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FORUM COLDIRETTI: RAPPORTO CENSIS/COLDIRETTI, 76% ITALIANI BOCCIA TAGLI A WELFARE E AGRICOLTURA PER FINANZIARE ARMI
FORUM COLDIRETTI: GESMUNDO APRE II GIORNATA LAVORI DEDICATA ALL’EUROPA
FORUM COLDIRETTI: GESMUNDO, PRESIDENTE PARLAMENTO UE METSOLA PER NOI E’ UN FARO PERCHE’ UNICA VOCE DISTONICA
FORUM COLDIRETTI: SERRA (DONNE CODIRETTI) A METSOLA, NECESSARIO FONDO CONTINUITA’ UE PER LE AGRICOLTRICI IN MATERNITA’
FORUM COLDIRETTI: METSOLA, SU BILANCIO E IN PARTICOLARE PAC PARLAMENTO E’ PRONTO A DIRE NO. DOVETE PARLARE CON PARLAMENTARI E GOVERNI. PE E’ AL VOSTRO FIANCO; BISOGNA FARE DI PIU’, DOVETE DIRCI CIO’ CHE VA CORRETTO.
PAC: MINISTRO LOLLOBRIGIDA, DICHIARAZIONE METSOLA SU NO DEL PE A PROSSIMO BILANCIO E PAC BUONA NOTIZIA
FORUM COLDIRETTI: FITTO, PROPOSTA COMMISSIONE SU BILANCIO INIZIO DI UN PERCORSO CHE PROSEGUE CON CONFRONTO CON PARLAMENTO E CONSIGLIO
FORUM COLDIRETTI: DE CASTRO, POCHE SETTIMANE PRIMA DELLA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE UE IL PE IN PLENARIA AVEVA VOTATO CONTRO FONDO UNICO. PERCHE’ NON SI TIENE CONTO? NON E’ PROBLEMA DI SOLDI MA DI RINAZIONALIZZAZIONE. SI DISCUTE ORA DI COME CORREGGERE FONDO UNICO
FORUM COLDIRETTI: DE CASTRO, MENTRE IL BILANCIO E’ STATO RADDOPPIATO PERO’ SI TAGLIA AGLI AGRICOLTORI. LA NARRAZIONE NON REGGE
FORUM COLDIRETTI: FITTO, CON PNRR CI TROVEREMO DI FRONTE A 8 MILIARDI E MEZZO COMPLESSIVI PER L’AGRICOLTURA
FORUM COLDIRETTI: LOLLOBRIGIDA, VOGLIAMO UN’EUROPA CHE RISPONDA AGLI INTERESSI DEI CITTADINI E QUINDI DEGLI AGRICOLTORI X TUTELA TERRITORI E SICUREZZA ALIMENTARE
FORUM COLDIRETTI: LOLLOBRIGIDA, IL FONDO UNICO ANNULLA LE INDICAZIONI CHE LA STESSA VON DER LEYEN HA DATO AD HANSEN PER TUTELA AGRICOLTORI
FORUM COLDIRETTI: PRANDINI, INVESTIMENTO MAGGIORE NEL BILANCIO UE E’ DESTINATO SOPRATTUTTO AL RIARMO E QUESTO E’ PARTICOLARMENTE PERICOLOSO SOPRATTUTTO SE TOGLI ALL’AGRICOLTURA MENTRE IL CIBO E’ L’ARMA PRIORITARIA COME DIMOSTRANO GRANDI PAESI COME LA CINA O L’INDIA
FORUM COLDIRETTI: PRANDINI, ABBIAMO AVUTO RASSICURAZIONI DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CHE QUESTA PAC COSI’ NON SARA’ SOSTENUTA
PRIMA GIORNATA
FORUM COLDIRETTI: CIBO PRIMA RICCHEZZA DEL PAESE GRAZIE A FILIERA CHE VALE 707 MLD PARI A 20 MANOVRE
FORUM COLDIRETTI: DAZI, AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE DIVENTA PRIORITA’ PER 79% ITALIANI
FORUM COLDIRETTI: INDAGINE COLDIRETTI/CENSIS, 8 ITALIANI SU 10 CHIEDONO DI VIETARE PER LEGGE I CIBI ULTRA FORMULATI NELLE MENSE SCOLASTICHE
FORUM COLDIRETTI: GESMUNDO, AFFRONTIAMO TEMA RELAZIONE TRA CIBO, DEMOCRAZIA, INTELLIGENZA ARTIFICIALE, GUERRA PERCHE POLITICA HA SMARRITO CAPACITA DI RASSICURARE
FORUM COLDIRETTI: RENZI, MONDO SARA’ SALVATO DA POLITICA DIRLO DAVANTI A UN CORPO INTERMEDIO COME COLDIRETTI SIGNIFICA CHE RIGUARDA DESTINO DELL’ORGANIZZAZIONE
FORUM COLDIRETTI: RENZI, CONTRO I TAGLI ALLA PAC CHE E’ PROBLEMA NAZIONALE SERVE PATTO BIPARTISAN PER ANDARE INSIEME IN EUROPA
FORUM COLDIRETTI: CALENDA, PER POLITICA DI POTENZA NECESSARIA UN’UNICA SOCIETA’ PER GESTIONE ACQUA; PREZZO CALMIERATO ENERGIA DA IMPIANTI IDROELETTRICI FINANZIATI DAL PUBBLICO; STOCCAGGI PER SICUREZZA ALIMENTARE E PER GOVERNO PREZZI.
FORUM COLDIRETTI: GAMBERINI (LEGACOOP), COOPERAZIONE PIATTAFORMA STRATEGICA X REDDITO AGRICOLO E MADE IN ITALY. CON COLDIRETTI COSTRUIRE VISIONI COMUNI E FILIERE GIUSTE
FORUM COLDIRETTI: FOTI, FONDI PAC NON POSSONO ENTRARE NEL FONDO UNICO
FORUM COLDIRETTI: PRANDINI, GIUSTA ATTENZIONE GOVERNO A DEBITO PUBBLICO NON CI HA IMPEDITO DI FARE OSSERVAZIONI SU PLASTIC E SUGAR TAX E SU SOSTEGNO A EXPORT
FORUM COLDIRETTI: PRANDINI, PORRE ATTENZIONE ALLE PAROLE RIARMO SIGNIFICA GUERRA DIFESA, SIGNIFICA PROTEGGERE LA POPOLAZIONE E QUINDI FILIERA AGROALIMENTARE
FORUM COLDIRETTI: GIORGETTI APPROVATO DA CDM DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO
FORUM COLDIRETTI: GIORGETTI, PRONTO PROGETTO SU VALORIZZAZIONE PATRIMONIO FONDIARIO DELLO STATO SUL CUI CENSIMENTO ABBIANO LAVORATO CON INVIM, AGEA E ISMEA
FORUM COLDIRETTI CONFRONTO SUL CIBO TRA GUERRA E PACE,
NUOVE E VECCHIE TECNOLOGIE, VECCHIO E NUOVO MONDO
la relazione tra cibo, democrazia, nuove e tradizionali tecnologie, guerra e armamenti e’ il leit motiv, nelle piu’ diverse sue declinazioni, dell’edizione di quest’anno del forum coldiretti. dalle parole introduttive del segretario generale vincenzo GESMUNDO e’ emerso con chiarezza un no dell’associazione a guerra e riarmo. dal canto suo Il presidente ettore PRANDINI ha fatto notare la differenza che corre tra la parola riarmo che significa guerra e la parola difesa, che significa proteggere la popolazione e di conseguenza la filiera agroalimentare. per quale ragione un’organizzazione agricola si occupi di questi temi il segretario generale lo ha spiegato cosi’: perche’ “la politica ha smarrito la capacita’ di rassicurare”. Il ministro della difesa guido CROSETTO non ha raccolto la provocazione ma e’ apparso piu’ che cosciente di quanto la guerra in ucraina colpisca gli agricoltori. se si risolve la crisi ucraina tutti ne avremo benefici e a questo obiettivo stiamo lavorando, ha assicurato. il ministro delle difesa ha parlato della credibilita’ dell’italia nel mondo grazie alle sue forze armate presenti in tanti scenari e richieste a gran voce, da ultimo a gaza, grazie ad una formazione che e’ anche frutto di un approccio che affonda le radici anche nella cultura contadina, da cui ha ricordato, con una battutina al vetriolo, di provenire molto piu’ del fondatore di eataly oscar FARINETTI e del ministro LOLLOBRIGIDA. ben piu’ deciso a difendere il primato della politica e’ stato matteo RENZI (italia viva). “senza la politica non andate da nessuna parte”, ha avvertito. “Il mondo sara’ salvato dalla politica e dirlo davanti a un corpo intermedio significa che riguarda il destino stesso dell’associazione”, ha aggiunto. l’ex presidente del consiglio, convinto che la globalizzazione sia un vantaggio per gli agricoltori, tuttavia ha riconosciuto che l’adesione dell’ucraina all’ue, pur da lui condivisa, potrebbe essere un duro colpo per la futura politica agricola comune e ha avanzato una proposta inequivocabilmente rivolta al governo: un patto bipartisan contro i tagli alla pac, che e’ un problema nazionale, per poter andare insieme in europa. sul ruolo delle associazioni di categoria, peraltro indicato da CROSETTO come essenziale nello sviluppo dell’africa, e’ intervenuto l’ambasciatore giorgio STARACE, convinto che in un momento di crisi le associazioni di categoria hanno un ruolo strategico nel richiamare i rischi di impoverimento legati allo stato di guerra. Pragmaticamente luciano VIOLANTE, presidente di futuri probabili, ha fatto notare che l’Italia manca di una strategia di sicurezza nazionale necessaria per presidiare numerosi settori dell’economia tra cui l’agricoltura e l’ approvvigionamento alimentare. forse, pero’, piu’ della guerra alle porte a inchiodare la platea per lunghi minuti e’ stata la relazione del professor antonio GASBARRINI del policlinico gemelli di roma sull’epidemia di obesita’ che sta crescendo nel mondo a causa dei cibi ultraprocessati e che conferma le preoccupazioni espresse da decenni dalla coldiretti con il costante richiamo alla difesa della sovranita’ alimentare. la sessione pomeridiana del forum con gli interventi, fra gli altri, di carlo CALENDA, federico VECCHIONI, gianluca LELLI, flavio CATTANEO, felice ADINOLFI
FORUM COLDIRETTI: GESMUNDO (COLDIRETTI), CAMBIAMENTO RADICALE
IN ATTO UOMO RISCHIA DI DIVENTARE STRUMENTO TECNOLOGIA
