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“in un momento storico nel quale il nostro sistema agricolo e l’immenso patrimonio di biodiversita’ della nostra terra custodito anche dalle aree boschive vanno difesi dal pericolo incendi, dagli eventi meteorologici estremi e dalla xylella, occorre dare qualita’ al lavoro forestale, proseguendo nel percorso avviato con la regione puglia e con arif per superare i rapporti di lavoro a tempo determinato e offrire una prospettiva di futuro ai 360 lavoratori che profondono un impegno a difesa del nostro territorio”, ha detto in un comunicato pietro BUONGIORNO, segretario generale uila puglia, intervenendo nel dibattito di questi giorni, alla luce dell’emergenza incendi che la regione sta affrontando, interessata da nord a sud anche per la presenza di forti venti. tra le aree maggiormente colpite la provincia di foggia, con focolai a monte sant’angelo e sul versante ai confini col molise tra chieuti e serracapriola. ma ad essere danneggiate sono state tutte le province, da bari a lecce passando per taranto, ai confini col metapontino. “piu’ di 150 ettari bruciati in un solo giorno confermano purtroppo un trend che vede un aumento costante degli incendi boschivi. secondo i dati del piano aib 2023-2025, considerando gli ultimi 10 anni, la puglia e’ la quinta regione italiana per numero di incendi boschivi e la quarta per superficie totale percorsa dal fuoco, dopo sicilia, sardegna e calabria. per quanto riguarda la superficie boscata percorsa, si posiziona al sesto posto. analizzando gli incendi di estensione superiore ai 30 ettari (dati effis) dal 2008 al 2021, la puglia si colloca al sesto posto a livello nazionale per superficie totale percorsa dal fuoco. in questo periodo, si sono verificati circa 120 incendi di dimensioni superiori ai 30 ettari, con una media di circa 150 ettari per evento e 8.5 eventi all’anno. e i dati di questi giorni sono allineati a queste dimensioni”, ha aggiunto BUONGIORNO. “un trend che trova riscontri anche nei fenomeni di tipo macro che stanno coinvolgendo il nostro ecosistema regionale. nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni. ogni rogo costa ai cittadini oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. una situazione che aggrava il conto dei danni causati dalla siccita’ con la mancanza di precipitazioni che in puglia sono le piu’ basse d’italia, una vera e propria emergenza per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica”, spiega ancora il segretario uila puglia. “le conseguenze, infatti, sono drammatiche in termini ambientali a causa delle fiamme che fanno salire la temperatura fino ad oltre 750 gradi, provocando effetti devastanti come il deterioramento del suolo, la scomparsa della biodiversita’, il degrado ecologico, la perdita di produzioni legnose e non legnose, il disordine idrogeologico, i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di anidride carbonica, l’inquinamento da fumi e la distruzione della fauna”, afferma il comunicato. “e’ importante sottolineare l’enorme sforzo di vigili del fuoco e protezione civile che, congiuntamente ai lavoratori di arif, sono impegnati ad arginare le fiamme che interessano vaste aree di pregio naturalistico, paesaggistico e turistico, oltre che produttivo, con soccorsi e interventi che raggiungono anche le zone piu’ impervie per spegnere focolai, dove le fiamme mandano in fumo interi campi di grano, alberi e colture. come organizzazione sindacale abbiamo plaudito agli sforzi posti in essere dall’assessorato regionale all’agricoltura guidato dall’assessore PENTASSUGLIA nel dare slancio ad un percorso teso a superare la fase di somministrazione con la chiamata diretta da parte dell’agenzia irriguo e forestale pugliese. ora, pero’, servono ulteriori scelte audaci, volte a dare una risposta ai lavoratori sul fronte di una stabilizzazione. le emergenze non sono piu’ emergenze, ma accadimenti scontati e prevedibili. cio’ dimostra che bisogna cambiare approccio alla gestione del fenomeno superando una volta per tutte la stagionalita’ ed impegnandosi a porre in essere in maniera concreta una vera pianificazione delle attivita’ di prevenzione che sono propedeutiche ad una corretta gestione degli incendi. misure che comprendono la creazione di fasce di protezione, la manutenzione delle aree circostanti e l’implementazione di sistemi di controllo degli incendi: per fare questo dobbiamo andare oltre, una volta per tutte, il concetto di stagionalita’, lavorando nell’ottica di una stabilizzazione del personale”, ha concluso BUONGIORNO.