere la necessaria autonomia e risorse adeguate alla centralita’ del settore'”, conclude il comunicato.

QFP: DREI (FEDAGRIPESCA), DALLA COMMISSIONE UN PERICOLOSO
SEGNALE DI ABBANDONO DEL COMPARTO AGRICOLO

“la commissione ha deciso di compiere un passo indietro rinnegando di fatto l’essenza stessa dell’unione europea smantellando per la prima volta il principale pilastro della casa comune dell’unione, ovvero la politica agricola comune, l’unica vera politica che l’europa ha promosso e perseguito fin dalla sua nascita in maniera strutturale e coesa”, ha dichiarato il presidente di fedagripesca confcooperative raffaele DREI, commentando la proposta annunciata oggi dalla presidente della commissione europea ursula VON DER LEYEN sulle prospettive finanziarie post 2027. “insieme alla dotazione insufficiente destinata all’agricoltura e alla pesca, e’ grave il segnale politico di abbandono che l’europa ha dato al comparto agricolo che risulta ancora piu’ preoccupante perche’ giunge in un contesto di grande instabilita’, fortemente mutato rispetto solo a qualche anno fa, per via delle crescenti tensioni geopolitiche. il disappunto e’ forte. in attesa di approfondire meglio i contenuti della proposta, e’ evidente che portare l’attuale pac dentro un fondo unico significa di fatto smantellarla, togliendo risorse e sostegno al settore in un contesto delicatissimo in cui invece occorrerebbe fare politiche orientate alla competitivita’ delle filiere e non perseverare nell’imporre agli agricoltori europei standard produttivi elevatissimi e unici al mondo per poi non sostenere le filiere adeguatamente ed aprirsi alle importazioni da paesi terzi”, ha aggiunto DREI, che ha partecipato, insieme a una delegazione composta dai vicepresidenti della federazione, alla manifestazione organizzata questo pomeriggio dal copa-cogeca per protestare contro la proposta di bilancio pluriennale che la commissione si apprestava a rendere noto. “la decisione di bruxelles suona inoltre come una vera e proprio beffa, se ripensiamo ai messaggi rassicuranti arrivati agli agricoltori dopo gli esiti delle elezioni europee e che sembravano andassero nella direzione di ridisegnare assetti e cambi di visione strategica nelle istituzioni di bruxelles. era stata infatti la stessa presidente VON DER LEYEN, subito dopo la sua relazione, a richiamare esplicitamente il ruolo strategico dell’agricoltura”, ha aggiunto drei. rispetto alla decisione di accorpare la pac al fondo unico europeo come previsto dal national plan regulation e’ lapidario il commento del presidente di confcooperative fedagripesca: “un approccio anacronistico quello dell’europa, che in un momento storico delicatissimo per le relazioni commerciali internazionali, sceglie di non andare in una direzione unitaria, dando invece spazio a una molteplicita’ di scelte e percorsi autonomi da parte dei singoli paesi. e’ una decisione che, come detto, smonta il concetto di politica agricola comune”.