“saranno gli storici, un domani, a giudicare se quello che stiamo vivendo sia un semplice passaggio o un vero cambiamento radicale, quasi uno stravolgimento, un nuovo paradigma con cui dovremo confrontarci negli anni a venire”. lo ha detto il segretario generale della coldiretti vincenzo GESMUNDO, aprendo i lavori del forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione in corso a roma, sottolineando come “tutti gli elementi per parlare di un processo drammatico, complesso e pieno di incognite ci sono”. “certo, si parla di guerre, ma non ci sono solo le guerre – ha aggiunto GESMUNDO -. sono profondamente colpito da cio’ che ancora non comprendiamo pienamente dell’intelligenza artificiale: da come invadera’ la nostra vita e segnera’ la quotidianita’ dei nostri figli e dei nostri nipoti. l’agricoltura ha compiuto passi da gigante grazie alla tecnologia, ma se questa dovesse finire nelle mani di pochissimi, rischieremmo di non avere piu’ una tecnologia al servizio dell’uomo, bensi’ un uomo al servizio della tecnologia”. “e’ forse curioso – ha proseguito il segretario generale della coldiretti – che a porsi queste domande sia una forza di rappresentanza contadina, che negli ultimi decenni ha concentrato la propria attenzione non solo sull’agricoltura ma anche sul cibo, vero discrimine per capire se una democrazia moderna sta seguendo i valori della civilta’ o scivola verso la post-democrazia di cui parlavano gia’ gli studiosi di stanford”. GESMUNDO ha poi richiamato il ruolo della politica, che “oggi appare indebolita, avendo smarrito la capacita’ di orientare e, soprattutto, di rassicurare. non e’ accettabile che sette agricoltori su dieci in europa abbiano perso il senso del futuro o che regioni storicamente partecipi vedano crollare l’affluenza alle urne. la politica deve ritrovare la fiducia della gente”. “il forum e’ un momento di riflessione collettiva, un confronto aperto tra istituzioni, esperti e societa’ civile. noi crediamo nel dialogo, non nella divisione. una societa’ che si chiude in visioni contrapposte smarrisce la speranza e la direzione del futuro. dopo ottant’anni – conclude GESMUNDO – torniamo a parlare di guerra atomica come se fosse normale: segno che abbiamo perso la bussola. servono parole e azioni disarmate per ritrovare un cammino comune”.
FORUM COLDIRETTI: PRANDINI, CORPI INTERMEDI VERI AMMORTIZZATORI
DEGLI SHOCK, CAPACI DI MEDIARE E ASSORBIRE LE TENSIONI
il presidente della coldiretti ettore PRANDINI ha concluso i lavori della prima giornata del forum coldiretti. qui il suo intervento: “ringrazio il ministro GIORGETTI per essere con noi oggi. so che sta lavorando a palazzo chigi sulla legge di bilancio e ho scelto di intervenire prima di lui per rispettare la tabella di marcia di questa prima giornata, che si presenta particolarmente ricca e sfidante. l’agricoltura e l’alimentazione rappresentano, infatti, una straordinaria opportunita’ per il nostro paese. siamo giunti alla ventitreesima edizione del forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, e non e’ certo un caso. concludero’ domani con le mie considerazioni finali, ma oggi voglio richiamare alcuni concetti fondamentali emersi nei lavori di questa mattina. uno di questi e’ il ruolo cruciale dei corpi intermedi. abbiamo attraversato una stagione politica in cui la loro funzione e’ stata quasi demonizzata, per mancanza di conoscenza e di visione. eppure i corpi intermedi sono veri ammortizzatori degli shock, capaci di mediare e assorbire le tensioni economiche e sociali che attraversano il paese. essi possono e devono interagire con la politica in modo costruttivo, contribuendo con idee, identita’ e capacita’ di proposta, senza sostituirsi alle istituzioni. da questo punto di vista, credo che ci siano tre parole chiave: relazioni, conoscenza e capacita’ di valorizzare le relazioni. abbiamo accolto positivamente l’attenzione â forse per la prima volta in modo concreto â alla gestione del debito pubblico. se nel breve periodo si chiede piu’ spesa e piu’ risorse, nel medio-lungo periodo una gestione piu’ attenta significa meno interessi da pagare e piu’ risorse liberate per i settori produttivi. e’ il passaggio dalla logica dell’emergenza a quella della pianificazione, condizione indispensabile per accompagnare la crescita economica reale del paese. naturalmente, questo non ci ha impedito di formulare alcune osservazioni. penso, ad esempio, alla plastic tax e alla sugar tax, che rischiano di colpire duramente alcune filiere agroalimentari. abbiamo inoltre affrontato il tema dell’internazionalizzazione, che resta centrale per l’agroalimentare italiano. dobbiamo continuare a sostenere le nostre imprese attraverso gli strumenti messi a disposizione da ice, sace e simest, cosi’ da consolidare la presenza sui mercati gia’ acquisiti e aprire nuove opportunita’ commerciali nel mondo. vorrei poi soffermarmi su un aspetto strategico: quello dell’energia. il comparto agroalimentare non rientra formalmente tra i settori energivori, ma e’ evidente che ne subisce gli effetti. se i costi energetici crescono in modo esponenziale, le nostre imprese perdono competitivita’ rispetto a paesi come spagna, francia e germania, dove i prezzi sono piu’ contenuti. rendere il sistema agricolo piu’ efficiente sul piano energetico significa rafforzarne la competitivita’, ma anche proteggere le fasce piu’ deboli: contenere il costo dell’energia vuol dire anche contenere il prezzo dei prodotti alimentari. c’e’ poi un tema piu’ ampio, quello della giustizia economica tra generazioni. tutti vorremmo piu’ risorse per tutti, ma e’ difficile realizzarlo. il governo sta ragionando su un aumento delle retribuzioni, ma noi vogliamo porre una riflessione: concentriamo gli sforzi sui giovani. se liberiamo parte dei contributi per i primi cinque anni di lavoro e li trasformiamo in salario netto, offriamo un volano economico e sociale. i giovani hanno una maggiore propensione alla spesa, e questo stimola la crescita. allo stesso tempo, li aiutiamo a restare in italia, contrastando la fuga di competenze e favorendo anche una ripresa demografica. se diamo fiducia ai giovani, saranno loro a costruire il futuro del paese. serve pero’ anche una visione di lungo periodo: un paese che invecchia rischia di non poter piu’ sostenere il proprio sistema sanitario e previdenziale. e’ quindi una questione economica, non solo sociale. voglio poi soffermarmi su un tema di linguaggio e di sostanza: “riarmo” e “difesa” non sono la stessa cosa. il riarmo presuppone la guerra; la difesa, invece, significa protezione e sicurezza. e difesa, in senso piu’ ampio, vuol dire anche garantire la sicurezza alimentare, perche’ il cibo e’ la prima forma di tutela per la popolazione. vorrei rivolgere un pensiero ai due ministri presenti: troppo spesso la filiera agricola e agroalimentare e’ sottovalutata, ma essa rappresenta un pilastro del sistema paese. oggi vale 707 miliardi di euro, con 4 milioni di occupati e un record di export di oltre 69 miliardi nel 2024. nel 2025, nonostante le difficolta’, i primi dati indicano una crescita del 6% nei primi sei mesi. nessun altro settore produttivo ha un peso economico e sociale paragonabile. dietro questi numeri c’e’ un ecosistema fatto di agricoltura, industria, cooperazione, logistica e internazionalizzazione. parlando di salute e cibo, coldiretti vuole promuovere un impegno concreto: puntare sulla qualita’ dell’alimentazione nelle mense pubbliche, perche’ e’ li’ che si fa la vera prevenzione. un’alimentazione sana non e’ solo un investimento in salute, ma anche un risparmio per la spesa pubblica. ringrazio il ministro foti per l’attenzione alla politica agricola comune (pac). su questo voglio essere chiaro: non accetteremo mai che vengano ridotte le risorse destinate alla pac. non e’ una questione egoistica, ma una scelta strategica. non possiamo permettere che l’europa arretri mentre cina, india, brasile e stati uniti investono nell’agricoltura come strumento geopolitico. delegare il cofinanziamento ai singoli stati membri significa smontare la pac e creare disuguaglianze: i paesi meno indebitati potranno spendere di piu’, gli altri resteranno indietro. il risultato sarebbe un’europa agricola frammentata, che invece di competere con il mondo finirebbe per farsi concorrenza interna. e’ una visione miope e sbagliata, che nasce dal distacco della burocrazia europea dai settori produttivi reali. in conclusione, voglio ribadire un concetto che e’ emerso con forza oggi: la politica deve tornare a essere protagonista. noi saremo sempre al fianco della politica, con rispetto delle istituzioni e spirito costruttivo, ma continueremo a denunciare le distorsioni di un’europa governata dai burocrati invece che dalle idee. quello di oggi e’ solo un anticipo delle riflessioni che svilupperemo domani. ora cedo la parola al ministro dell’economia e delle finanze, giancarlo GIORGETTI”.
