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“apofruit italia, cooperativa di produttori ortofrutticoli con oltre 2.600 soci in tutta italia, vive un momento di grande crescita proprio in occasione del traguardo dei 65 anni dalla sua fondazione. nel corso del 2025, infatti, e’ stato registrato rispetto al 2024 un incremento del 20% del personale impiegato nei dieci stabilimenti distribuiti lungo tutta la penisola, dal nord al sud del paese. oggi, quindi, sono circa 2.000 le persone impiegate nei centri di lavorazione apofruit”. lo rende noto un comunicato stampa della cooperativa. “questo e’ un risultato – commenta ernesto FORNARI, direttore generale del gruppo apofruit – che arriva come naturale conseguenza di un percorso intrapreso ormai da diversi anni e che ha visto sempre la nostra cooperativa investire nelle persone e nei territori. in un contesto economico complesso, abbiamo scelto di investire nel lavoro, nella continuita’ produttiva e nella crescita sostenibile. e’ la dimostrazione che, tramite un’aggregazione pianificata e organizzata, si puo’ generare valore condiviso e contribuire concretamente al benessere delle comunita’ in cui si opera”. “in tutti gli stabilimenti apofruit – prosegue il comunicato – le attivita’ procedono a pieno ritmo e in molti casi a doppio turno. a cesena si stanno completando le lavorazioni delle ultime susine angeleno e si stanno avviando le campagne del kaki tipo e del kaki mela rosso brillante. sempre a cesena e a lavezzola e’ in pieno svolgimento il conferimento delle mele pink lady. a scanzano jonico, in basilicata, dove recentemente lo stabilimento e’ stato raddoppiato a livello di superficie, si registra un importante aumento dei quantitativi di uva da tavola, cresciuti di circa il 20%, con duecento persone impegnate su un doppio turno tra il confezionamento dell’uva (centoquaranta addetti) e la lavorazione degli agrumi (sessanta addetti). un altro prodotto che ha dato un forte impulso occupazionale e’ il kiwi, in particolare il giallo zespri g3, che ha visto la produzione lievitare in un solo anno da 170 a 250 mila quintali. il kiwi viene lavorato dal nord al centro italia, negli stabilimenti di forli’, san pietro in vincoli, longiano, dove si concentra il prodotto biologico, e aprilia. ad altedo si continua con la lavorazione di pere e orticoli come cipolle e patate, mentre nello stabilimento di donnalucata, in sicilia, sono pienamente operative le linee dedicate ai pomodori, dal ciliegino al datterino fino al cuore di bue. importante anche il ruolo dello stabilimento interno al centro agroalimentare di roma, che lavora dodici mesi l’anno garantendo continuita’ operativa e presenza costante sul mercato nazionale”. “non si tratta peraltro di un picco di lavoro temporaneo – sottolinea FORNARI – ma di una crescita strutturale destinata a proseguire almeno per i primi mesi del prossimo anno, per poi riprendere con l’avvio della nuova stagione primaverile-estiva. la stagionalita’ delle nostre produzioni, infatti, da tempo si e’ completamente ribaltata: oggi le campagne autunno-invernali rappresentano il 70% dei quantitativi conferiti dai nostri soci, contro il 30% delle produzioni primaverili ed estive, che anni fa erano prevalenti. questo ci consente di garantire maggiore continuita’ lavorativa e una presenza strutturata nei nostri stabilimenti”. “un ruolo importante nel coordinamento delle nuove assunzioni e nella gestione operativa a livello nazionale – continua il comunicato – e’ svolto dal nuovo direttore operativo raffaele ROSSI, entrato in carica lo scorso luglio, che sta assicurando un efficace raccordo tra le diverse sedi e una pianificazione uniforme delle attivita’”. “apofruit – conclude FORNARI – conferma cosi’ la propria identita’ di cooperativa profondamente radicata nei territori, capace di valorizzare la filiera produttiva nazionale e di portare la qualita’ del made in italy nei mercati internazionali. in altri termini, diamo occupazione in italia, sosteniamo i nostri soci e portiamo i frutti del nostro paese in tutto il mondo. oltre che sul mercato italiano ed europeo, apofruit e’ infatti presente in numerosi paesi extraeuropei, tra cui canada, stati uniti, taiwan, cina, brasile, i paesi del golfo, l’india e altri mercati emergenti nel mondo”.

