PROTESTA COLDIRETTI, LA TECNOCRAZIA DELLA VON DER LEYEN COSTA PIÙ DEI DAZI USA

AGRICOLTURA: PROTESTA COLDIRETTI, LA TECNOCRAZIA DELLA VON DER LEYEN COSTA
PIÙ DEI DAZI USA
Blitz coordinato davanti alla Commissione europea a Bruxelles e in 4 punti
a Roma. No al fondo unico e ad un’Europa autoritaria che spegne la
democrazia, il cibo, la salute e la sicurezza alimentare

Coldiretti scende in piazza per denunciare il tentativo dei tecnocrati
europei, guidati da Ursula Von der Leyen, di distruggere l’agricoltura, la
produzione di cibo e la sicurezza alimentare in Europa, mettendo a rischio
le fondamenta stesse della democrazia. Una protesta che arriva a pochi
giorni dall’annuncio della stangata sui dazi che vede ancora una volta la
Von der Leyen indiziata numero uno di un immobilismo che sta affossando
l’economia europea con rischi ora per l’agricoltura dieci volte più gravi
dei danni che potrebbero causare i dazi di Trump. Questi potrebbero essere
gli effetti delle nuove proposte di bilancio che la Commissione presenterà
domani, a partire da un fondo unico tra politiche di coesione e politica
agricola. Per la prima volta dal 1962 l’Europa non avrebbe più un budget
destinato con chiarezza al sostegno della produzione di cibo e alla
sicurezza degli approvvigionamenti alimentari.

Così, con un messaggio chiaro “Abbiamo bisogno dell’Europa come il pane, ma
questa non è l’Europa che vogliamo”, Coldiretti ha dato vita ad un’azione
coordinata da Bruxelles a Roma, per dare il benvenuto a “Vonderland”, una
landa autocratica che vede un’Europa sempre più distante dalla realtà, dai
cittadini e dalla terra.

L’iniziativa ha coinvolto centinaia di giovani agricoltori di Coldiretti,
che hanno esposto striscioni raffiguranti Ursula Von der Leyen nella sua
“Vonderland” appunto, accompagnati da messaggi chiari come: “non spegnere
la democrazia!”, “non spegnere la salute” “non spegnere l’agricoltura”
sempre più minacciata da una Commissione Europea che ignora
sistematicamente le scelte del Parlamento europeo e agisce senza confronto
democratico.

Gli striscioni, oltre ad essere stati esposti dal palazzo di Farm Europe a
Bruxelles a pochi passi da quello di Berlaymont sede della Commissione
Europea, sono stati alzati in cielo anche in alcuni luoghi iconici di Roma
come il Colosseo, Fontana di Trevi e Piazza Navona, e con valore anche
politico come il Senato.

“Siamo scesi in piazza perché è in gioco molto più del nostro futuro: è in
gioco la democrazia e la stessa idea di Europa – dichiara da Bruxelles il
presidente di Coldiretti, Ettore Prandini –. Di fronte all’arroganza di una
burocrazia europea che, sotto la guida della presidente Von der Leyen,
calpesta ogni giorno il lavoro degli agricoltori e ignora sistematicamente
la volontà dei cittadini. Un’Europa che toglie risorse alla produzione di
cibo per destinarle al riarmo, che apre le porte a prodotti stranieri privi
di garanzie, che firma accordi senza reciprocità e impone regolamenti
scollegati dalla realtà agricola. Questa non è l’Europa che vogliamo.
Un’Europa che in questo momento si ritrova a trattare con la minaccia di
dazi USA al 30% figli di un’incapacità della Von der Leyen di negoziare in
prima persona e di difendere la nostra economia. Ennesimo tassello di una
politica economica e produttiva totalmente fallimentare, che sta facendo
chiudere interi settori europei, avvantaggiando paesi come la Cina. Oggi
gli agricoltori non chiedono privilegi, ma rispetto: per chi ogni giorno
garantisce sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e presidio del
territorio. Non accetteremo più decisioni imposte dalla Presidente, senza
confronto, senza ascolto, senza dignità”.

“Lo diceva Sant’Agostino: la speranza ha due figli, lo sdegno e il
coraggio. E oggi è il tempo di entrambi – afferma da Roma il segretario
generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo –. Sdegno per un’Europa tradita
da chi, come Ursula von der Leyen, pretende di governarla ignorando le
posizioni del Parlamento, degli Stati membri e dei suoi stessi Commissari.
Facendo scelte che vanno contro le esigenze dei cittadini e delle imprese.
Coraggio, perché dobbiamo fermare chi vuole smantellare la Politica
Agricola Comune per finanziare i carri armati al posto del pane. Una
tecnocrazia cieca e arrogante, chiusa nei palazzi della Commissione, sta
stravolgendo lo spirito originario dell’Unione, nata per unire i popoli e
non per opprimerli. Ma noi non ci stiamo: senza agricoltura non c’è
sovranità, senza cibo non c’è pace, c’è solo guerra. Coldiretti si mobilita
per difendere il cuore dell’Europa vera: quella delle campagne, del lavoro,
delle comunità. Non possiamo lasciare che l’Europa si trasformi in
Vonderland. E ricordiamo a tutti: contro i contadini non si governa!”.