FORUM COLDIRETTI: CROSETTO, PACE E SICUREZZA
PREREQUISITI ANCHE PER L’AGRICOLTURA
“viviamo tempi difficili, ma questa settimana si e’ aperta con un segno di speranza: il processo avviato in medio oriente sara’ lungo e complesso, ma almeno e’ cominciato”, ha dichiarato il ministro della difesa guido CROSETTO, intervenendo al forum internazionale dell’alimentazione coldiretti in corso a roma. il ministro ha sottolineato come i conflitti internazionali abbiano ormai un impatto diretto sulla vita quotidiana e sull’economia reale: “oggi una crisi in medio oriente o in ucraina non e’ piu’ lontana: arriva sulle nostre tavole, nei costi dell’energia, nelle difficolta’ degli agricoltori e delle famiglie”. CROSETTO ha evidenziato la necessita’ di un clima di stabilita’ globale per garantire sviluppo e sicurezza alimentare: “la sicurezza e’ come l’aria: ci accorgiamo della sua importanza solo quando manca. e un mondo piu’ sicuro significa un mondo in cui anche chi lavora la terra puo’ vivere meglio”. rivendicando il ruolo dell’italia nelle missioni internazionali, il ministro ha ricordato come la credibilita’ del nostro paese sia fondata su una tradizione di rispetto e umanita’: “i nostri militari non sono simbolo di forza o di prevaricazione, ma di dialogo. e’ un tratto culturale che nasce dal nostro modo di essere italiani e che si riflette anche nel mondo agricolo, dove la pazienza, la solidarieta’ e il rispetto della terra sono valori quotidiani”. CROSETTO ha poi richiamato il valore della sovranita’ nazionale nei settori strategici: “dobbiamo difendere la nostra agricoltura come presidio di identita’ e di dignita’ del lavoro, senza pero’ chiuderci. difendere la sovranita’ significa proteggere cio’ che ci rende unici, ma anche condividere per essere piu’ forti insieme”. il ministro ha infine indicato la coldiretti come esempio di coesione e rappresentanza: “coldiretti dimostra che unire tante piccole realta’ puo’ generare una forza straordinaria. anche l’africa potra’ avere un futuro migliore se nasceranno organizzazioni contadine capaci di rappresentare e unire, come e’ accaduto in italia”.
FORUM COLDIRETTI: GIORGETTI, LA NOSTRA CREDIBILITA’ SUI MERCATI E IN EUROPA DERIVA DALL’AVER MANTENUTO LA SOSTENIBILITA’ FINANZIARIA
il ministro dell’economia giancarlo GIORGETTI e’ interventuo a conclusione della prima giornata di lavori del forum coldiretti qui il suo intervento. “ringrazio il presidente PRANDINI, il segretario GESMUNDO e tutti gli agricoltori presenti per aver organizzato questo incontro, che si tiene in una giornata particolarmente significativa per l’agenda finanziaria del paese. proprio ieri, infatti, il consiglio dei ministri ha approvato il documento programmatico di bilancio, che sara’ trasmesso a bruxelles entro la scadenza del 15 ottobre, un termine perentorio. credo che la prospettiva delineata dal documento sia abbastanza chiara: si tratta di una manovra che si inserisce in un contesto internazionale complesso, in cui le regole del gioco stanno cambiando profondamente. e’ questo il punto centrale: mentre si discute di singoli interventi o politiche, non ci si rende conto che e’ l’intero quadro di riferimento ad essersi modificato. condivido l’osservazione del presidente PRANDINI: se l’europa affronta questa fase storica con un approccio meramente burocratico, la partita e’ persa in partenza. le scelte politiche, anche quando non condivisibili, come quelle dell’amministrazione TRUMP, nascevano comunque da una visione strategica. se invece la burocrazia diventa autoreferenziale e si disconnette dalla realta’, il rischio e’ altissimo. a cio’ si aggiunge la complessita’ strutturale dell’unione: 27 paesi, ognuno con le proprie priorita’, rendono difficile trovare un minimo comune denominatore, come dimostra anche la discussione sul bilancio pluriennale avviata la scorsa settimana in lussemburgo. in questo contesto, l’italia arriva con un governo stabile, pienamente operativo e in grado di far sentire la propria voce. la nostra credibilita’ sui mercati e in europa deriva dall’aver mantenuto un percorso di sostenibilita’ finanziaria: quando si e’ dimostrato di essere responsabili, si puo’ parlare con autorevolezza, non solo chiedere permesso. venendo al tema di oggi, i numeri dell’agroalimentare italiano parlano da soli: dieci anni fa l’export valeva 37 miliardi, e ci si chiedeva se fosse realistico arrivare a 50 nel 2025. oggi abbiamo superato i 70 miliardi. e’ il risultato della forza del sistema agricolo e agroindustriale italiano, che ha saputo intercettare la domanda mondiale anche dopo lo shock pandemico. l’agricoltura vive la globalizzazione in modo particolare: a differenza di altri settori, l’agricoltore resta legato alla sua terra. cio’ che puo’ sembrare un limite e’ invece un valore: il legame con il territorio e’ il vero motore della qualita’ e dell’identita’ dei nostri prodotti. il 2025 segna tuttavia una fase di trasformazioni globali profonde. sta cambiando il sistema di regole che aveva governato il commercio internazionale fin dagli accordi di bretton woods. le nuove politiche protezionistiche, in particolare statunitensi, creano distorsioni della concorrenza che penalizzano le nostre imprese, le quali rispettano standard ambientali e sanitari tra i piu’ elevati al mondo. non possiamo accettare che modelli economici o politici fondati sul “dumping” spiazzino le nostre produzioni, fondate invece su valori culturali e regole condivise. e’ necessario ridefinire le regole del commercio globale per proteggere chi compete correttamente. dobbiamo farlo valorizzando i nostri punti di forza: la qualita’ del lavoro agricolo, la capacita’ della filiera, la forza del marchio italia, sostenuti da un efficace sistema pubblico di supporto all’export. il governo continuera’ a fare la propria parte anche sul piano interno, sostenendo la domanda attraverso il rafforzamento del potere d’acquisto e la riduzione della pressione fiscale. con la riforma del cuneo fiscale, la riduzione dell’irpef e il rinnovo dei contratti, vogliamo favorire una crescita dei redditi che alimenti la fiducia e i consumi. sul versante dell’offerta, prosegue il lavoro di riprogrammazione del pnrr e delle misure a sostegno degli investimenti agricoli. con le iniziative avviate dal 2023, le risorse destinate al settore hanno raggiunto i 15 miliardi di euro, un vero e proprio record. naturalmente, tutto questo deve avvenire mantenendo la sostenibilita’ dei conti pubblici. e’ bene ricordare che ogni euro speso in piu’ significa maggiori imposte domani. e’ una regola che deve guidare ogni scelta di politica economica. il governo ha riportato il paese in avanzo primario: cio’ significa che non stiamo creando nuovo debito per le scelte attuali, ma solo per gli interessi sul debito ereditato. e’ un principio non solo contabile, ma morale. concludo ricordando un progetto a cui tengo molto, nato proprio in questa sede due anni fa: la valorizzazione del patrimonio fondiario pubblico. si tratta di un’iniziativa importante per l’economia e per l’agricoltura, perche’ l’accesso alla terra resta uno dei principali ostacoli per i giovani imprenditori agricoli. dopo due anni di lavoro con l’agenzia del demanio e la cassa depositi e prestiti, siamo pronti a costituire un fondo dedicato alla valorizzazione dei terreni agricoli pubblici. lo scorso marzo e’ stato firmato il primo accordo operativo con invimit. e’ un esempio concreto di come si possano utilizzare le risorse pubbliche per generare valore e opportunita’ per l’agricoltura italiana. ringrazio ancora coldiretti per questa occasione di confronto e per il ruolo fondamentale che svolge nella promozione e nella difesa dell’agricoltura nazionale”.
