(riproduzione riservata)
“e’ insopportabile la relazione che c’e’ tra le centinaia di persone che ogni giorno muoiono nei campi di tutto il mondo e l’opulenza e lo spreco alimentare. ogni anno secondo l’onu sono oltre 200mila le morti derivanti dall’utilizzo di pesticidi, senza contare quelle dovute agli effetti del caldo e dello sfruttamento, mentre nelle aree piu’ ricche del pianeta e’ certificato che oltre il 30% del cibo viene sprecato e nel mondo circa 800 milioni di persone soffrono la fame”. lo dichiara in un comunicato andrea COINU, responsabile politiche internazionali della flai cgil, in seguito alla sua elezione a presidente dell’assemblea sindacale mondiale dell’agricoltura, avvenuta nei giorni scorsi a roma durante il comitato direttivo dell’uita (l’unione internazionale lavoratori dell’agroalimentare). “l’agricoltura – prosegue COINU – e’ l’unico comparto economico dove la ricchezza sta a margine della filiera produttiva, sta nei trattori, nei macchinari, nella chimica, nelle tecnologie produttive e nella trasformazione e rivendita dei prodotti, ma mai nel benessere e nel salario delle lavoratrici e dei lavoratori che quella ricchezza l’hanno prodotta”. “dobbiamo lottare per la creazione di una nuova visione internazionale del ruolo degli operai agricoli e dei piccoli produttori, da sempre vittime di sfruttamento e abuso – continua COINU -. serve un nuovo modello globale, serve combattere l’agricoltura estrattiva che sfrutta le persone e l’ambiente. dobbiamo promuovere l’idea che si puo’ produrre cibo e benessere diffuso in maniera sana, sostenibile e democratica. chi garantisce la salute alimentare e la tutela dell’ambiente deve vedere riconosciuto il proprio ruolo contro l’idea di un pianeta che vive di conflitti, guerre e disuguaglianze”.