MA E’ INCOGNITA METEO
Italia divisa in due: in Puglia -20% a causa della siccità, superfici
in crescita al Nord
È iniziata la raccolta del pomodoro Made in Italy con le prime stime
che danno la produzione in leggero aumento (+5%) rispetto allo scorso
anno anche se pesano le incognite legate al clima, a partire dalla
siccità al Sud. A dare le previsioni della campagna della “pummarola”
è la Coldiretti, con le operazioni che stanno entrando nel vivo nelle
principali regioni produttrici, dalla Lombardia all’Emilia Romagna,
dalla Campania alla Puglia.
Secondo l’analisi di Coldiretti su stime del Wptc (World processing
tomato council) si prevede un raccolto in Italia pari a 5,6 milioni di
tonnellate, ma tutto dipende dall’andamento climatico dei prossimi
mesi, considerate le sempre più ricorrenti anomali climatiche, tra
caldo record e violenti rovesci. E intanto si registra un aumento dei
costi di produzione che sta mettendo in difficoltà molte aziende.
Il pomodoro italiano non è solo un simbolo della dieta mediterranea e
della cucina tradizionale candidata all’Unesco, ma anche un pilastro
dell’agroalimentare nazionale. Secondo l’analisi di Coldiretti, il
comparto ha generato 5 miliardi di euro di fatturato lo scorso anno.
La filiera coinvolge circa 7.000 aziende agricole, oltre 100 imprese
di trasformazione e 10.000 addetti, distribuiti su circa 70.000 ettari
coltivati.
In Lombardia – precisa la Coldiretti – ci si attende una stagione
migliore rispetto a quella dello scorso anno, quando nubifragi e
trombe d’aria avevano compromesso le rese finali. Sull’aumento del 15%
delle superfici coltivate resta però da valutare l’impatto del caldo
estremo portato dall’anticiclone Pluto nella parte finale del mese di
giugno: le alte temperature prolungate, infatti, in alcune aree
potrebbero aver influito negativamente sulla fase di allegagione delle
varietà di pomodoro più tardive, con conseguente riduzione dei frutti
maturati.
In Emilia Romagna i terreni, resi pesanti e compatti dalle
abbondanti piogge dell’ultima annata, hanno ostacolato lo sviluppo
delle radici nella fase iniziale della coltivazione. A questo si è
aggiunto il caldo intenso e improvviso della seconda metà di giugno
che, oltre a rallentare la fioritura, ha richiesto maggiori interventi
irrigui e di difesa con conseguenti incrementi dei costi di
produzione.
Annata positiva per il pomodoro della regione Campania. Tutte le
tipologie di coltivazione offrono segnali positivi. Sia fra i grandi
coltivatori – spiega Coldiretti – che nelle produzioni Dop come il San
Marzano e il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio la resa è migliorata
grazie al gran caldo, che in molti casi ha fatto anticipare il
raccolto, ed alla disponibilità di risorse idriche che ha favorito il
lavoro.
La situazione peggiore si registra in Puglia, in particolare nella
provincia di Foggia, dove si coltiva circa un quinto dell’intera
produzione nazionale. A causa della siccità e della mancanza di acqua
per irrigare, le superfici si sono ridotte del 20%, secondo l’analisi
di Coldiretti e minacciando di restringersi uleriormente. Molte
imprese sono state costrette ad abbandonare interi ettari di campi,
per concentrare le scarsissime risorse idriche su parte della
produzione ed evitare così di perdere tutto il raccolto.
In tutto ciò si inserisce il fenomeno dell’import di derivati del
pomodoro dalla Cina che interessa ormai tutta l’Europa. Secondo
Coldiretti la crescita della produzione di pomodoro da industria di
Pechino con consumi interni che rimangono molto bassi (attorno ad 1kg
pro-capite all’anno) pesa come un macigno sui mercati internazionali.
Per tutelare le imprese agricole italiane già colpite dagli effetti
dei cambiamenti climatici occorre garantire una piena valorizzazione
del prodotto nazionale attraverso le leve della distintività, del
legame con il territorio, della qualità. Ciò sarà possibile solo
attraverso un sistema di etichettatura di origine obbligatorio a
livello Ue e la garanzia del principio di reciprocità delle regole
sanitarie e sociali, a tutela di imprese e consumatori. Una battaglia
che Coldiretti sta portando avanti attraverso una proposta di legge di
iniziativa popolare lanciata lo scorso anno al Brennero.
E’ possibile sottoscrivere la proposta di legge in tutti i mercati
contadini di Campagna Amica e in tutte le sedi territoriali di
Coldiretti, ma anche sul web. Basta collegarsi al sito
eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home e selezionare il
proprio Paese di cittadinanza nel menu a tendina in giallo a sinistra.
Si potrà quindi scegliere se compilare il modulo inserendo i propri
dati con numero della carta d’identità o del passaporto oppure
accedere direttamente con lo spid.