FORUM COLDIRETTI: RENZI, DIFESA PAC QUESTIONE NAZIONALE
SERVE PATTO BIPARTISAN PER AGRICOLTURA
“se la politica in europa abdica di fronte alla tecnocrazia, siamo destinati a fallire. il problema dell’europa oggi sono i tecnocrati, non la politica”, ha detto matteo RENZI, intervenendo al forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di coldiretti in corso a roma, ha rilanciato un appello alla centralita’ della politica nel governo dei processi globali. sul piano internazionale, l’ex presidente del consiglio ha richiamato il passaggio “da un mondo ordinato a un disordine globale”, analizzando la trasformazione dello scenario geopolitico rispetto a dieci anni fa: “allora avevamo certezze sugli stati uniti, sull’europa e persino sul ruolo della russia e della cina. oggi viviamo in un mondo multipolare dove l’imprevedibilita’ e’ la regola”. RENZI ha dedicato un passaggio al tema della sicurezza internazionale e alla posizione italiana nel conflitto in medio oriente: “di fronte all’interesse nazionale e al ruolo dell’italia nel mondo, io sono orgoglioso di dire che voteremo a favore di cio’ che il ministro CROSETTO proporra’ per i carabinieri a gaza. e’ un segnale di unita’ che va oltre le divisioni politiche”. ampio spazio poi al confronto sull’europa: “io sono un grande sostenitore degli stati uniti d’europa e credo ancora nel sogno europeo. ma dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che l’europa di oggi e’ governata da burocrati e tecnocrati, lontani dallo spirito dei padri fondatori come DE GASPERI, SCHUMAN e ADENAUER. loro furono giganti, gli attuali leader sembrano pigmei davanti a quel sogno”. RENZI ha quindi invitato a guardare con piu’ realismo anche alla situazione nel mondo arabo, ricordando che “dieci anni fa c’erano gli attentati a casa nostra, oggi invece i riformisti hanno vinto e hanno messo l’islam al riparo dagli estremisti. non va tutto male, il mondo arabo e’ oggi piu’ stabile e protagonista del nuovo ordine multipolare”. rivolgendosi al mondo agricolo, il leader di italia viva ha sottolineato l’importanza di governare i processi globali, non di fermarli: “non potete bloccare la globalizzazione ma potete e dovete governarla, perche’ i prodotti italiani hanno una forza unica nel mondo. il punto e’ che senza la politica non si va da nessuna parte. se la politica rinuncia al suo ruolo, lascia spazio ai potentati e ai mercati. il mondo sara’ salvato dalla politica, non dai tecnocrati”. “l’europa si trova davanti a una scelta cruciale: stanno per tagliare la pac. va bene discutere di geopolitica, ma qui siamo davanti a un problema concreto e immediato”, ha poi dichiarato RENZI in vista dei prossimi passaggi istituzionali a bruxelles sulla riforma della politica agricola comunitaria. “se l’ucraina entrera’, come e’ giusto che sia, bisogna pero’ capire che l’ingresso di un paese con una struttura agricola cosi’ vasta rischia di ridurre ulteriormente le risorse per tutti gli altri. noi siamo favorevoli all’allargamento, ma dobbiamo essere consapevoli che questo puo’ avere un impatto devastante sui prossimi dieci anni e su tanti lavoratori del settore agricolo”, ha aggiunto RENZI che ha poi sottolineato la necessita’ di un impegno comune a livello europeo: “se la pac verra’ ridimensionata come qualcuno a bruxelles auspica, non sara’ un problema solo per coldiretti o per chi lavora nei campi: sara’ un problema per l’italia intera. o ci rendiamo conto che questa e’ un’emergenza nazionale, oppure non andremo da nessuna parte nel difendere l’agricoltura italiana”. concludendo, RENZI ha lanciato un appello unitario: “serve un grande patto bipartisan tra destra e sinistra per andare in europa insieme. li’ non esiste governo o opposizione come in italia: esiste l’interesse nazionale. sulla pac togliamoci le maglie dei nostri partiti e indossiamo quella della nazionale. e’ l’unico modo per difendere davvero l’agricoltura del nostro paese”.
FORUM COLDIRETTI: CALENDA, SU ACQUA, ENERGIA
E STOCCAGGI SERVONO DECISIONI CENTRALIZZATE
“serve una politica di potenza anche in europa, perche’ il mondo e’ entrato nella fase della forza e noi continuiamo a ragionare come se fossimo in una fase di regole e procedure”. lo ha detto il segretario nazionale di azione, carlo CALENDA, intervenendo al forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di coldiretti. lo rende noto un comunicato stampa della coldiretti. CALENDA ha sottolineato come “i prodotti agricoli siano storicamente tra i piu’ esposti al rischio di nuove barriere e dazi” e che “la dipendenza europea in materia di difesa e di energia limita la nostra liberta’ di scelta anche in campo economico”. nel suo intervento, il leader di azione ha indicato tre priorita’: acqua, energia e stoccaggi. sull’acqua, ha denunciato la frammentazione del sistema di gestione “diviso tra 2.500 societa’, troppo piccole per investire e spesso ridotte a centri di potere locale”. per CALENDA serve “una societa’ unica della rete idrica, quotata e in grado di realizzare gli investimenti necessari per bacini e infrastrutture”. sul fronte energetico, CALENDA ha proposto di destinare l’energia idroelettrica prodotta da impianti gia’ finanziati con fondi pubblici alle imprese a un prezzo calmierato, “per sostenere la competitivita’ del sistema produttivo nazionale”. infine, ha richiamato l’urgenza di “un piano nazionale di rifacimento degli stoccaggi agricoli, fondamentali non solo per la filiera ma anche per la sicurezza alimentare del paese”. “essere una potenza – ha concluso CALENDA – significa prendere decisioni rapide e risolvere nodi storici che il regionalismo italiano ha complicato. se l’europa non sapra’ farlo, verra’ mangiata a pezzi da stati uniti e cina”. guardando al futuro dell’unione, CALENDA ha infine invitato a “ritrovare il senso realistico e concreto dell’integrazione europea”. “la speranza per l’europa – ha detto – esiste, ma dobbiamo smettere di pensare che l’europa sia qualcosa di diverso da noi. molte delle cose che non riusciamo a fare vengono bloccate nel consiglio europeo. non e’ facile superare i veti nazionali, ma sara’ inevitabile: la pressione della realta’ lo imporra’. dobbiamo mettere da parte i proclami e concentrarci sul core business dell’europa, che e’ la difesa, lo sviluppo economico e la valorizzazione delle sue eccellenze produttive, anche agricole. se continuiamo a complicarci la vita con burocrazia e divisioni, finiremo per autosabotarci”.
FORUM COLDIRETTI: STARACE, NON SACRIFICARE ECONOMIA
REALE E SICUREZZA NAZIONALE AI CONFLITTI
“in una fase di crisi politica e internazionale, le associazioni di categoria europee come coldiretti svolgono un ruolo fondamentale. e’ compito delle associazioni richiamare l’attenzione sul rischio di impoverimento delle economie se si adottassero modelli di economia di guerra. il caso della russia e’ emblematico: un terzo del pil destinato all’industria della difesa penalizza la diversificazione produttiva ed il settore agroalimentare», ha spiegato il diplomatico giorgio STARACE nel suo intervento al forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione. “per l’occidente il rischio e’ altrettanto concreto. e’ responsabilita’ della politica europea arrestare i conflitti e creare condizioni di pace duratura. l’economia reale, quella produttiva, non puo’ essere sacrificata al conflitto. prodotti come i trattori generano valore continuo, al contrario degli armamenti”, ha spiegato STARACE che poi, in riferimento alla guerra in ucraina, ha parlato di un conflitto di attrito con l’uso massiccio di droni, artiglieria e batterie missilistiche, sottolineando che una pace stabile “richiedera’ il riconoscimento reciproco di vincitori e vinti”. concludendo, il diplomatico ha indicato le priorita’ strategiche italiane: mediterraneo, balcani occidentali e medio oriente: “per l’italia e’ fondamentale mantenere equilibrio con interlocutori locali e capitali europee, proteggendo gli interessi vitali del paese in tutte le aree critiche”.
FORUM COLDIRETTI: VIOLANTE, SERVE UNA STRATEGIA
DI SICUREZZA NAZIONALE CIVILE PER L’AGRICOLTURA
“serve definire una strategia di sicurezza nazionale civile, distinta da quella militare, che identifichi i settori critici per la sopravvivenza del paese, a partire dall’agricoltura e dalla filiera alimentare”, ha detto luciano VIOLANTE, presidente di futuri probabili, intervenendo al forum internazionale di coldiretti. “il cambiamento climatico colpisce in modo diretto il mediterraneo: la temperatura cresce del 20% rispetto alla media globale. questo rende indispensabile intervenire con tecnologie di precisione, per ottimizzare le risorse idriche e aumentare la produttivita’”, ha spiegato VIOLANTE che ha richiamato l’attenzione sull’importanza della ricerca e dell’innovazione, citando circa sessanta centri universitari che stanno individuando i punti critici per l’applicazione delle tecnologie digitali in agricoltura: e’ necessario promuovere consorzi e alleanze tra produttori per diffondere queste tecnologie, che sono costose ma essenziali per la sicurezza alimentare”. VIOLANTE ha anche sottolineato “la dimensione internazionale della sicurezza alimentare, evidenziando l’importanza di conoscere le fonti di approvvigionamento e di integrare le politiche agricole con la politica estera. la presidenza del consiglio dovrebbe assumere la responsabilita’ di coordinare la strategia nazionale di sicurezza civile, integrando i diversi ministeri e pianificando interventi mirati per garantire la resilienza e la sostenibilita’ del sistema agroalimentare italiano”.
FORUM COLDIRETTI: MARTINA (FAO), C’E’ ANCORA BISOGNO
DI COOPERAZIONE PER GARANTIRE SICUREZZA ALIMENTARE
“attenzione a non celebrare il funerale del multilateralismo: in molte aree del mondo, al contrario, cresce la consapevolezza che la cooperazione internazionale resta una leva fondamentale per lo sviluppo e per la sicurezza alimentare”. lo ha detto maurizio MARTINA, vicedirettore generale della fao, intervenendo al forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione. lo rende noto un comunicato stampa della coldiretti. MARTINA ha ricordato come proprio la seconda guerra mondiale abbia rappresentato “un punto di svolta per l’italia, che con la nascita della fao e la scelta di roma come sede dell’organizzazione e’ diventata uno dei centri mondiali del multilateralismo contemporaneo”. “oggi – ha aggiunto – la crisi del multilateralismo si avverte soprattutto in occidente, ma non e’ cosi’ nel resto del mondo. anzi, molti paesi in via di sviluppo scommettono sulla cooperazione come strumento per portare i propri interessi nazionali dentro dinamiche globali piu’ ampie”. secondo MARTINA, il dibattito sul futuro della governance mondiale “non puo’ prescindere dal tema della sicurezza alimentare”, tornato al centro dopo la pandemia e le guerre in ucraina e in medio oriente. “abbiamo riscoperto il valore della sovranita’ alimentare – ha spiegato – e la necessita’ di garantire sistemi agricoli piu’ resilienti. la pandemia prima e i conflitti poi ci hanno ricordato quanto fragile sia la catena dell’approvvigionamento globale”. sul piano economico, MARTINA ha sottolineato che “la produzione agricola mondiale e’ destinata a crescere del 14% entro il 2030, trainata soprattutto da asia e america latina, mentre l’europa restera’ l’area con la minore crescita”. “il baricentro agricolo si sta spostando verso est – ha osservato – e questo pone sfide importanti per i sistemi produttivi europei, che restano tra i piu’ avanzati ma dovranno fare i conti con costi di produzione in aumento, a partire da quelli energetici”. MARTINA ha richiamato anche il tema del rapporto tra finanza e agricoltura, definendolo “centrale per accompagnare la transizione dei sistemi agricoli e sostenere gli investimenti necessari”. “il mondo sta cambiando – ha detto – e occorre un multilateralismo efficace, capace di mettere insieme punti di vista diversi e costruire soluzioni condivise. serve un approccio di cooperazione che valorizzi l’esperienza dei paesi e delle imprese, anche attraverso la dimensione agricola”. il vice direttore generale della fao ha infine ricordato l’importanza del mediterraneo come area strategica per l’italia e per l’europa: “e’ positivo che la nuova commissione europea abbia deciso di istituire una direzione dedicata al mediterraneo, riconoscendone la specificita’. ma oltre alle parole servono fatti, e molto di questo lavoro puo’ partire da qui, da roma, insieme ai partner del territorio e alla societa’ civile. il multilateralismo della societa’ – ha concluso – e’ la chiave per dare concretezza a un nuovo modello di cooperazione globale”.