QFP: MARETTI (LEGACOOP AGROALIMENTARE), AVVERATE PEGGIORI
PREVISIONI. RISCHIO MARGINALITA’ PER PROSSIMO SECOLO

un comunicato stampa di legacoop agroalimentare informa che «’tutte le peggiori previsioni si sono avverate: riduzione dei fondi, rinazionalizzazione delle politiche, scelte che mettono in crisi il mercato interno ue, quando e’ da due anni che dicono che vogliono rafforzarlo, e che creano forti squilibri tra sistemi produttivi. perche’ oggi tra cina e stati uniti se si nazionalizzano le politiche, vuol dire avere un ruolo marginale per il prossimo secolo’. e’ categorico cristian MARETTI, presidente di legacoop agroalimentare , nel bocciare il quadro finanziario pluriennale, il bilancio della ue per il periodo 2028-2034, presentato oggi a bruxelles dalla presidente ursula VON DER LEYEN. ‘se si vogliono fare piu’ cose, ci vogliono piu’ soldi. sono stati proposti 2 trilioni, quasi il 2% del pil dell’europa, ed e’ ancor piu’ inaccettabile che con un budget quasi raddoppiato si tagli l’agricoltura’, continua MARETTI. ‘l’europa deve decidere di essere unita, coesa. emergono due visioni di europa che la VON DER LEYEN prova a conciliare ma non ci riesce. e la maggioranza del parlamento della ue, a partire dal ppe, ha la responsabilita’ di decidere quale europa volere, se quella degli stati nazionali o quella degli stati uniti d’europa’. ecco perche’, la proposta della nuova pac e’ irricevibile, e’ largamente insoddisfacente e rischia di compromettere il futuro dell’agricoltura europea. e in particolare cio’ che proprio non va e’ la riduzione da 386 miliardi a 302 miliardi di euro che sono un colpo duro per un settore gia’ messo alla prova. legacoop agroalimentare era presente a manifestare oggi a bruxelles con catiuscia MARINI responsabile politiche europee e silvia SCHIAVON ufficio politiche europee. anche simona CASELLI, responsabile degli affari europei di legacoop agroalimentare, ribadisce la contrarieta’ ‘alla massiccia rinazionalizzazione delle politiche che ci riporta indietro invece che guardare avanti, che svilisce la ue in un momento in cui invece va rafforzata di fronte al minaccioso nuovo quadro internazionale». e no al «fondo unico dove si mescolano politiche distinte e piene di specificita’ come l’agricoltura, la coesione, la ricerca, e dove lo sviluppo rurale non ha nemmeno fondi dedicati'”.

QFP: FILIERA ITALIA, VON DER LEYEN TRADISCE FILIERA
AGROALIMENTARE EUROPEA E UMILIA I COMMISSARI

“svolta gravissima per l’agroalimentare e per i cittadini europei. un profondo stravolgimento della pac, che ne compromette l’identita’ storica, la funzione economica e il carattere fondante dell’unione europea”, ha detto in un comunicato luigi SCORDAMAGLIA, amministratore delegato di filiera italia, in merito al nuovo pacchetto di proposte presentato dalla commissione europea. “fra i punti critici principali filiera italia individua: un taglio effettivo di quasi il 20% al bilancio pac; l’assorbimento della pac in un fondo unico, che la priva della sua autonomia e del suo valore fondante dell’europa; un rafforzamento unilaterale della dimensione ambientale attraverso il performance framework, a scapito delle finalita’ produttive e reddituali; una progressiva renazionalizzazione della politica agricola, attraverso strumenti ‘a’ la carte’ privi di meccanismi comuni efficaci”, spiega filiera italia. “si tratta di un duro colpo inferto, ancora prima che agli agricoltori, ai cittadini e alla democrazia europea”, dice ancora SCORDAMAGLIA. “con soli 300 miliardi di euro previsti, contro i 395 miliardi necessari per mantenere il livello 2027 o i 482,5 miliardi per quello del 2020, la proposta della commissione rappresenta un arretramento storico gravissimo. il nuovo quadro unico di performance, valido per tutte le politiche ue, cancella la natura economica della pac, sostituendola con 32 indicatori esclusivamente ambientali e sociali, senza alcun riferimento a produzione, competitivita’ o sovranita’ alimentare. inoltre, il principio del ‘do no harm’ viene esteso a tutta la pac, ma senza criteri operativi chiari. la commissione introduce anche una doppia condizionalita’: 27 regimi nazionali di condizionalita’ incrociata (art. 3) e una nuova disposizione generale che impone la priorita’ assoluta agli obiettivi climatici e ambientali. la dimensione economica viene relegata ai margini e il principio di equita’ tra agricoltori europei viene compromesso”, spiega ancora il comunicato. “insomma, si realizza il sogno di TIMMERMANS grazie a VON DER LEYEN. altrettanto inaccettabile la proposta di raccolta di risorse proprie che prevede, tra le altre cose, una tassazione ingiustificata su tutte le aziende con oltre 100 miliardi di euro di fatturato. in un momento in cui TRUMP corteggia le nostre aziende invogliandole alla delocalizzazione, VON DER LEYEN gliele consegna in braccio dando loro, con un aumento della pressione fiscale europea, una scusa per delocalizzare. insomma, grazie presidente VON DER LEYEN per una deriva dannosa non solo per l’agricoltura, ma per la tenuta del progetto europeo stesso”, ha concluso SCORDAMAGLIA.

