ASSEMBLEA UNAITALIA: FORLINI, DALLA POSSIBILITA’ DI AGGREGAZIONE IMPRESE NASCE LA COMPETIVITA’ DEL COMPARTO EUROPEO

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l’apporto del settore avicolo all’economia italiana deve essere sostenuto piu’ di altri o almeno come altri. lo ha detto il ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA intervenendo all’assemblea di unaitalia aperta dalla relazione presidente unaitalia antonio FORLINI (qui la videointervista rilasciata ad agra press https://youtu.be/jDP39IJNf5Q). nel corso dell’assemblea si e’ svolta una tavola rotonda con ettore PRANDINI (coldiretti) (qui la videodichiarazione rilasciata ai giornalisti presenti https://youtu.be/3CloPa6lq2Q), maurizio GARDINI ( confcooperative), roberto CAPONI (confagricoltura), gian michele PASSARINI (cia), marco LUPO (masaf). nel titrare le fila di questo confronto FORLINI ha evidenziato che dalla possibilita’ di aggregazione delle imprese nasce la competivita del comparto europeo. dalla relazione del presidente e’ emerso che l’avicoltura italiana nel 2024 e’ cresciuta. l’associazione precisa che: “la filiera delle carni bianche registra una crescita della produzione pari al +3,6% in volume e i consumi interni aumentano del +3,7%, raggiungendo i 22 kg pro capite, il valore piu’ alto dell’ultimo decennio. nel primo semestre 2025 la tendenza si conferma, con una produzione stabile e una spesa domestica in aumento. a fornire oggi il quadro a roma, nel corso della sua assemblea nazionale, e’ unaitalia, l’associazione nazionale del settore avicolo italiano, comparto che conta oggi 64 mila addetti lungo l’intera filiera – di cui 25.500 nella trasformazione – e un fatturato complessivo di 7,75 miliardi di euro (+3,3% sul 2023)”, informa un comunicato di unaitalia. “le carni bianche rappresentano il 44% delle carni acquistate dagli italiani e il 34% della spesa domestica complessiva per la carne, confermandosi proteine accessibili, versatili e sostenibili. buone le performance anche nel comparto delle uova: +3% la produzione e +3,8% i consumi nel 2024, pari a 218 uova pro capite. l’indice di penetrazione domestica tocca il 94%, il piu’ alto tra le fonti proteiche di origine animale. un’affezione che si riflette nei dati del i semestre con crescite del 10% a volume nelle vendite in gdo e dettaglio. secondo i dati ismea 2025, tra tutti i prodotti proteici di origine animale, le carni bianche e le uova hanno registrato la crescita piu’ significativa nei volumi acquistati dalle famiglie dal 2021 al 2024 (+11,8% e +9,7%)”, spiega unaitalia. “il settore agricolo e cunicolo ci rende orgogliosi perche’ risponde appieno alle caratteristiche della sovranita’ alimentare, garantendo una produzione che copre il consumo nazionale e alimenta l’export, soprattutto a livello europeo, con una bilancia commerciale positiva, in crescita del +5,36% nel 2024. per questo, il nostro governo intende proteggere e valorizzare questo settore, supportando gli imprenditori che hanno saputo esprimere capacita’ di produzione e qualita’ superiori rispetto al resto del mondo. in ambito internazionale, chiediamo all’europa di tutelare la qualita’ e proteggere le nostre filiere di eccellenza”, ha aggiunto il ministro dell’agricoltura, francesco LOLLOBRIGIDA. “il settore avicolo italiano conferma la propria solidita’ nonostante le incertezze e i timori legati a un contesto geopolitico e di mercato incerto e sfidante, un quadro regolatorio europeo in evoluzione e le preoccupazioni connesse alla diffusione del virus dell’influenza aviaria in europa”, ha sottolineato FORLINI, che ha aggiunto: “vantiamo un modello integrato di filiera che unisce efficienza, dinamicita’ e una capacita’ di evolversi e ampliare l’offerta, cogliendo le nuove esigenze del mercato e dei