FORUM COLDIRETTI: TREMONTI, FA PIACERE CHE DOPO
20 ANNI SI PARLI DI EUROBOND PER LA DIFESA
“fa piacere che adesso, dopo 20 anni, si parli di eurobond per la difesa, vuol dire che le idee giuste magari in salita ma camminano”: lo ha affermato giulio TREMONTI, presidente della commissione affari esteri e comunitari della camera dei deputati, nel corso del suo intervento alla prima giornata del forum coldiretti a roma. “in europa gli eurobond sulla difesa furono discussi in parlamento e devo dire con grande interesse dal lato laburista che dicevano e’ buona politica perche’ e’ keynesiana, dal lato dei popolari, buona politica perche’ colbertiana, poi arrivo’ la commissione PRODI che blocco’ tutto. la costruzione di una difesa europea e’ il principio per la costruzione di una unita’ politica federale o confederale dell’europa. e non mi sembra che questa posizione fosse contro l’europa e contro l’europa erano proprio gli europeisti, quindi l’esatto opposto. oggi vedo alcuni elementi positivi: gli accordi fatti dai francesi e dagli inglesi a northport sull’uso congiunto del nucleare. non sarebbe male se facessero l’uso congiunto anche del voto al consiglio dell’onu”, ha detto TREMONTI che ha aggiunto: “ma fondamentalmente alcuni punti ci sono, si discute di armamenti europei. l’airbus e’ l’aereo piu’ bello del mondo e l’aereo di maggiore successo al mondo, quindi e’ vero, l’europa puo’ anche unirsi con elementi di assoluto successo, l’airbus batte il resto in assoluto. in europa resta pero’ la componente, diciamo tradizionale, si fa per dire: hanno fatto 397 km lineari di regole e continuano a farlo”.
FORUM COLDIRETTI: VECCHIONI (BF SPA), AGRICOLTURA
E FINANZA POSSONO DIALOGARE
“il binomio agricoltura-finanza non solo e’ possibile ma rappresenta una concreta opportunita’ di crescita per l’intero settore”, ha dichiarato federico VECCHIONI, presidente di bf spa, nel suo intervento al forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, sottolineando l’unicita’ del modello bf, che integra sviluppo agricolo e strumenti finanziari. lo rende noto un comunicato della coldiretti che cosi’ prosegue: “VECCHIONI ha evidenziato come le piccole e medie imprese agricole stiano evolvendo verso forme societarie piu’ strutturate, capaci di attrarre capitale di rischio e sostenere piani di sviluppo. strumenti gia’ operativi, come sim, sc e simes, insieme a fondi dedicati come ‘terre agricole italiane’, consentono di integrare capitale e filiera produttiva, garantendo rendimento agli investitori e consolidando l’infrastruttura agricola nazionale”. “in realta’, i processi sono molto rapidi, perche’ gli strumenti che abbiamo citato sono gia’ esistenti. i tempi li dettiamo noi, grazie alla rete di coldiretti e alle nostre imprese. una delle critiche piu’ frequenti riguarda un presunto eccesso di finanziarizzazione: e’ importante chiarire che la componente finanziaria e’ uno strumento del piano industriale, non il fine. grazie a questo approccio, grandi progetti e investimenti privati nel settore agricolo diventano concreti e sostenibili”, ha aggiunto VECCHIONI.
FORUM COLDIRETTI: AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE
DIVENTA PRIORITA’ PER 79% ITALIANI
“dinanzi all’impatto di guerre e dazi sulle abitudini di tutti i giorni, gli italiani fanno propria l’idea di sovranita’ alimentare, con il 79% che considera l’autosufficienza nella produzione di cibo una priorita’ strategica per il paese, come l’energia, per garantire la fornitura di prodotti in quantita’ adeguata e a prezzi sostenibili. e’ uno degli spunti che emergono dal rapporto coldiretti/censis ‘mangiare bene, malgrado tutto’ (shorturl.at/AfMdH), diffuso in occasione del XXIII forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “il ritorno della politica di potenza e della geopolitica sta sostituendo la cooperazione multilaterale con logiche di forza e protezione economica – rileva il rapporto coldiretti/censis – in questo scenario, la questione dei dazi diventa simbolo di un nuovo ordine mondiale: non piu’ strumento per regolare la globalizzazione, ma mezzo per ridistribuire la ricchezza attraverso il potere politico, rafforzando le aree considerate ‘amiche’ e isolando le altre. un esempio sono le tariffe aggiuntive imposte da TRUMP sulle merci europee, che stanno avendo un effetto pesante anche per l’agroalimentare italiano. dopo un primo trimestre dell’anno dove le esportazioni negli states hanno visto una crescita media in valore dell’11%, nei primi tre mesi di applicazione dei dazi aggiuntivi al 10%, si e’ passati al +1,3% di aprile, al +0,4% di maggio e al -2,9% di giugno, per poi arrivare al -10% di luglio, secondo l’analisi coldiretti su dati istat. e le prime stime della commissione ue relative ad alcuni settori cardine come il vino fanno presagire a cali del 30% ad agosto. secondo l’analisi del centro studi divulga i dazi potrebbero costare all’agroalimentare italiano oltre 1 miliardo di euro, con proprio vino, olio e pasta tra i settori piu’ colpiti. ma la sovranita’ alimentare non e’ solo una risposta a crisi eccezionali, bensi’ un modello italiano capace di offrire cibo sicuro e di qualita’, in linea con le aspettative dei cittadini. occorre quindi evitare l’accesso ai mercati nostrani di prodotti che non rispettano gli stessi standard di sicurezza e sostenibilita’, approfittando di questo gap per abbattere i prezzi, come nel caso di quegli accordi commerciali che non prevedono il principio di reciprocita’ delle regole, ad esempio il mercosur o il ceta. non a caso l’88% degli italiani, secondo il rapporto coldiretti/censis, ritiene che ai prodotti importati debbano essere applicati gli stessi standard sanitari e ambientali del made in italy. il caso del grano al glifosate. aprire i mercati a cibi provenienti da paesi con norme meno rigorose significa penalizzare le imprese agricole italiane, costrette a rispettare vincoli piu’ severi, e allo stesso tempo ingannare i consumatori con prezzi piu’ bassi ottenuti a scapito della sicurezza. un caso emblematico e’ quello del grano: oltre l’82% degli italiani si oppone alle importazioni da paesi che utilizzano sostanze vietate in italia, come il glifosato in canada, secondo coldiretti/censis. e’ uno scandalo denunciato da anni da coldiretti, poiche’ ai rischi per la salute dei cittadini si sommano gli effetti dirompenti sulle aziende agricole, che si vedono pagare il grano al di sotto dei costi di produzione, per effetto delle manovre di veri e propri trafficanti che inondano il mercato di prodotto straniero, spesso in concomitanza con la raccolta di quello italiano, facendo abbassare le quotazioni”.
FORUM COLDIRETTI: SCHILLACI (SALUTE), RAFFORZARE EDUCAZIONE
ALIMENTARE A SCUOLA E’ NOSTRO OBIETTIVO
“rafforzare i programmi di educazione alimentare, soprattutto nelle scuole, per aiutare i piu’ giovani a compiere scelte consapevoli e’ uno degli obiettivi dell’italia per proteggere la salute dei cittadini e valorizzare le nostre tradizioni, unendo innovazione, ricerca e responsabilita’, condivisa tra istituzioni, produttori e societa’ civile”: lo ha affermato il ministro della salute orazio SCHILLACI nel suo video-intervento alla giornata inaugurale del forum coldiretti a roma, con un panel dedicato ai rischi legati alla diffusione dei cibi ultra formulati. un pericolo rispetto al quale il 91% degli italiani chiede proprio di potenziare l’educazione alimentare in classe, secondo il rapporto coldiretti/censis. “un tema di grande attualita’ non solo in italia ma anche nel dibattito europeo e internazionale- parliamo di prodotti industriali ricchi di additivi, zuccheri e grassi poco salutari, di cui bisogna assolutamente limitare il consumo eccessivo. negli ultimi anni, infatti, la crescente diffusione di questi prodotti, in particolare tra le giovani generazioni, e’ stata associata ad un aumento di patologie croniche e non trasmissibili, come obesita’, diabete, malattie cardiovascolari e metaboliche. non a caso, in vista del prossimo g20 salute, i ministri della salute stanno elaborando una dichiarazione che inserisce la lotta ai fattori di rischio per malattie non trasmissibili tra le priorita’ globali. intendiamo promuovere modelli alimentari sani e culturalmente radicati, come la dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio unesco, sostenendo le nostre filiere agroalimentari di qualita’, che rappresentano un’alternativa sicura e salutare e distinguendo sempre tra trasformazioni tradizionali e produzioni industriali a scarso valore nutrizionale. a questo proposito voglio ricordare la recente approvazione della legge che vede l’italia prima al mondo nel riconoscere l’obesita’ come malattia cronica”, ha detto SCHILLACI che ha aggiunto: “continua ora il nostro impegno per promuovere la prevenzione fin dalla primissima eta’ e lungo tutto il corso della vita, garantendo al contempo la sostenibilita’ dei nostri sistemi sanitari e la salute delle generazioni future. impegno che vede attiva la coldiretti, che opportunamente ricorda come la salute nasce a tavola, anzi nei campi”.
