VINO: FEDAGRIPESCA, PUNTARE SU PROMOZIONE E INNOVAZIONE PER SALVARE COMPETITIVITA’. LOLLOBRIGIDA, PERPLESSO SU ESTIRPAZIONE

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condivido la posizione del presidente di fedagripesca DREI perche’ anche io sono perplesso sull’ utilita dell’ estirpazione dei viti perche’ esistono altre soluzioni. una vigna che sparisce si traduce in mancata tutela del territorio. lo ha detto il ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA che ha concluso i lavori del convegno promosso della fedagri-confcooperative che si e’ tenuto al masaf sul tema su promozione per la competivita’. il ministro ha anche sottolineato quanto sia opportuno promuovere una ricerca di livello che puntualizzi rischi e benefici del consumo di vino ribadendo la sua posizioni contraria alla criminalizzazione tout court del vino. fedagri ha lanciato oggi un appello perche’ siano messe in campo azioni per “rilanciare la competitivita’ del vino italiano con una strategia di lungo periodo fondata su promozione, innovazione e consumo consapevole, difendendo al contempo il ruolo strategico del settore nella futura pac post 2027”. confcooperative fedagripesca rappresenta 264 cantine e consorzi per un valore aggregato di oltre 5 miliardi di euro e circa il 40% della produzione vitivinicola nazionale, e’ stato ricordato oggi. giorgio DELGROSSO, responsabile del dipartimento di statistica e trasformazione digitale di oiv, la produzione mondiale di vino nel 2025 si attestera’ sui 232 milioni di ettolitri, con un lieve recupero rispetto al 2024, pur restando inferiore alla media quinquennale. i consumi globali continuano a calare nei mercati piu’ maturi, soprattutto per i vini rossi, mentre crescono le quote dei bianchi, rose’ e sparkling. e’ “un segnale chiaro di come sia fondamentale per le nostre imprese aprire altre strade ed adattarsi ai nuovi gusti dei consumatori e alle trasformazioni dei mercati”, evidenzia fedagripesca. secondo luca RIGOTTI, presidente del settore vitivinicolo di confcooperative “il futuro del vino italiano dipendera’ dalla nostra capacita’ di costruire politiche mirate, non di rincorrere emergenze. nell’attuale proposta di riforma della pac il settore vitivinicolo sembra sia destinato a subire un cambio di paradigma significativo. l’intervento settoriale del vino, fino ad oggi obbligatorio per gli stati membri, rischia infatti di diventare facoltativo, lasciando alle singole amministrazioni nazionali la decisione se e come attivarlo. il vino non puo’ perdere la sua identita’ e il suo peso strategico all’interno delle politiche agricole, economiche e ambientali europee”. RIGOTTI ha sottolineato come “la promozione resti la leva principale per la competitivita’ delle imprese cooperative. e’ sicuramente positivo che tra gli emendamenti al pacchetto vino della commissione approvati la scorsa settimana dalla comagri del parlamento europeo, siano state accolte le proposte, a lungo sostenute dalla cooperazione, di innalzare dal 50% all’80% il finanziamento dei programmi di promozione, cosi’ come di eliminare il limite temporale per le campagne realizzate su un determinato paese. questo ci consentira’ di presidiare i mercati e rafforzare il brand del vino italiano nel mondo”. tema importante per l’associazione e’ l’innovazione. “il mercato sta mutando velocemente e dobbiamo accompagnare questo cambiamento. e’ tempo di investire in ricerca, sperimentazione e nuove tipologie di prodotto, dai vini dealcolati a quelli a bassa gradazione alcolica naturale, valorizzando qualita’ e sostenibilita’. solo cosi’ si rafforza la reputazione del vino italiano e si garantisce un futuro alle nostre cantine”, ha spiegato RIGOTTI. sulle tematiche legate al rapporto tra vino e salute e’ intervenuto raffaele DREI (qui la videointervista rilasciata ad agra press https://youtu.be/kzT-o3TX60E), presidente di confcooperative fedagripesca, commentando la relazione del professor attilio GIACOSA, presidente dell’irvas – istituto per la ricerca sul vino, alimentazione e salute. “il vino – ha dichiarato DREI – non puo’ essere assimilato tout court alle bevande alcoliche. e’ parte integrante della nostra cultura e del modello alimentare mediterraneo, simbolo di equilibrio e convivialita’. e’ parte della nostra cucina italiana, di cui auspichiamo presto il riconoscimento come patrimonio dell’unesco. dobbiamo contrastare, con il rigore della scienza, messaggi allarmistici che minano l’immagine del settore e disinformano i consumatori, impattando negativamente anche sul consumo del vino. l’abuso e’ certamente dannoso, ma il consumo moderato e consapevole e’ parte della nostra identita’ e del nostro benessere alimentare”. “il vino italiano non puo’ rassegnarsi a una ‘decrescita felice’ ne’ essere marginalizzato nella riforma della pac. l’italia vanta una leadership su tutti i segmenti commerciali: dai vitigni eroici ai prodotti base spumante o daily, passando per le grandi doc o gli spumanti del nord est ed e’ l’unico paese a vantare tanta biodiversita’. serve una nuova politica di filiera, sostenuta da risorse adeguate, strumenti promozionali efficaci e un quadro normativo che riconosca al vino il suo ruolo strategico nell’agricoltura e nell’economia europea”, ha concluso DREI.