‘FRATELLI TUTTI’: GESMUNDO (COLDIRETTI), SICUREZZA ALIMENTARE E SOVRANITA’ NON VANNO DISGIUNTE

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“il futuro della sicurezza alimentare deve poggiare su un approccio fraterno, che metta al centro le persone e i diritti, non solo il reddito o il profitto. non basta un pil piu’ alto a garantire la liberta’ e la dignita’ di un popolo”, ha detto il segretario generale di coldiretti vincenzo GESMUNDO nel corso del suo intervento alla sessione di lavoro dedicata a “il futuro della sicurezza alimentare: un approccio fraterno” ospitato dalla fao e inserito all’interno del meeting internazionale della fraternita’ “be human”, ispirato nall’enciclica ‘fratelli tutti’. “GESMUNDO ha sottolineato come l’attuale visione ‘contabile’ della poverta’, basata esclusivamente sugli indicatori economici, non sia stata in grado di risolvere il problema della fame e della miseria: ‘la poverta’ non puo’ essere ridotta a un dato di mercato perche’ cosi’ gli affamati diventano semplici target commerciali. e’ cio’ che e’ accaduto con gli ogm, con i vaccini intesi come unica soluzione a contesti sanitari fragili, ed e’ cio’ che si prospetta con la produzione artificiale di cibi in laboratorio. in tutti questi casi si toglie autonomia ai popoli e si rafforza la dipendenza da pochi grandi monopoli globali”, prosegue il comunicato. al centro del suo intervento, GESMUNDO ha ribadito la necessita’ di coniugare sicurezza e sovranita’ alimentare: “nel concetto di sovranita’ e’ insito quello di autodeterminazione e di comunita’, valori che contrastano con la visione di un futuro affidato unicamente a tecnologia e mercato. non manca il cibo nel mondo, non mancano le proteine: cio’ che manca e’ una giusta distribuzione delle risorse e la capacita’ di garantire accesso, diritti e opportunita’”. il segretario generale di coldiretti ha infine messo in guardia dai rischi legati a quello che ha definito suprematismo tecnologico: “non possiamo consentire che decisioni fondamentali per l’umanita’ siano affidate a macchine e algoritmi, separando sviluppo tecnico e umano. la tecnologia deve essere uno strumento al servizio dell’uomo, non un potere che lo surroga nelle scelte. senza limiti e senza regole si rischia di scivolare verso futuri distopici, con una dieta uniforme e artificiale, che cancella storia, cultura e identita’”.