FORUM COLDIRETTI: GASBARRINI (POLICLINICO GEMELLI),
SOLUZIONE E’ TORNARE A MANGIARE NATURALE
“contro i rischi e i problemi legati al consumo di cibi ultra formulati la soluzione e’ semplice, ma radicale: dobbiamo tornare a mangiare in modo naturale, a scegliere cibi freschi e non ultraprocessati, per migliorare la nostra salute e prevenire le malattie croniche. e questa scelta deve partire dai bambini, prima di tutto. e’ una sfida enorme, ma se non la affrontiamo, i costi per la salute e l’economia saranno insostenibili”, ha concluso il suo intervento al forum coldiretti antonio GASBARRINI, direttore scientifico del policlinico gemelli di roma e presidente del comitato scientifico fondazione aletheia. “il titolo della mia relazione e’ ‘metainfiammazione, disbiosi e asse enterolimbico’ â due termini che magari per qualcuno sono nuovi ma, in realta’, questa relazione potrebbe anche essere intitolata ‘longevita”, un concetto che parte fin dall’infanzia. quando parliamo di longevita’, intendiamo l’eta’ che l’homo sapiens e’ programmato a vivere. in condizioni ottimali, l’essere umano dovrebbe arrivare a circa 110-120 anni. questo significa che, a 90 anni, una persona dovrebbe essere ancora in buona salute. oggi, pero’, tendiamo a considerare la persona che arriva a 90 anni come una persona che ha vissuto una vita lunga e felice, ma non e’ cosi’. a 90 anni, si dovrebbe essere in buona salute e mirare a raggiungere i 110-115 anni. la scienza della longevita’, infatti, ci dice che possiamo arrivare a questa eta’ in salute, e questo non e’ un concetto riservato alla medicina geriatrica. la longevita’ non si decide a 85 anni, ma molto prima, a 5, 10 o 15 anni. le ‘longevity clinics’ che esistono negli emirati, ad esempio, sono strutture pensate per bambini di 5-10-15 anni, dove i genitori, spesso molto ricchi, portano i figli con l’obiettivo di farli vivere sani fino a 110-120 anni. ma, a livello mondiale, ci stiamo orientando verso questa direzione? assolutamente no”, ha detto GASBARRINI. “oggi, voglio partire dai bambini, perche’ se vogliamo parlare di longevita’, dobbiamo chiederci: i bambini nel mondo sono sani? guardate queste proiezioni: bambini sotto i 15 anni. e’ un disastro globale quello che sta accadendo. se non facciamo qualcosa, tra 15-20 anni, i costi di queste problematiche saranno insostenibili. oggi, in molti paesi in via di sviluppo, l’obesita’ e’ la nuova epidemia, non piu’ la malnutrizione. nei paesi in via di sviluppo, infatti, e’ li’ che vediamo il picco dell’obesita’. entro il 2050, si prevede che il 35% dei bambini nel mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, saranno obesi, non in sovrappeso, ma obesi. gia’ negli stati uniti, un disastro epocale e’ in atto: il 30% dei bambini sono sovrappeso e il 15% e’ insulino resistente. un fenomeno che prima osservavamo a 50 anni, ora si manifesta a 25-30 anni, con un anticipo di almeno 20 anni. questo scenario avra’ impatti economici devastanti: nel 2050, i costi globali legati all’obesita’ supereranno i 18 trilioni di dollari. e non siamo preparati ad affrontare questa esplosione. la nostra risposta, purtroppo, e’ inefficace. parliamo tanto della dieta mediterranea, ma la verita’ e’ che non la seguiamo piu’, ne’ in italia ne’ nel mondo. anche il nostro paese sta andando verso un’epidemia di obesita’. oggi, in italia, il 40% degli adulti sono sovrappeso e il 20% obesi. nei bambini, il 35-40% sono in sovrappeso e circa il 10% obesi. il problema e’ enorme, e credo che solo in un paese come l’italia, dove la cultura del cibo e’ cosi’ radicata, si possano affrontare questioni del genere con una discussione seria. guardando ai bambini, pensiamo alla scena di un film neorealista: bambini magri, che giocano e sono ben nutriti. oggi, purtroppo, la realta’ e’ ben diversa: i bambini sono meno attivi, mangiano alimenti ipercalorici e la loro salute e’ compromessa. un aspetto fondamentale sono le bevande zuccherate: dovrebbero essere bandite. sono tossiche, eppure le vediamo continuamente, persino nelle scuole. la dieta moderna altera la barriera intestinale, ed e’ ormai chiaro che il sovrappeso e la metainfiammazione che ne deriva non sono solo problemi estetici, ma vere e proprie malattie. il grasso viscerale, ad esempio, rilascia citochine che causano infiammazione sistemica, e sappiamo che l’obesita’ e’ alla base di una lunga lista di malattie croniche: diabete, malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, cancro e tante altre. l’obesita’, infatti, e’ il primo fattore di rischio di tutte queste patologie. e non si tratta solo di peso corporeo. se volete sapere se siete davvero a rischio, misurate la vostra circonferenza addominale e dividetela per la vostra altezza. se il risultato e’ superiore a 0,5, siete a rischio. e questo e’ un parametro molto piu’ utile rispetto al tradizionale bmi. tornando ai bambini, quello che stiamo osservando ora e’ solo un’anticipazione di quello che accadra’ nei prossimi decenni, e se non facciamo qualcosa, la situazione diventera’ insostenibile”, ha spiegato GASBARRINI. “ora, entriamo piu’ nello specifico: come arriviamo agli alimenti ultraprocessati? ci sono tre attori principali: il microbiota, il sistema enteroendocrino e l’asse limbico, il sistema che regola le nostre emozioni e impulsi primordiali. il microbiota e’ un sistema che colonizza il nostro apparato digerente fin dalla nascita e ha un ruolo fondamentale nel controllo delle funzioni corporee. sappiamo che e’ stato completamente alterato dall’alimentazione metainfiammatoria. uno degli aspetti piu’ rivoluzionari che stiamo scoprendo e’ che l’obesita’ non e’ solo una malattia non trasmissibile: si trasmette. una madre obesa trasmette al suo bambino un microbiota che lo predispone all’obesita’, un meccanismo che in passato era protettivo in caso di carestie, ma che oggi e’ diventato un problema. il microbiota si struttura nei primi 10-12 anni di vita, quindi e’ fondamentale intervenire fin da subito, nei primi anni di vita. e’ li’ che dobbiamo investire come societa’. e se una madre e’ depressa o obesa, trasmettera’ anche questi fattori al figlio, influenzando la sua salute futura. arriviamo quindi agli alimenti ultraprocessati, che sono un disastro per il nostro microbiota. gli alimenti con 30 o piu’ ingredienti sono dannosi, e tra i peggiori ci sono i dolcificanti artificiali, che ingannano il nostro sistema limbico e portano a un aumento dell’assorbimento calorico successivo. gli emulsificanti presenti in questi cibi alterano ulteriormente il nostro intestino, portando a un peggioramento della salute metabolica. infine, i farmaci come semaglutide e tirzepatide, usati per trattare il diabete e l’obesita’, funzionano ripristinando l’azione degli ormoni intestinali che vengono danneggiati dagli alimenti ultraprocessati. questi farmaci sono solo un palliativo: la vera risposta sta nel cambiare radicalmente la nostra alimentazione, tornando a un’alimentazione naturale”, ha concluso GASBARRINI.
FORUM COLDIRETTI: MINNITI, IL PIANO
MATTEI DEVE DIVENTARE EUROPEO
“il piano mattei e’ stata una giusta intuizione dell’italia ma ora deve diventare rapidamente un progetto europeo”. lo ha detto marco MINNITI, presidente della fondazione med-or, sintetizzando l’urgenza di una strategia condivisa per lo sviluppo dell’africa, intervenendo oggi al forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione”. lo rende noto un comunicato della coldiretti che prosegue: “bonifiche ferraresi sta svolgendo un lavoro straordinario e concreto nel continente africano – ha aggiunto MINNITI, ricordando come questo rappresenti oggi una frontiera cruciale per gli equilibri del pianeta, chiamato ad affrontare tre grandi sfide: quella demografica, con una crescita esponenziale della popolazione; quella delle risorse, su cui la cina esercita un’influenza decisiva; e quella della sicurezza, segnata dall’espansione dei movimenti jihadisti in diverse aree del continente”. “non possiamo pensare all’africa come a un continente secondario – ha osservato MINNITI – perche’ tutto cio’ che accade li’ incide direttamente sulla stabilita’ dell’europa e del mediterraneo”. da qui l’invito a trasformare la cooperazione economica in strumento di stabilizzazione, rilanciando il ruolo dell’italia come ponte naturale tra i due continenti. MINNITI ha poi evidenziato il legame tra i conflitti globali e le crisi alimentari: “la guerra in ucraina ha provocato il collasso dei sistemi alimentari in larga parte dell’africa settentrionale, che importava fino al 35% del suo grano proprio da ucraina e russia. e’ la prova di un mondo profondamente interconnesso, in cui non si puo’ avere pace in europa se non si costruiscono condizioni di stabilita’ anche nel sud del mondo”. “il vecchio ordine mondiale e’ finito – ha concluso MINNITI -. il nuovo che dobbiamo costruire non potra’ esistere senza il sud del mondo. capire la centralita’ dell’africa significa capire la centralita’ del nostro futuro”.
