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“dopo il parlamento europeo, che nelle scorse settimane aveva riconosciuto l’intera pianta di canapa quale prodotto agricolo, arriva un altro importante intervento a favore della filiera canapicola, un comparto in sensibile e costante crescita che coinvolge un numero significativo di giovani imprenditori agricoli e contribuisce concretamente a contrastare lo spopolamento delle aree interne e delle zone rurali”, ha detto in un comunicato il presidente della copagri tommaso BATTISTA, in merito all’ordinanza del consiglio di stato che ha rinviato alla corte di giustizia dell’ue la legittimita’ del divieto italiano di utilizzare foglie, infiorescenze, resina e olio di canapa proveniente da varieta’ certificate e con basso tenore di thc. “nelle infiorescenze canapicole sono presenti elementi non stupefacenti, quali cannabinoidi e terpeni, che rivestono una notevole rilevanza per i nuovi mercati della bioeconomia, quali produzioni alimentari, nutraceutica, biocosmetica, bioedilizia, bioplastiche e biotessile; senza contare, poi, le innumerevoli e positive ricadute in termini di redditivita’ e multifuzionalita’ e le favorevoli caratteristiche agronomiche di una pianta resistente, a crescita rapida, ridotto impatto ambientale e bassa esigenza idrica, molto efficace nel fitorisanamento, nella tutela della biodiversita’ e nel contrasto al consumo di suolo. si tratta, inoltre, di una filiera in forte ascesa, che grazie alle oltre tremila imprese sparse lungo tutta la penisola vale diverse centinaia di milioni di euro, impiegando piu’ di 10mila lavoratori, con una fortissima incidenza di imprenditori under41, pari a ben il 65% del totale. questi numeri, unitamente ai molteplici utilizzi della pianta, restituiscono perfettamente l’immagine di una produzione innovativa e vibrante, che va promossa e salvaguardata”, ha detto BATTISTA. “in attesa della pronuncia della corte di giustizia ue, che auspichiamo possa fare chiarezza e dare certezze ai produttori canapicoli, rinnoviamo il nostro invito alla politica affinche’ venga riconvocato quanto prima il tavolo di filiera, insediatosi nell’ormai lontano 2021, ma mai piu’ riunitosi. tale sede sarebbe fondamentale per fare i dovuti e necessari approfondimenti in materia e portare avanti il ragionamento finalizzato all’approvazione di un piano di settore, per il quale furono anche stanziati dei fondi, che a quanto ci risulta non sono mai stati utilizzati”, ha concluso BATTISTA.