consumatori. quest’anno celebriamo i 20 anni del disciplinare di etichettatura delle carni avicole di unaitalia, un asset strategico del settore che fotografa chiaramente questa realta’, assicurando tracciabilita’ e coerenza delle informazioni volontarie riportate in etichetta lungo tutta la filiera. il 76% della produzione nazionale aderisce oggi al disciplinare unaitalia e un terzo della produzione italiana certifica nel 2024 parametri di benessere animale in allevamento superiori ai limiti di legge, tra cui utilizzo di arricchimenti ambientali (61%), luce naturale (66%), densita’ ridotte (33%) e genotipi a piu’ lento accrescimento (8,5%), tutti parametri che esprimono una tendenza in costante progressiva crescita di anno in anno”. “il percorso certificato dal disciplinare non e’ frutto di imposizioni ideologiche ma di una scelta lungimirante del settore. incardinato in una regola tecnica autorizzata dal ministero dell’agricoltura nel 2005 e sottoposto ad audit periodici di un organismo terzo di controllo (il csqa), il disciplinare – giunto oggi alla sua ottava revisione – e’ una sintesi della visione dell’avicoltura: la ricerca del punto di equilibrio migliore possibile tra sostenibilita’, accessibilita’ e competitivita’. il settore garantisce un’offerta diversificata di qualita’ che tiene conto delle scelte reali dei consumatori, non dismettendo mai l’obiettivo di miglioramento continuo di standard e processi lungo tutta la filiera . l’associazione e’ al fianco delle imprese fornendo supporto nella analisi dei fabbisogni e la realizzazione di iniziative concrete di formazione, ricerca e condivisione di buone pratiche. un esempio tangibile di questa visione e’ la riduzione dell’utilizzo del farmaco antibiotico in avicoltura che dal 2011 al 2024 e’ stata pari al -95% (fonte: elaborazione unaitalia su dati classyfarm) e prende le mosse da un piano volontario promosso da unaitalia dieci anni fa”, ha detto ancora FORLINI. “per garantire la tenuta dell’unico settore zootecnico 100% made italy che nel 2024 ha un tasso di autoapprovvigionamento superiore al 105%, l’associazione chiede una strategia condivisa con le istituzioni che assicuri condizioni eque di concorrenza rispetto ai grandi competitor mondiali e strumenti concreti per sostenerne tenuta e competitivita’. tra le priorita’ indicate: reciprocita’ negli accordi commerciali internazionali, in particolare per gli scambi con il brasile (mercosur), la tailandia e l’ucraina, da assicurare non solo in termini di principio ma con controlli periodici presso i paesi esportatori e meccanismi automatici di salvaguardia del mercato ue in caso di turbative; indicazione obbligatoria dell’origine della carne anche nei canali ho.re.ca. e sulle piattaforme online, per garantire trasparenza e parita’ di tutela ai consumatori anche nel segmento di consumo “fuori casa” che rappresenta una parte rilevante e in crescita del mercato; uno sforzo comune nella prevenzione e gestione dell’influenza aviaria attraverso l’individuazione delle risorse per rendere operativo il piano strategico nazionale di gestione del territorio e gli interventi a sostegno della vaccinazione delle specie a piu’ alto rischio, unitamente alla individuazione di strumenti rapidi per l’erogazione degli indennizzi per i danni indiretti legati ai provvedimenti restrittivi delle autorita’ sanitarie”, spiega ancora il comunicato. “ribadiremo le nostre richieste al tavolo di filiera avicolo istituito di recente, in accoglimento delle istanze del settore, presso il ministero dell’agricoltura e della sovranita’ alimentare. l’avicoltura italiana continuera’ con impegno a fare la sua parte, collaborando con tutti gli stakeholder per creare le migliori condizioni che la rendano sempre piu’ competitiva e sostenibile”, ha concluso FORLINI.