QFP: CAPUA (AGCI AGROALIMENTARE), ALLARME PER
LA PAC COSI’ SI INDEBOLISCE IL SETTORE

“la proposta presentata oggi sulla futura politica agricola comune (pac) solleva forti preoccupazioni da parte di agci agroalimentare, che denuncia il rischio concreto di un indebolimento del settore agricolo europeo”, informa un comunicato di agci agroalimentare. “cosi’ si indebolisce l’agricoltura europea. serve un impegno ben piu’ forte”, ha detto antonello CAPUA, presidente dell’associazione, sottolineando come “la riduzione del budget previsto per la prossima pac al di sotto dei livelli attuali sia una scelta miope, contro il parere di tutte le organizzazioni agricole ue e non all’altezza delle sfide che il comparto agricolo si trova ad affrontare”. “tagliare i fondi significa compromettere la sostenibilita’ delle imprese agricole, la tenuta delle cooperative, e in ultima analisi la sicurezza e la qualita’ degli alimenti destinati ai cittadini europei”, spiega ancora agci. “la pac non e’ solo una voce di bilancio ma uno strumento strategico per garantire sviluppo, resilienza e competitivita’ al sistema agroalimentare. occorre un impegno finanziario piu’ serio e coerente con l’importanza del settore, tanto piu’ in un contesto globale segnato da crisi ambientali, geopolitiche ed economiche. agci agroalimentare chiede dunque alla commissione europea e ai governi nazionali un cambio di rotta deciso, con una pac realmente capace di sostenere la transizione ecologica, la qualita’ produttiva e il lavoro nelle aree rurali”, conclude il comunicato.

QFP: LAURETI (PD/S&D), OGGI L’EUROPA
HA PERSO UNA GRANDE OCCASIONE

“l’ue ha perso una grande occasione. pensare che, come afferma il commissario HANSEN, il bilancio post 2027 aumenta ma la pac diminuisce – 300 miliardi al posto di 380 miliardi- e’ un grave errore compiuto da questa commissione. non sono solo il 20% di fondi in meno. sono migliaia di persone che non riceveranno piu’ aiuti per produrre il nostro cibo. come facciamo a fare tutto quello che dobbiamo fare con meno fondi? rinnovo di genere e generazionale, aiuti alle piccole aziende e alle aree interne, gestione del rischio, transizione ecologica: come si creano le basi per il futuro di questo settore primario? non bastano capping e degressivita’, che pure chiediamo da tempo come socialisti, se la coperta finanziaria e’ cosi’ corta. stiamo parlando della pac del futuro, quando ci sara’ ancora piu’ bisogno di mettere al centro il reddito degli agricoltori rispetto ad ora. purtroppo oggi, insieme all’altro errore di unificare coesione e agricoltura in un unico fondo, ha perso l’agricoltura europea e ha vinto chi non crede nell’europa. dando piu’ poteri agli stati nazionali e libera scelta, il risultato sara’ che chi potra’ e vorra’ investira’ di piu’ e avra’ sempre di piu’, e chi avra’ meno risorse ne avra’ sempre meno. a perdere saranno sempre gli agricoltori e, insieme a loro, tutti i cittadini e le cittadine europee”, ha dichiarato in un comunicato camilla LAURETI, eurodeputata del pd, vicepresidente di s&d e responsabile dem per le politiche agricole.

