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“la cooperazione agroalimentare puo’ essere una risposta efficace al fenomeno del caporalato. il caporalato in agricoltura sconta anche i limiti normativi in materia di flussi di ingresso, che negli ultimi anni non sono stati in grado di dare una risposta efficace ai fabbisogni delle imprese e delle cooperative. e’ quindi necessario un ulteriore intervento in materia per garantire tempi congrui per l’ingresso in italia dei lavoratori. oltre a questo, alleanza cooperative ha presentato, in commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, alcune proposte concrete di semplificazione normativa che consentirebbero alle cooperative agricole di offrire alternative legali e trasparenti al ricorso a forme irregolari di intermediazione”. lo rende noto un comunicato di alleanza cooperative italiane, che cosi’ prosegue: “prima proposta: dare forza ed impulso alla rete lavoro agricolo di qualita’ garantendo l’accesso, al di la dei vincoli burocratici, alle imprese che operano nell’ambito della legalita’ e promuovendone la diffusione attraverso punteggi premiali inseriti nei bandi per l’accesso alle misure del piano di sviluppo rurale. seconda proposta: potenziare il sistema dei controlli che, attraverso un sistema di intelligence sia in grado di individuare alla base ambiti territoriali/settoriali sui quali concentrare la propria azione. terza proposta: riconoscere al rapporto socio-cooperativa la stessa valenza del contratto di rete per l’applicazione degli istituti di distacco e codatorialita’. una semplificazione che eviterebbe duplicazioni burocratiche, considerato che gli obiettivi del contratto di rete coincidono gia’ con le finalita’ mutualistiche delle cooperative agricole. quarta proposta: chiarire normativamente la possibilita’ per le cooperative di effettuare la raccolta presso le aziende socie come attivita’ accessoria al conferimento del prodotto. attualmente questa attivita’ genera incertezze interpretative che penalizzano le cooperative rispetto ai concorrenti commerciali, favorendo indirettamente il ricorso a intermediari illegali. ‘con queste ultime due misure – sottolinea alleanza cooperative – si garantirebbe ai soci l’ottimizzazione dei costi, ai lavoratori assunzioni regolari e continuita’ occupazionale, e si sottrarrebbe quote di mercato a chi opera nell’illegalita’ sfruttando le necessita’ delle imprese agricole’. le proposte potrebbero garantire un miglioramento del sistema e rappresentano un modello virtuoso di aggregazione che puo’ dare risposte concrete al contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura”.