FORUM COLDIRETTI: LUZI (ITALTEL), AGROALIMENTARE
E’ UN’INFRASTRUTTURA STRATEGICA PER LA DIFESA
“la tecnologia non e’ piu’ rinunciabile per la filiera agroalimentare. l’innovazione, dall’uso dei droni all’intelligenza artificiale, dalla robotizzazione alla gestione avanzata degli stoccaggi, e’ essenziale per garantire efficienza e competitivita’. e’ necessario utilizzarla con consapevolezza, fiducia e attenzione”, ha affermato teo LUZI, presidente di italtel, intervenendo al forum internazionale agricoltura e alimentazione. “non possiamo permetterci di restare indietro: altre agricolture nel mondo, come quella francese o americana, procedono rapidamente. tuttavia, la tecnologia deve sempre mettere al centro l’agricoltore, come protagonista della propria azienda”, ha aggiunto LUZI che ha sottolineato “l’importanza della sinergia tra pubblico e privato, evidenziando come l’integrazione tecnologica nella filiera agroalimentare richieda collaborazione, infrastrutture sicure e una gestione attenta dei rischi, inclusi quelli informatici”. “ogni sistema informatico puo’ far crescere un’azienda, ma comporta anche vulnerabilita’. la cybersecurity e la pianificazione dei rischi sono indispensabili per proteggere la filiera”, ha spiegato LUZI, ricordando casi internazionali di blocco di grandi aziende agroalimentari a causa di attacchi informatici. “l’agroalimentare deve essere considerato un’infrastruttura strategica per il paese, alla pari di ferrovie, condotte o approvvigionamenti energetici. difendere la filiera significa tutelare la qualita’ della vita dei cittadini e garantire la sicurezza nazionale. e’ fondamentale che le risorse pubbliche e private siano destinate anche a questo scopo”, ha concluso LUZI.
FORUM COLDIRETTI: CIBO PRIMA RICCHEZZA DEL PAESE GRAZIE
A FILIERA CHE VALE 707 MLD PARI A 20 MANOVRE
“il cibo e’ diventata la prima ricchezza del paese, con una filiera agroalimentare allargata che vale 707 miliardi, dai campi all’industria fino alla ristorazione e alla grande distribuzione, un valore pari a quello di oltre venti manovre finanziarie. e’ quanto emerge da una analisi della coldiretti diffusa in occasione dell’inaugurazione del XXIII forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato da coldiretti con la collaborazione dello studio the european house – ambrosetti, a roma, al casino dell’aurora pallavicini di palazzo rospigliosi, con l’intervento di apertura del segretario generale vincenzo GESMUNDO”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “il made in italy a tavola – ricorda coldiretti – da’ lavoro a 4 milioni di occupati ed e’ sostenuta dall’impegno quotidiano di 700mila imprese agricole e da un’agricoltura da record. l’italia vanta il primato nella ue per valore aggiunto con oltre 42 miliardi di euro nel 2024 ed e’ al primo posto in europa anche per valore generato per ettaro, quasi 3000 euro, il doppio rispetto alla francia e i 2/3 in piu’ dei tedeschi. non a caso la fao stima che per ogni euro investito in agricoltura si abbia un ritorno in sviluppo di quattro euro. leadership anche nella qualita’ con 328 specialita’ dop/igp/stg riconosciute, 529 vini dop/igp, 5547 prodotti alimentari tradizionali e campagna amica: la piu’ ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. senza dimenticare il primato continentale per il biologico, con 84mila aziende agricole attive sul territorio nazionale. la superficie agricola utilizzata ammonta a 12,5 milioni di ettari, pari al 42% del territorio nazionale. in altre parole, quasi la meta’ dell’italia e’ gestita dagli agricoltori, secondo coldiretti. a trainare i record dell’agroalimentare nazionale e’ anche l’export che ha raggiunto nei primi sette mesi del 2025 il valore di 42,5 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’analisi di coldiretti su dati istat. se l’andamento positivo dovesse proseguire, si prospetta un nuovo record storico dopo quello gia’ registrato nel 2024 con 69,1 miliardi. un patrimonio dell’economia nazionale che ha tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo di portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030. ‘la nostra agricoltura ha dimostrato di essere un motore insostituibile di crescita, capace di generare valore, occupazione e identita’ – dichiara il presidente di coldiretti ettore PRANDINI – il cibo e’ il simbolo piu’ riconoscibile del made in italy nel mondo e la prima ricchezza nazionale e la nostra filiera guida l’europa per sostenibilita’ e qualita’. un comparto strategico che va difeso con determinazione soprattutto in un momento delicato con conflitti, guerre commerciali ed effetti dei cambiamenti climatici che minano la sicurezza mondiale’. gli effetti di maltempo e siccita’ continuano a colpire le produzioni tricolori, con gravi danni che di anno in anno pesano sui vari settori. un esempio e’ la frutta, con la produzione di nocciole che nel 2025 e’ stata praticamente dimezzata. ma al clima si aggiungono anche gli effetti delle speculazioni come nel caso del grano, i cui prezzi pagati agli agricoltori sono crollati quest’anno sotto i costi di produzione a causa dell’azione di veri e propri trafficanti. un fenomeno contro il quale ventimila agricoltori della coldiretti sono scesi in piazza in tutta italia per portare proposte concrete per risolvere la crisi, proposte condivise dal governo per voce del ministro LOLLOBRIGIDA. tensioni anche per il vino – conclude coldiretti, – dove ai primi contraccolpi dei dazi americani si combinano profondi mutamenti strutturali, dinanzi ai quali il settore e’ chiamato a mettere in campo efficaci strategie di rilancio”.
COLDIRETTI/CENSIS, 8 ITALIANI SU 10 CHIEDONO DIVIETO
CIBI ULTRA FORMULATI NELLE MENSE SCOLASTICHE
“otto italiani su dieci chiedono di vietare per legge la presenza, nelle mense scolastiche, dei cibi ultra formulati – dai piatti precotti alle merendine confezionate – seguendo l’esempio della california, che ha recentemente approvato una norma per tutelare la salute di bambini e ragazzi rispetto alla diffusione di prodotti pieni di additivi chimici. e’ quanto emerge dall’ultimo rapporto coldiretti/censis ‘mangiare bene, malgrado tutto’ (shorturl.at/AfMdH), dedicato alle sfide al buon cibo italiano e presentato in occasione del XXIII forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “di fronte alla crescente diffusione dei cibi ultra formulati, il 91% degli italiani ritiene fondamentale introdurre forme accessibili di educazione alimentare fin dalle scuole elementari. un’esigenza resa ancora piu’ urgente dal fatto che, per il 62% dei cittadini, la scelta delle pietanze in casa o durante i pasti con parenti e amici e’ condizionata dalle preferenze dei figli o dei nipoti. temi al centro del panel ‘la guerra nel piatto: il pericolo dei cibi ultra formulati per la salute’, con la partecipazione di antonio GASBARRINI (universita’ cattolica del sacro cuore), di esmeralda CAPRISTO (comitato scientifico fondazione aletheia) e di alfonso PECORARO SCANIO, presidente della fondazione univerde. quasi l’84% degli italiani ritiene che i cibi ultra formulati, ricchi di additivi chimici, siano pericolosi per la salute. per evidenziare i rischi legati al consumo di tali alimenti, a palazzo rospigliosi e’ stato realizzato un allestimento dimostrativo con esempi concreti di prodotti di largo consumo – energy drink, snack dolci e salati, merendine confezionate, cibi precotti esposti sopra dei banchi di scuola, ad evidenziare in maniera netta i rischi che corrono i piu’ giovani. secondo un rapporto della fondazione aletheia, in questi ultimi anni sono aumentate le evidenze scientifiche che segnalano la stretta correlazione tra il consumo sistematico di alimenti ultra-formulati e la diffusa obesita’ che colpisce soprattutto i piu’ piccoli e altre diverse malattie croniche. bevande dall’alto contenuto di caffeina e zuccheri possono favorire insonnia, ansia e disturbi cardiaci, mentre la presenza di taurina puo’ contribuire all’insorgenza di leucemia. le merendine industriali o le barrette energetiche, ricche di zuccheri raffinati e grassi saturi, contribuiscono a sbalzi glicemici e aumento di peso, mentre i piatti precotti o preconfezionati, come bastoncini di pesce o budini, contengono quantita’ elevate di sodio, conservanti e additivi che possono incidere sul rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari. nonostante la crescente consapevolezza, questi prodotti restano molto diffusi, anche nelle mense scolastiche. per questo, accanto ai cibi ultra formulati, l’allestimento propone anche un’area dedicata ai cibi sani e genuini: pane e marmellata, latte e frutta, pasta al pomodoro, pollo con patate e il classico ciambellone della nonna, a testimoniare l’importanza di una dieta equilibrata e basata su prodotti della filiera corta e dei mercati contadini. ‘i cibi ultra formulati stanno compromettendo il futuro dei nostri ragazzi – dichiara il segretario generale di coldiretti vincenzo GESMUNDO – la qualita’ di cio’ che portiamo in tavola e’ una scelta che pesa sul destino del paese: da un’alimentazione consapevole nasce una generazione piu’ sana e piu’ forte. e’ un impegno cruciale che ribadiamo anche in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione’. ‘educare al cibo significa costruire salute, rispetto e speranza per il domani – aggiunge il presidente di coldiretti ettore PRANDINI – per questo, lo scorso giugno, al villaggio coldiretti di udine, abbiamo presentato il manifesto di udine, con cui chiediamo piu’ cibo a km zero nelle mense, un patto con le famiglie e un solido programma di educazione alimentare nelle scuole, oltre a rivedere il contenuto dei cibi all’interno dei distributori automatici”.
