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“regione lombardia si e’ confrontata con la delegazione della commissione agricoltura del parlamento europeo guidata da veronika VRECIONOVA'”. lo rende noto un comunicato della regione, che cosi’ prosegue: “al vertice hanno preso parte il presidente della regione, attilio FONTANA, l’assessore all’agricoltura, sovranita’ alimentare e foreste, alessandro BEDUSCHI, e il sottosegretario alla presidenza con deleghe alle relazioni internazionali ed europee raffaele CATTANEO. presenti i rappresentanti del mondo agricolo che hanno avuto la possibilita’ di un confronto diretto con i parlamentari europei. ‘la lombardia e’ la prima regione agricola d’italia – ha detto FONTANA – anche se sta affrontando alcune criticita’ come l’aumento dei costi dell’energia, la maggiore frequenza di eventi climatici estremi, cui si aggiungono le incertezze dei dazi e i fenomeni di concorrenza sleale su alcuni beni primari prodotti dal comparto’. ‘come regione – ha aggiunto il presidente della regione – siamo preoccupati per il piano finanziario pluriennale delle politiche agricole europee che prevede un grave ridimensionamento delle risorse. guardiamo con preoccupazione alla proposta di taglio dei fondi alle regioni da parte della commissione europea in quanto si tradurrebbe, per il solo settore agricolo, in una riduzione del 30% dei fondi pac. piu’ in generale, se non si modifica il quadro generale, il bilancio della lombardia dovrebbe fare i conti con minori trasferimenti per circa 1 miliardo di euro nel settennato 2028-2035, se includiamo anche i fondi comunitari’. ‘inoltre – ha chiarito FONTANA – non e’ accettabile che si vada nella direzione di una centralizzazione della distribuzione delle risorse fatte dal governo di roma che non ritengo utile perche’ le esigenze territoriali devono essere scelte e decise sul territorio’. ‘e’ stata una giornata di grande importanza per la regione lombardia, per tutti noi e per l’agricoltura lombarda – ha detto BEDUSCHI – perche’ abbiamo ospitato una delegazione autorevole di parlamentari europei della commissione agricoltura e abbiamo ribadito cio’ che sta facendo la regione lombardia per innovazione, sostenibilita’, per garantire la prosecuzione di un’impresa, quella agricola. per noi risulta sempre centrale, un asset fondamentale, come regione e come italia. l’europa ha garantito, attraverso i suoi rappresentanti con la commissione guidata da veronika VRECIONOVA’ e anche l’onorevole carlo FIDANZA che e’ stato tra gli organizzatori, la centralita’ del settore primario e, soprattutto, i commissari hanno apprezzato quello che la lombardia sta facendo in innovazione e sostenibilita’ ambientale e, in particolar modo, sulla soluzione di problemi quali i reflui zootecnici. hanno poi visitato aziende con biogas e biometano, quindi la soluzione di un problema e l’ottenimento di una grande risorsa come il digestato che da scarto diventa prodotto di prima scelta’. ‘abbiamo ribadito – ha proseguito BEDUSCHI – la centralita’ della pac e che questa resti un pilastro fondamentale e indipendente dal resto della programmazione europea. e abbiamo detto che la lombardia e’ in prima linea, ed e’ stata la prima regione a testare le tea (tecniche di evoluzione assistita) che saranno il futuro del nostro settore’. ‘noi – ha concluso l’assessore all’agricoltura – siamo fortemente interessati a ridurre l’impatto del fotovoltaico a terra che stanno pregiudicando l’occupazione agricola dei nostri terreni e abbiamo detto che la direttiva alla base di questa decisione deve essere mitigata’. ‘le richieste degli agricoltori di tutelare le risorse destinate alla politica agricola comune – ha affermato CATTANEO – sono del tutto legittime. non devono pero’ tradursi in un indebolimento della politica di coesione, che nel nuovo quadro finanziario pluriennale (qfp) e’ stata accorpata alla pac. basti ricordare che, nel periodo 2021-2027, queste due voci rappresentavano circa i due terzi del bilancio europeo, mentre nel qfp 2028-2034 incidono per poco piu’ della meta’ del bilancio complessivo. e’ nostro dovere lavorare per difendere entrambe. in caso contrario, si rischierebbe di alimentare una contrapposizione sterile – una vera e propria ‘guerra tra poveri’ – che finirebbe comunque per danneggiare i territori’.”.