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“alla vigilia dell’apertura della campagna olivicola 2025/2026, unaprol – consorzio olivicolo italiano, che rappresenta oltre 100.000 olivicoltori attraverso le proprie organizzazioni di produttori, segnala il rischio di un vero e proprio passo indietro per il comparto”. lo rende noto un comunicato dell’associazione, che cosi’ prosegue: “per questo, lo scorso 28 agosto, ha inviato una lettera formale al gse (gestore dei servizi energetici) e ai ministeri competenti, sottolineando che non esistono nuove regole, e che la ‘sottrazione’ della sansa bifasica dall’uso alimentare deve essere reale e non soltanto potenziale. l’obiettivo – denuncia unaprol e’ quello di speculare sul sottoprodotto come gia’ ci stanno segnalando moltissimi territori. ‘la normativa europea ha sempre incoraggiato il recupero energetico di residui e sottoprodotti, per evitare che diventino rifiuti. occorre un chiarimento evitando – spiega david GRANIERI, presidente unaprol – piu’ costi, piu’ complessita’ e meno competitivita’ per l’intero comparto olivicolo-oleario italiano – non siamo disponibili a far espropriare valore alla filiera’. garantire continuita’ con il percorso gia’ intrapreso puntando sulla valorizzazione multicanale della sansa – dal tradizionale olio di sansa alla bioenergia, fino a compost e mangimi – come condizione indispensabile per preservare la redditivita’ e la sostenibilita’ ambientale dell’intero settore olivicolo-oleario. evitare un forte squilibrio territoriale che, a fronte dei migliaia di frantoi presenti in maniera capillare, punti a costruire artificiosamente un modello monopolistico tarato su un esiguo numero di sansifici, destrutturato, disorganizzato, obsoleto e che ha come obiettivo lasciare la sansa bifasica ‘a terra’ con un evidente impatto sulla produttivita’ dei frantoi e inevitabilmente sul prezzo dell’olio”.