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“alla borsa merci di foggia e’ andata in scena la farsa di quotare il grano solo con la parte industriale presente al tavolo, quando gli agricoltori – stanchi di un gioco gia’ scritto – hanno scelto di non partecipare, l’ennesimo atto di un sistema di rilevazione dei prezzi che, secondo coldiretti, ‘non ha piu’ ragione di esistere’. si tratta a questo punto di un prezzo imposto in maniera unilaterale, una mossa che tradisce lo stesso spirito della borsa merci, un luogo nato per mediare tra chi coltiva e chi trasforma”, afferma coldiretti puglia in un comunicato. “se la voce dei produttori viene esclusa, non resta che una farsa economica che schiaccia il lavoro nei campi e spalanca la porta alla speculazione. e’ inaccettabile, in un contesto di rincari generalizzati su energia, manodopera e fertilizzanti, si continui a svilire il lavoro degli agricoltori ignorando dati oggettivi e costi reali”, ha detto mario DE MATTEO, presidente di coldiretti foggia. “non e’ piu’ tollerabile che il grano venga pagato meno di quanto costa produrlo. cosi’ si cancella il lavoro degli agricoltori e si mette a rischio il futuro della cerealicoltura italiana. coldiretti chiede che il prezzo venga portato sopra i 32 euro al quintale, in linea con i reali costi sostenuti dalle aziende agricole. per l’organizzazione, e’ arrivato il momento di superare definitivamente il sistema delle borse merci territoriali, sostituendolo con una commissione unica nazionale (cun) del grano duro, capace di garantire trasparenza, equilibrio e un riferimento oggettivo per tutto il comparto”, aggiunge coldiretti puglia.