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“apprezzamento per il coordinamento e la collaborazione tra servizi veterinari e polizia provinciale, riscontro della consapevolezza dei cacciatori sulle regole previste dalle ordinanze commissariali, verifica della gestione puntuale della tracciabilita’ delle carni e accertamento della precisione dei controlli di biosicurezza negli allevamenti e delle analisi sulle carcasse. sono i principali aspetti presi in considerazione dall’audit svolto dagli ispettori della commissione della direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare dell’unione europea, relativamente alla gestione della peste suina africana (psa) in italia che hanno toccato prima la lombardia (18-22 settembre) e poi l’emilia-romagna (22-25 settembre). l’esito dell’audit, che si e’ chiuso il 26 settembre scorso, ha evidenziato, grazie al coordinamento della nuova struttura commissariale, una strategia di controllo nazionale della malattia decisamente piu’ chiara e definita rispetto agli accertamenti eseguiti nel corso del precedente audit del 2023. un buon risultato alla vigilia della cabina di regia sulla gestione della peste suina convocata domani dalla provincia di piacenza alla presenza del commissario straordinario alla psa, giovanni FILIPPINI, e degli assessori regionali massimo FABI (politiche per la salute) e alessio MAMMI (agricoltura), che incontreranno i rappresentanti del comparto suinicolo del territorio”. lo rende noto un comunicato stampa della regione emilia-romagna. “il recente audit europeo ha riconosciuto il grande lavoro di squadra che la nostra regione, insieme ai servizi veterinari, alle polizie provinciali, agli atc e all’intero comparto suinicolo, sta portando avanti nella gestione della peste suina africana – affermano FABI e MAMMI -. gli ispettori hanno apprezzato il livello di coordinamento, la consapevolezza dei cacciatori nel rispetto delle ordinanze, e il sistema attuato per la tracciabilita’ delle carni: un risultato che testimonia l’impegno e la responsabilita’ diffusa lungo tutta la filiera”. “gli strumenti e le risorse adottati finora hanno dato risultati tangibili – proseguono gli assessori – permettendoci di continuare a perseguire il duplice obiettivo di tutelare la salute animale e garantire la continuita’ produttiva ed economica di un comparto che rappresenta un’eccellenza dell’agroalimentare emiliano-romagnolo e nazionale. per questo continueremo a lavorare insieme al commissario straordinario, alle istituzioni locali e alle categorie produttive, affinche’ la gestione dell’emergenza resti efficace, uniforme e orientata a proteggere allevamenti e filiera suinicola”. “nel corso dell’audit europeo in emilia-romagna – prosegue il comunicato – sono state visitate due case di caccia nel piacentino e nel parmense, dove e’ stato apprezzato il coordinamento tra servizi veterinari e polizia provinciale, la consapevolezza dei cacciatori sulle regole delle ordinanze e la corretta tracciabilita’ delle carni, senza che fossero riscontrate non conformita’. in un macello industriale di parma sono state verificate le procedure di tracciabilita’ e i controlli veterinari ufficiali, a garanzia sia dei requisiti ue che delle norme per l’export verso paesi terzi. infine, negli uffici dei servizi veterinari di parma e piacenza sono stati esaminati i controlli sulla biosicurezza, rilevando un sistema sostanzialmente idoneo a prevenire l’introduzione del virus all’interno degli allevamenti e la cui efficacia e’ testimoniata ulteriormente dal fatto che nel corso dei mesi estivi appena trascorsi, notoriamente piu’ critici in questo senso, non e’ stato rilevato nessun focolaio di peste suina africana nei suini allevati. per contrastare la diffusione della peste suina africana, la regione emilia-romagna ha messo in campo un piano articolato di interventi, combinando misure economiche, venatorie e di controllo del territorio. sono stati attivati quattro bandi per un totale di 11,1 milioni di euro, che hanno sostenuto oltre 150 aziende nella realizzazione di azioni per la biosicurezza. sul fronte venatorio, la caccia al cinghiale e’ stata estesa da tre a quattro mesi, e’ stata introdotta la possibilita’ di selezione tutto l’anno con orari ampliati. queste misure hanno gia’ prodotto risultati concreti: i danni da cinghiale sono passati da 800mila euro a poco piu’ di 200mila. inoltre, e’ stata istituita una rete di gruppi operativi territoriali (got) da piacenza a bologna per garantire un presidio costante ed efficace sul territorio”.