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“la formazione nel settore agroalimentare costituisce una leva strategica per potenziare la produttivita’ delle imprese e contribuire alla’emancipazione dei lavoratori. e’ il messaggio lanciato da foragri nel corso del workshop ‘verso un patto europeo sulla formazione in agricoltura’ tenutosi al parlamento europeo di bruxelles”. lo rende noto un comunicato di foragri, che cosi’ prosegue: “essere resilienti e ‘antifragili’ in questo mondo per l’agroalimentare europeo significa scommettere sul capitale umano che lo caratterizza’, ha dichiarato il presidente di foragri vincenzo CONSO. CONSO e’ intervenuto di fronte a rappresentati del comparto italiano, tra cui il presidente di copa e confagricoltura massimiliano GIANSANTI, delle parti sociali europee, come la presidente di geopa claudia MERLINO e il segretario generale di effat enrico SOMAGLIA, e diversi europarlamentari italiani: herbert DORFMANN, carlo FIDANZA, camilla LAURETI e dario NARDELLA. presente all’incontro anche la vicepresidente del parlamento europeo antonella SBERNA. i rappresentanti delle organizzazioni e gli europarlamentari intervenuti hanno tutti convenuto sul fatto che la formazione in agricoltura possa rappresentare un investimento strategico per il settore e le sfide che si trova ad affrontare, soprattutto in un contesto come quello attuale segnato da instabilita’ geopolitica, guerre commerciali e transizioni verde e digitale. l’iniziativa di foragri, il fondo paritetico nazionale per la formazione continua in agricoltura, e’ giunto in un momento cruciale per il futuro del settore agroalimentare, alla vigilia delle proposte per il nuovo bilancio ue 2028-2034 e per la nuova politica agricola comune. all’incontro hanno preso parte rappresentanti di tutte le organizzazioni del fondo, costituito dalle parti sociali del comparto agricolo: confagricoltura, coldiretti, cia, cgil, cisl, uil e confederdia. foragri ha sollevato in particolar modo tre temi, nel corso del workshop: gli aiuti di stato nella formazione, la formazione nella nuova pac e il prelievo forzoso nella formazione finanziata dalla bilateralita’. ‘auspichiamo percio’ una revisione del regolamento gber per incentivare le aziende a investire nella formazione dei lavoratori, come ipotizzato nella comunicazione ‘the union of skills”, ha dichiarato CONSO in merito al primo tema. per il secondo tema, foragri auspica che vengano stanziate le risorse necessarie al tema della formazione all’interno del piu’ ampio budget della pac. ‘in questo modo, la pac potrebbe diventare un vero e proprio motore di sviluppo per un’agricoltura sostenibile, innovativa e socialmente inclusiva’, ha spiegato CONSO. infine, il problema del prelievo forzoso sui fondi interprofessionali per la formazione continua. il legislatore italiano, con una norma introdotta nel 2014, stabilisce una trattenuta di circa 120 milioni di euro (quasi il 20% delle risorse totali) da effettuarsi sui contributi che l’inps riassegna ai fondi bilaterali per la formazione a seguito della scelta indicata dai datori di lavoro. la norma nasceva per finanziare politiche attive e passive del lavoro ma nella pratica ha contribuito a finanziare la spesa generale dello stato perdendo la sua finalita’ originale. tra il 2021 e il 2023 i governi che si sono succeduti hanno restituito la cifra ai fondi, a patto che questi ultimi la usassero per finanziare formazione ai cassintegrati. ‘una richiesta che lascia molto perplessi quando si parla di agricoltura perche’e’ il sistema del lavoro nel settore vive cronicamente di fasi di stagionalita”, ha spiegato CONSO. per questo, foragri auspica una cultura diffusa della formazione che, a partire dalla conoscenza concreta dei meccanismi di erogazione della formazione finanziata e dei settori economici, consenta ai fondi bilaterali di gestire appieno la disponibilita’ delle proprie risorse, al servizio delle imprese e dei lavoratori”.