GUERRE, GLOBALIZZAZIONE E SALUTE ALL’INAUGURAZIONE
DEL FORUM COLDIRETTI
“guerre commerciali e globalizzazione, strategie per la difesa, rischi legati ai cibi ultra formulati sono alcuni dei temi con i quali si e’ aperto il XXIII forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato da coldiretti con la collaborazione dello studio the european house – ambrosetti, a roma, al casino dell’aurora pallavicini di palazzo rospigliosi”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “assieme al presidente ettore PRANDINI e al segretario generale vincenzo GESMUNDO, i primi panel hanno visto la presenza, tra gli altri, di guido CROSETTO (ministro della difesa), giulio TREMONTI (presidente della commissione affari esteri e comunitari, camera dei deputati), matteo RENZI (presidente italia viva), antonio GASBARRINI (direttore scientifico policlinico gemelli di roma; presidente del comitato scientifico fondazione aletheia). ad aprire i lavori l’intervento di vincenzo GESMUNDO, il quale ha sottolineato come l’umanita’ stia vivendo un cambiamento radicale, in cui l’uomo rischia di diventare strumento della tecnologia, con gli interrogativi legati all’impatto dell’intelligenza artificiale e alla concentrazione del potere tecnologico in poche mani. GESMUNDO ha richiamato poi la politica a ritrovare capacita’ di guida e fiducia, ricordando che molti agricoltori hanno perso il senso del futuro. ma piu’ in generale occorre – ha concluso il segretario generale di coldiretti – ritrovare speranza e unita’, opponendosi a una societa’ sempre piu’ divisa e disorientata”.
FORUM COLDIRETTI: IL “TECNO-ENTUSIASMO”
SU IA NON CONTAGIA GLI ITALIANI
“il tecno-entusiasmo non contagia gli italiani che, dinanzi alla diffusione dell’intelligenza artificiale e delle sue varie applicazioni, si rifugiano in un sano pragmatismo, ritenendo a larghissima maggioranza, 86% (dato coldiretti/censis), che occorra sempre valutare benefici e costi di una tecnologia su qualita’ della vita, condizioni di lavoro e tutela dell’ambiente”. lo rende noto un comunicato della coldiretti che cosi’ prosegue: “al tema e’ stato dedicato un panel del XXIII forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, dove e’ andata in onda un’originale intervista condotta da felice ADINOLFI, direttore del centro studi divulga e professore di economia all’universita’ di bologna, e da massimo CEROFOLINI di radio rai, a marco NAKAMURA, italo-giapponese, docente di etica delle tecnologie cognitive. all’esperto sono state poste domande sul funzionamento dell’ia e su come pensa evolvera’ il suo utilizzo, anche e soprattutto in rapporto all’uomo. NAKAMURA vede l’intelligenza artificiale non come una minaccia, ma come uno strumento per ampliare le capacita’ umane, a patto che resti sotto il controllo dell’uomo. ritiene che il vero rischio non sia la tecnologia in se’, ma la mancanza di governance e di cultura critica. alla fine dell’intervista, ADINOLFI e CEROFOLINI hanno pero’ rivelato che si trattava non di un vero professore, bensi’ di un avatar realizzato proprio dall’intelligenza artificiale”. “quello che colpisce e’ che circa il 30% delle domande di lavoro oggi riguarda profili legati a settori come la finanza o la progettazione, che fino a poco tempo fa sembravano in declino: i cosiddetti profili curriculari tradizionali – ha sottolineato ADINOLFI -. il fatto e’ che molti di questi lavori oggi vengono svolti dalle macchine, non piu’ dalle persone. e da qui nasce una riflessione importante: se certe mansioni non servono piu’, significa che non abbiamo piu’ bisogno di figure junior? e se non ci sono gli junior chi saranno i futuri senior? alcuni di loro potranno evolversi, certo, ma e’ una domanda che dobbiamo porci seriamente”. “perplessita’ che – continua il comunicato – si allargano peraltro dal lavoro all’ambiente. il 67% dei cittadini ritiene che occorra stare molto attenti all’effetto di server e infrastrutture digitali, che consumano molta energia e acqua. la vera domanda etica non e’, dunque, se l’intelligenza artificiale sia pericolosa, ma se l’uomo la governera’ con la stessa intelligenza con cui l’ha creata. uguale contrarieta’ viene espressa nei confronti del cibo sintetico, da laboratorio, considerato una minaccia per la salute e per la liberta’ alimentare, poiche’ apre il rischio di una nuova oligarchia fondata sul controllo della produzione e commercializzazione del cibo. ma se la deriva transumana spaventa, c’e’ anche una tecnologia ‘buona’, che consente di aumentare la produttivita’ alimentare e ridurre gli sprechi, ‘promossa’ da sette italiani su dieci secondo coldiretti/censis. le nuove tecniche di agricoltura 4.0 e 5.0 permettono di ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare l’efficienza delle operazioni, riducendo i consumi energetici grazie all’uso di attrezzature di precision farming. secondo l’analisi coldiretti sugli ultimi dati smart agrifood, gli investimenti nel settore valgono circa 2,3 miliardi di euro, con oltre 1 milione di ettari gia’ digitalizzati (9,5% del totale). una rivoluzione che offre anche opportunita’ di lavoro, creando una nuova generazione di professionisti. coldiretti stima che nei prossimi anni saranno necessarie almeno 5.000 nuove posizioni per accompagnare la digitalizzazione del settore. un sostegno efficace alla digitalizzazione viene da piattaforme come demetra, sviluppata sul portale del socio coldiretti, che consente la gestione online dell’azienda agricola anche da smartphone. con coldiretti next, e’ stato avviato un polo digitale nell’ambito del pnrr, con il primo grande censimento sul livello di digitalizzazione delle imprese agricole italiane. l’obiettivo e’ dare una svolta verso l’alfabetizzazione informatica dell’agricoltura italiana con attivita’ mirate di orientamento tecnologico innovativo, un progetto mai realizzato prima in europa, che prevede il coinvolgimento di circa 10.000 aziende agricole”. “il progresso tecnologico e’ motore di sviluppo, ma, quando le macchine iniziano ad agire autonomamente per raggiungere obiettivi propri, si rischia di separare il progresso tecnico da quello umano – sottolinea il segretario generale di coldiretti, vincenzo GESMUNDO -. il rischio e’ l’affermarsi di una fiducia cieca nella tecnologia e in chi la controlla, con una crescente deresponsabilizzazione dell’uomo di fronte alle sfide future. non possiamo permettere che il cosiddetto ‘suprematismo tecnologico’ superi i limiti dell’accettabilita’ morale e sociale. delegare le scelte sul futuro ai proprietari delle tecnologie significa rinunciare al confronto politico e accettare soluzioni che ignorano la complessita’ storica, culturale e sociale dei problemi”.
FORUM COLDIRETTI: PRESENTATA “FILIERA TABACCHICOLA
ITALIANA” ALL’INTERNO DI FILIERA ITALIA
“in occasione del XXIII forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione e’ stata annunciata la costituzione di ‘filiera tabacchicola italiana’, una nuova organizzazione che si inserisce nel piu’ ampio progetto di filiera italia, il modello di collaborazione tra produzione agricola italiana rappresentata da coldiretti, industria e distribuzione per tutelare e promuovere il made in italy agroalimentare. a guidare ‘filiera tabacchicola italiana’ sara’ cesare TRIPPELLA (direttore eu value chain & external engagement philip morris italia), nominato presidente. lo rende noto un comunicato stampa di filiera italia. “ringrazio coldiretti e filiera italia per la fiducia che mi e’ stata accordata con questa nomina – ha dichiarato TRIPPELLA -. e’ un onore rappresentare un settore che unisce tradizione e capacita’ di innovare. lavoreremo per dare continuita’ e forza economica agli agricoltori, sostenendo la transizione verso modelli sempre piu’ innovativi e sostenibili”. “la costituzione di ‘filiera tabacchicola italiana’ – continua il comunicato – mira a promuovere innovazione e a rafforzare la competitivita’ del settore a livello internazionale. un impegno che consolida il ruolo dell’italia come principale produttore di tabacco dell’unione europea”. “il settore del tabacco rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra agricoltura e industria – ha dichiarato luigi SCORDAMAGLIA, amministratore delegato di filiera italia -. l’accordo di filiera tra coldiretti e philip morris, avviato nel 2011 e recentemente rinnovato fino al 2034, garantisce continuita’, investimenti e prospettive di crescita a lungo termine. si tratta di un’intesa che non si limita a definire volumi di acquisto, ma che promuove concretamente l’innovazione digitale, la sostenibilita’ ambientale e la redditivita’ delle imprese agricole. siamo orgogliosi di accogliere questa esperienza all’interno di filiera italia, perche’ rappresenta un esempio concreto di come le sinergie tra mondo agricolo e industriale possano generare valore per l’intero paese e offrire un modello replicabile anche in altri settori”. “l’annuncio – conclude il comunicato – e’ avvenuto oggi alla presenza di patrizio giacomo LA PIETRA (fdi), sottosegretario del ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste”.