QFP: CRESPO DIAZ (COMAGRI PE), SMANTELLARE IL
SECONDO PILASTRO SIGNIFICA SMANTELLARE LA PAC

in risposta alla proposta della commissione per la politica agricola comune (pac) per il periodo 2028-2034, la relatrice della commissione agricoltura sul futuro dell’agricoltura e della politica agricola comune post-2027, carmen CRESPO DIAZ (ppe, es), ha lanciato un forte monito sui rischi di indebolimento di una delle politiche piu’ emblematiche e strategiche dell’ue. “smantellare il secondo pilastro significa smantellare la pac. senza ricambio generazionale, senza sviluppo rurale, senza modernizzazione, non c’e’ futuro per l’agricoltura europea”, ha affermato la relatrice della commissione agri. ha auspicato una pac forte, con un bilancio proprio e un’identita’ distinta, per proteggere il settore primario e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei. “senza agricoltori, non c’e’ sovranita’ alimentare, ne’ equilibrio territoriale, ne’ coesione sociale”. CRESPO DIAZ ha inoltre duramente criticato il piano della commissione di “diluire e smantellare la pac, in particolare proponendo un approccio degressivo ai pagamenti che penalizza le aziende agricole piu’ grandi ed esclude colture chiave come cereali e uliveti, essenziali per l’alimentazione europea, le economie rurali e l’autonomia strategica”. “gli agricoltori europei hanno gia’ sopportato anni di pressioni, dagli eventi climatici estremi all’aumento dei costi e alla concorrenza globale sleale. ora e’ il momento di rafforzare, non di indebolire, la pac. questa proposta rischia di avere l’effetto opposto”, ha concluso CRESPO DIAZ. lo rende noto un comunicato stampa della commisione agricoltura del parlamento europeo.

QFP: NARDELLA (S&D), PROPOSTA COMMISSIONE INACCETTABILE
PARLAMENTO IGNORATO COSI’ AGRICOLTURA COMPROMESSA

“la proposta della commissione europea per la nuova politica agricola comune 2028-2034, presentata insieme al quadro finanziario pluriennale (qfp), con un meccanismo di nazionalizzazione, e’ largamente insoddisfacente e rischia di compromettere il futuro dell’agricoltura europea”, dichiara in un comunicato dario NARDELLA, eurodeputato s&d e coordinatore della commissione agri del parlamento europeo, durante la presentazione della proposta da parte del commissario christopher HANSEN. “in un contesto segnato da forte instabilita’ geopolitica, dazi commerciali ed inflazione persistente, gli agricoltori non possono far fronte ad ulteriori tagli agli aiuti diretti e allo sviluppo rurale. la riduzione da 386 miliardi a 302 miliardi di euro e’ un colpo duro per un settore gia’ messo alla prova”, ha detto NARDELLA che osserva come “questi aspetti negativi sovrastano anche gli elementi positivi inseriti nella proposta, come la volonta’ di riservare gli aiuti della pac agli agricoltori attivi, maggiore potenziale di semplificazione, l’aumento del sostegno ai giovani agricoltori ed un supporto diretto basato sulla regressivita’ per favorire le piccole e medie aziende agricole”. “il giudizio quindi resta complessivamente negativo, soprattutto per l’impatto congiunto della riforma pac e del nuovo qfp. l’eliminazione della struttura a due pilastri con la creazione di un fondo unico in cui annacquare tutto non semplifica ma mette a rischio l’impianto strategico della politica agricola europea come la conosciamo, spalancando la porta a una pericolosa nazionalizzazione delle scelte agricole e a forti disparita’ tra stati membri”, ha aggiunto. “ci aspettavamo dalla commissione piu’ coraggio, ambizione e visione. serviva un progetto in grado di rafforzare la resilienza del nostro sistema agricolo, di sostenere i produttori nella transizione ecologica e digitale, e di garantire l’autonomia strategica dell’unione europea. cosi’ non e’. l’agricoltura non puo’ essere trattata come una voce accessoria del bilancio. servono risorse adeguate, strumenti efficaci e una strategia comune chiara e ambiziosa. continueremo a batterci perche’ il parlamento europeo faccia la sua parte per correggere questa impostazione profondamente sbagliata”, ha concluso NARDELLA.

QFP: VIA CAMPESINA, GLI AGRICOLTORI RESPINGONO
LA DISASTROSA PROPOSTA DI BILANCIO

“l’ecvc e le sue organizzazioni affiliate respingono le disastrose proposte di bilancio per il qfp e la pac presentate oggi, che ignorano completamente le richieste di tutti gli attori del settore agroalimentare di un bilancio pac solido e di misure di regolamentazione del mercato volte a garantire prezzi equi per gli agricoltori. le proposte tradiscono sia le promesse fatte agli agricoltori sia gli obiettivi politici dell’ue nell’ambito del dialogo strategico e della visione per l’agricoltura del commissario HANSEN, e dimostrano una chiara mancanza di investimenti per la sicurezza dell’europa e del suo sistema alimentare”, lo rende noto un comunicato stampa di via campesina.